POPOLI 61: IMMAGINI SOSPESE
Nel Concorso Internazionale The Fantastic segue le esperienze straniate di chi in Corea del Nord guarda i film occidentali illegalmente; Jawad Rhalib racconta con semplicità e sintesi l'emancipazione di una donna in un piccolo villaggio in Marocco con Fadma; nel Concorso Italiano con Il libro di Giona Zlatolin Donchev ritrae la vita di un uomo che vive fuori dalla società come un profeta senza grazia.
POPOLI 61: L’ANIMA DEL REALE
In Concorso Internazionale Piedra sola di Tarraf è un viaggio visionario tra i pastori andini; in Concorso Italiano L'île des perdus di Laura Lamanda sull’ufficio degli oggetti smarriti di Parigi; in Diamonds are Forever il film di Mika Kaurismäki con Jim Jarmusch e Samuel Fuller.
TENET
L’immagine di Christopher Nolan non è falsa, ma falsificata, nella piena consapevolezza della fine della vista, della fine del conoscere come senso dominante: la speranza è riposta altrove, nell’atto di fede, nell’atto del cuore nei confronti della realtà materiale delle cose.
GOOD TIMES / BAD TIMES: RICHARD JEWELL
Good Times / Bad Times è un faccia a faccia intorno allo stesso film. Giudizi contrastanti sull'ultimo film di Clint Eastwood: raffinata riflessione sull'efficacia post mediatica dell'immagine o rabbiosa e superficiale visione del mondo di un grande regista ormai sul viale del tramonto?
1917
Declinando l'immagine attraverso un asservimento incondizionato alla sensazione, con 1917 Sam Mendes compone un affresco della guerra che priva il cinema della sua capacità resistenziale, riducendo il linguaggio a mero dato quantitativo, in un esercizio di stile magniloquente e vuoto.
IL PARADISO PROBABILMENTE
Cercando un controcampo della crisi israeliano-palestinese, il nuovo film di Elia Suleiman squaderna la cultura occidentale fondata sul senso della vista, rilevando lo scollamento ormai globalizzato tra vedente e sguardo, in un contesto dove nessuno sembra ormai padrone di una libera prospettiva.
GOOD TIMES / BAD TIMES: LE VERITÀ
Good Times / Bad Times è un faccia a faccia intorno allo stesso film, che Filmidee inaugura partendo dai giudizi contrastanti su Le verità di Hirokazu Kore-eda, prima opera europea dell'autore giapponese: proiezione meta dal chiaro impianto etico, o costruzione a tavolino fondata sull'artificio della parola?
MFF 24: A CERTAIN KIND OF SILENCE
Presentato nel Concorso Internazionale Lungometraggi, il film di Michal Hogenauer lavora alla decostruzione della distopia attraverso il tema della manipolazione, elevando la forma stessa a espressione del controllo, del congelamento e del criptaggio.
NORMAL
Il film di Adele Tulli si contraddistingue per la qualità del punto di vista sui codici e dispositivi di genere: attraverso un uso specifico e congiunto dell’inquadratura e del montaggio, il suo documentario esamina senza didascalismi la realtà della normatività e la normatività della realtà.
IL GIOCO DELLE COPPIE
Firmando un film di idee e dialoghi, Olivier Assayas costringe lo stato intellegibile dei pensieri dentro ai corpi e ragiona in questo modo sulla differenza tra analogico e digitale che attanaglia il contemporaneo.