THE OTHER SIDE OF THE WIND
L'opera postuma di Orson Welles è un esempio da manuale di “stile tardo”, frutto di una mente creativa che, giunta alle soglie della terza età e pungolata dall’incombere della morte, si è fatta ancora più fervida e imprevedibile che in gioventù.
LAUREL&HARDY: L’INVENZIONE DELLA LENTEZZA
Un estratto del saggio "Grandi affari (Big Business, James W. Horne, 1929) - Laurel & Hardy e l'invenzione della lentezza", edito da Mimesis Cinema/Origini, un testo chiave per comprendere la svolta decisiva che Laurel e Hardy imposero al proprio cinema e alla slapstick comedy: il fulcro dell'azione comica passa dalla gag in sé al modo in cui i due comici la porgono allo spettatore.
PARLIAMO UN PO’ DI NOI
Conversazione con Alberto Saibene, tra gli autori di NOI. Milano 1968-1977, installazione multischermo presentata al Milano Film Festival che interroga gli anni delle rivolte studentesche e le ragioni del loro esaurimento nel primato del discorso individuale.
A PERDIFIATO, DIETRO I TEMPI NUOVI
Enciclopedia fuori tempo massimo delle situazioni comiche, Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo di Stanley Kramer coincide con le inquietudini di un'epoca in trasformazione, che esige linguaggi nuovi.
MA LOUTE
Dumont trova nella farsa la forma più congeniale per raccontare una volta di più la paralisi di una società che, per quanto appaia assurda e delirante, risulta dopotutto impermeabile a qualsiasi cambiamento.
VENEZIA 73: C’ERA UNA VOLTA UN POMELLO OTTAGONALE
In Colombi, presentato al Festival di Venezia, Luca Ferri intreccia con equilibrio commedia e storia d’amore, aprendo i toni a un’inedita dimensione elegiaca che accresce la curiosità intorno ai percorsi del suo cinema.
RICORDANDO LORENZO
Un ricordo intimo di Lorenzo Pellizzari, scomparso ad agosto: libero e umano, acuto testimone della storia del cinema e della critica, ha sempre riconosciuto quel cinema "assoluto" che non ha epoche né età.
LA PAZZA GIOIA
L'ultimo film di Virzì vorrebbe essere tante cose: affresco di costume, fiaba, dramma famigliare, ma finisce per non esserne nessuna. Colpa delle ambizioni autoriali del regista e di una scrittura non all'altezza.
ABACUC
Il film di Luca Ferri sfugge a griglie interpretative troppo strette. Conviene piuttosto lasciarsi andare al suo fascino “primitivo”, all'incanto di una regia che sembra dimenticarsi di un oltre un secolo di storia del cinema.
MIA MADRE
Dopo Habemus Papam ancora un film sul tema dell'inadeguatezza per Nanni Moretti. Ma questa volta l'intimità del racconto non trova mai la giusta profondità e finisce per risultare estranea allo spettatore.