FRONTDOC 2024: ANYWHERE ANYTIME
Guardando il film di Milad Tangshir è chiaro come il lavoro sia la rappresentazione di uno status sociale, di una possibilità di trascendenza sul mondo, in un'opera prima che si distende narrativamente in modo distaccato, senza caricarsi di dramma o interpretazioni forzate, ma ricalcando a pieno le riflessioni del cinema .neorealista
BESTIARI, ERBARI, LAPIDARI
Anche in questo ultimo lavoro il cinema di D'Anolfi e Parenti si dimostra ricchissimo di associazioni visive, di epifanie contemplative che sfiorano il didattico, a cui piace guardarsi, analizzarsi e disperdersi nei generi. Un cinema di attesa, di sfida verso il pubblico, perché per guardare davvero occorre fermarsi nel tempo e nello spazio.
LOCARNO A MILANO: TOXIC
Nel film di Saulè Bliuvaitė non c’è differenza dunque tra l’interno e l’esterno, tra l’identità e il luogo, nella vita delle adolescenti protagoniste il mondo è una serie di regole imposte che lascia in decomposizione l’io per trovare solo alla fine, un possibile noi.
NEW ALCHEMISTS: GAËLLE ROUARD
Una conversazione con Gaëlle Rouard, filmmaker e artista performativa, esperta di sviluppo della pellicola cinematografica e autrice di lavori ipnotici, riflesso di un percorso in divenire, sospeso tra intuizione e controllo.
PICCOLO GRANDE CINEMA: TÓTEM
Tra studio delle tradizioni messicane e relazione con la natura, il secondo lungometraggio di Lila Avilés racconta, senza intellettualismi, un microcosmo famigliare che si affaccia sull'esperienza della perdita.
BFF: IL CINEMA DI HELENA WITTMANN
Dopo la prima mondiale a Locarno, Helena Wittman presenta al 41° Bellaria Film
Festival il suo secondo lungometraggio, Human Flowers of Flesh. Filmidee ha conversato con la
regista del suo rapporto con la sperimentazione cinematografica, tra citazioni esposte e influenze inaspettate.
MUTZENBACHER
Con un dispositivo sofisticato all'insegna del reenactment, Ruth Beckermann parte dalla vicenda romanzata di una prostituta minorenne viennese di inizio Novecento per rovesciarla in una riflessione sullo sguardo e il pensiero maschile intorno all'odierna libertà sessuale.
UN BEL MATTINO
Il film di Mia Hansen-Løve scorre facendo della semplicità del quotidiano un'azione chiarificatrice. Nel cinema della regista la dimensione del transito, solitamente compressa nell’economia del linguaggio, diventa sintassi capace di muovere i personaggi nel tempo della vita.
LUX AETERNA
In questo mediometraggio Gaspar Noé dimostra di voler ancora sfidare lo sguardo del proprio pubblico, per allargare e infastidire la visione, provocando nuovi modi atti a sconvolgere il punto di vista collettivo sul reale.
LOCARNO 75: ANATOMIA DEL MOSTRO
Una conversazione con Francesco Montagner, tornato a Locarno dopo il successo di Brotherhood con il cortometraggio Asterión: una riflessione sul rapporto tra l'uomo e l'animale affrontata con grande tensione sperimentale e aperta a una lettura del maschile e dei suoi fantasmi.
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