VENEZIA 77: THE DISCIPLE
Con il suo secondo film il regista indiano Chaitanya Tamhane raggiunge un dominio pieno e consapevole delle proprie potenzialità estetiche, e limitandosi a sfiorare la superficie dell'universo della musica indiana che accompagna la vita dei personaggi, riesce a compenetrarle con equilibrio e interesse alla materia sottotestuale dell'opera.
IFFR 2020: OK, BLOOMER. RETROSPETTIVA THE TYGER BURNS
Una ricognizione della splendida raccolta di opere che l'International Film Festival Rotterdam ha costruito con film realizzati nell'ultimo anno da cineasti attivi dal 1972 (anno di inizio del festival): è anche nel loro lavoro che va cercato il presente del cinema, perché dimenticarsi che il presente è perpetuamente in tensione con il passato, significa dimenticarsi che cosa sia il cinema.
IFFR 2020:
IPERIONE E L’IPERTESTO
Con le sue iperboliche cinque ore e mezza di durata, Communism and the Net, or the End of Representative Democracy conferma il genio di Karel Vachek: ramificando la riflessione storico-politica sul suo Paese in una miriade di percorsi concettuali fittamente interconnessi, il regista ceco perviene a un ironico, sofisticato, dinamicissimo trattato sul crinale tra l’Istituzionale e l’Organico.
LOCARNO 71:
L’ORGASMO FEMMINILE
Con Gangbyun Hotel Hong Sang-Soo supera i film precedenti e per la prima volta in assoluto lascia tutti gli attriti di coppia rigorosamente fuoricampo, cancellando sempre più ogni estrinsecazione grafica della differenza sessuale, a favore di un’uniformità che, guardata da vicino, si rivela pericolosamente irregolare e incoerente.
LA MORTE È UNA QUESTIONE DI FORMA
Pardo d’oro 2017, Mrs Fang di Wang Bing mostra gli ultimi giorni di vita della signora Fang, filmando la morte come forma stessa della vita quotidiana e svelando la natura del tempo come incessante emersione della differenza, della discontinuità.
ACCLAMAZIONE GLOBALE
In Nazidanie, Boris Yukhananov e Aleksandr Shein s’immergono nell’orgia mediatica contemporanea tessendo una fitta trama di connessioni e tracce narrative a partire dalla testata con cui Zidane colpì Materazzi nella finale dei mondiali di calcio del 2006.
L’ARTE DELL’EMICRANIA
Two Weeks in Another Town di Vincente Minnelli smaschera la chimera fondativa del fare produttivo e il mal di testa di chi, rifugiatosi a lungo nell'iperattività hollywoodiana, ora viene restituito alla dimensione dell'essere.
CANNES 70 CONTRO LA NOUVELLE VAGUE
Hazanavicius, in concorso con Le Redoutable, si fa burla di Godard. Per fortuna c'è Dumont: la sua infanzia di Giovanna D'Arco è la folgorazione del festival. E Lanzmann torna in Corea per un viaggio in prima persona.
ELLE
Finalmente in Italia il sorprendente ritorno di Paul Verhoeven, un film cucito addosso al talento di Isabelle Huppert che sovverte di continuo le attese dello spettatore.
LOCARNO 69: CONTRO LA PENETRAZIONE
Un uomo, una donna, un interno, la luce. Figurativamente sfavillante come tutti i film di Bressane, quest'ultimo Beduino è anche una sapiente esplorazione della differenza sessuale e dei termini della sua irriducibilità.