LALA
Il film di Ludovica Fales, Premio Corso Salani alla 35a edizione del Trieste Film Festival, coglie nello spunto narrativo di una giovane ragazza rom alla ricerca di un permesso di soggiorno l'occasione per un sofisticato campo e controcampo tra finzione e realtà.
TRIESTE FF 34: IL PAESE SOTTO LA PELLE
Dalla riflessione sull’identità delle adolescenti di Sonne di Kurdwin Ayub, passando per la forza della musica in Metronom di Alexandru Belc, fino al trauma del Donbass in Butterfly Vision di Maksym Nakonechnyi: il privato diventa pubblico e il corpo femminile è sempre al centro.
TRIESTE FF 34: LA MEMORIA DEL PRESENTE
Otilia Babara delinea un disegno a zig zag su una storia di emigrazione comune a milioni di donne moldave; con Dezerteri Damir Markovina indaga passato e presente di Mostar; Sigurno mjesto di Juraj Lerotić è il racconto straziante di un uomo deciso a porre fine alla sua vita.
TRIESTE 32: LA MENZOGNA DELLA STORIA
In Tipografic Majuscol Radu Jude prosegue la sua stratificata riflessione sulla trasformazione delle tragedia in sterile spettacolo, mentre in Numbers Oleg Sentsov attraverso un gioco metateatrale eleva al quadrato la percezione della prigionia e del totalitarismo tout court.
TRIESTE 32: L’ULTIMO VIAGGIO
In I Never Cry Piotr Domalewski torna a trattare l’argomento della migrazione economica attraverso lo sguardo rabbioso e tenero di una ragazza che cerca di farsi strada mentre affronta un lutto, mentre con In Between Dying Hilal Baydarov tra le pieghe di un viaggio improbabile mette in scena un cinema libero, che si nutre di poesia e non ha paura a dichiararlo.