VENEZIA 68: LA CONTESTAZIONE
Ripubblichiamo tre testi intorno alla Mostra di Venezia del 1968, anno di contestazioni che non lasciò indenne il festival. L'allora direttore Luigi Chiarini raccolse in un volume gli interventi polemici e quelli a difesa, firmando l'introduzione che qui riportiamo.
VENEZIA 68: LA CONTESTAZIONE
Il redattore capo dei Cahiers du Cinéma anticipa gli esiti della contestazione globale che colpiranno a breve la Mostra di Venezia e sostiene la necessità di un dibattito aperto sulla natura del cinema politico, indipendente e anti-conformista.
VENEZIA 68: LA CONTESTAZIONE
"Riformare i festival è scopo vano, puro dilettantismo, se non si mettono prima in questione le strutture commerciali attuali del cinema". Sulla rivista francese, nel novembre 1968, viene pubblicato un testo collettivo scritto a caldo dopo la discussa edizione del festival.
FUORI L’AUTORE. E POI?
Gli appunti lucidissimi di Buttafava, alla fine degli anni Settanta, intorno alla politique des auteurs e tutto il carico di illuminazioni definitive o provvisorie, memorabili o bizzarre, le idiosincrasie più personali, talvolta destinate a diventare i pilastri della saggezza critica a venire, talvolta ad affondare nella palude dei privatissimi calembours.
10 FILM PER GLI ANNI 80
Un'indagine mossa dall'Università di Trieste nel 1985 per tracciare un bilancio cinematografico sulla prima metà di un decennio controverso: le risposte di Buttafava, in cui spesso ricorre il concetto di "limite", rievocano alcuni dei titoli più significativi del periodo. Con qualche sorpresa.
IL REGISTA FUORIBORDO: LE ANOMALIE DEL CINEMA COMICO
Una sapiente incursione lungo i decenni del cinema comico hollywoodiano (e non solo), territorio d'eccellenza per riscontrare sofisticate e irrisolte opposizioni: quelle che riguardano il primato del regista-autore, la fedeltà ai meccanismi espressivi del cinema, e il rapporto di possibile dipendenza dagli altri generi cinematografici. Quale futuro per il comico?
RICORDO DI GIANNI BUTTAFAVA
Un ritratto di Gianni Buttafava (1939-1990), critico cinematografico milanese di nascita, tra i maggiori esperti italiani di cinema sovietico, consulente di festival e rassegne, saggista, traduttore e slavista. Un profilo intriso di passione, impegno, acume, sense of humour.
IL PROBLEMA DEL REALISMO
Alcune pagine magistrali scritte intorno all'inganno del realismo: nient'altro che una tendenza, sempre minacciata, sempre rassegnata a non raggiungere il proprio punto di arrivo, un mutamento a cui la forma tende senza tregua mancandolo ineluttabilmente.
PICCOLO CREDO ANTICO AD USO DEI FIGLI DI MARX E DI LUMIERE
Che cosa significa criticare un film? Significa scrivere, mimare, interpretare. Scrivere, innanzitutto. Cioè concatenare le parole in modo univoco e coerente, così da farsi capire. In ambito critico, l’illeggibilità è controrivoluzionaria.
VERSO UN CINEMA NARRATIVO PURO
Su Marcel Hanoun: realista e incantatore, figlio di Lumière e di Méliès, semplice e ricercato, classico ed eccessivo, formalista enigmatico, autodidatta ma vicino a Brecht e Ricardou, fotografo, cameraman, montatore, autore di film poveri che scintillano.
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