NIMIC
In Nimic, che nella lingua rumena indica il nulla, il niente, Lanthimos si addentra nella paura moderna della perdita dell’identità e della nostra facile sostituibilità: è quello che nella società contemporanea diventiamo quando perdiamo la nostra casa, la nostra famiglia, il nostro lavoro.
ON THE ROCKS
L'ultimo lungometraggio di Sofia Coppola, attraverso le ambigue sfaccettature del rapporto tra marito e moglie e tra padre e figlia, racconta il dramma della scarsa comunicazione, che sfocia in fraintendimenti comici e allo stesso tempo dolorosi.
HEIMAT È UNO SPAZIO NEL TEMPO
La ricerca sperimentale dell'ultimo lavoro di Thomas Heise attraverso una distaccata e desertica cronaca famigliare cerca di convergere verso un’origine sincera che non sia condizionata da nessun immaginario, che sia letterario, fotografico o cinematografico.
LACCI
L’ultimo lungometraggio di Daniele Luchetti insegue le pagine dell’omonimo romanzo di Domenico Starnone, imprigionando il racconto d’amore in un rebus a incastri temporali. Una vicenda ripercorsa però svogliatamente, che rischia a più riprese di perdersi per strada.
DIARY
Una riflessione sull'opera in sei parti di David Perlov, che nasce da una forte presa di posizione, dalla convinzione che il Cinema sia qualcosa di più che un semplice intrattenimento, ma un impulso umano ed esistenziale. La dichiarazione artistica del regista israeliano suona potente e attuale nel ricordarci dell’importanza personale e collettiva della pratica artistica, nonché della sua diffusione.
HONEYLAND
Nel cinema del reale di Ljubomir Stefanov e Tamara Kotevska l’umanità non è contrapposta all’ecosistema che abita ma è essa stessa natura, comprimaria di uno spettacolo in cui individuo e ambiente si raccontano a vicenda.
ROUBAIX, UNE LUMIÈRE
Arnaud Desplechin torna nella sua città natale, a Roubaix, e indaga la comunità che la abita. Abbandonando l’azione del poliziesco, nel suo ultimo lungometraggio il regista viaggia tra noir e racconto sociale e psicologico, scavando nelle pieghe dell’anima di personaggi soli, disperati, abbandonati e umanissimi.
UNDINE
Nel suo ultimo lungometraggio Christian Petzold non teme di spingersi oltre le connessioni visibili e usa il soprannaturale per contrastare un’idea di natura come ritorno all’origine, e aprire così un varco critico in una realtà che si accontenta soltanto di riproduzioni fedeli.
MISS MARX
Ciò che stride all’interno dell'ultimo film di Susanna Nicchiarelli è lo sviluppo di un medesimo archetipo: la figura di una anti/eroina costruita, ancora una volta, in opposizione al personaggio maschile, scelta che di rivoluzionario e contemporaneo ha ben poco, anzi, alimenta l'uso di un linguaggio consolidato che limita le possibilità di rappresentazione del femminile.
ABOUT ENDLESSNESS
Premiato per la miglior regia a Venezia 76, Roy Andersson torna con un film che riprende il dispositivo estetico delle sue opere precedenti, per ribadire l'indagine sull'incomunicabilità umana e l'impossibilità di liberarsene.