UNA QUESTIONE PRIVATA
Prosegue il percorso dei fratelli Taviani su identità e memoria: l'opera di Fenoglio permette ai registi di mettere a fuoco il rapporto tra individuo e collettività, con almeno due momenti di forte cinema e una riflessione desolata sulla temporalità delle idee e delle azioni.
LADY MACBETH
L'opera prima del regista teatrale William Oldroyd è una favola nera di soprusi e violenze, che a un ricco dedalo di richiami letterari incrocia una crudele riflessione su rivolta e lotta di classe.
A GHOST STORY
Il film di David Lowery sperimenta le estetiche più disparate per riflettere sui cardini che sorreggono l'immagine contemporanea, il fantasma e il tempo, e per ricordarci che al di là del flusso di ogni visione c'è sempre un barlume, angosciato e invisibile, di emotività.
HAPPY END
L'ultimo film di Michael Haneke, presentato in concorso a Cannes, scandaglia l'intimità fantasmatica di una famiglia borghese ai tempi della rivoluzione digitale, individuando un universo impenetrabile e monomaniaco nel mondo degli adulti, sospesi tra giovinezza e vecchiaia.
THE BIG SICK
Il film di Michael Showalter, sul modello della Apatow Factory da cui proviene, punta all'approfondimento psicologico dei personaggi e offre la sponda per una riflessione sulle estetiche della verosimiglianza nelle rom-com contemporanee.
UNA DONNA FANTASTICA
Nel suo ultimo film, premiato alla scorsa Berlinale, Sebastian Lelio propone un mélo politico, sceneggiato con rigore e privo di facili sentimentalismi. Una piccola lezione di compostezza per il cinema medio d'autore, che spesso punta di compiacere l'individualità dello spettatore.
120 BATTITI AL MINUTO
Tra i film più politici della stagione, l'opera di Robin Campillo raggiunge i suoi momenti migliori nell'allargare la cronaca delle storiche battaglie di Act Up a una riflessione sulla radicalità dell’intervento politico collettivo.
IT
Nel trasporre il debordante romanzo di Stephen King, Andrés Muschietti non riesce a eludere alcune debolezze di scrittura e messinscena, ma dimostra di assimilare la lezione dello scrittore attraverso l’affetto profondo per i suoi giovani protagonisti.
DUNKIRK
La fine del mondo, o dei mondi, attraversa tutto il cinema di Nolan, ponendosi come suo unico e significativo collante: un reagente estremo, che spinga l’essere umano a scelte altrettanto estreme, senza possibilità di errore.
BLADE RUNNER 2049
Denis Villeneuve realizza un mirabile esempio di fantascienza matura, dove lo sguardo è perennemente stimolato ad affinarsi davanti alla sfida del vedere “oltre”: una risposta perfetta all'opera di culto cui si lega, e di cui aggiorna i cardini stilistici e interpretativi.