LOCARNO A MILANO:
MEDUSA DELUXE

Mario Blaconà

Se la messa in scena è l’impalcatura e la narrazione è la struttura interna, Thomas Hardiman lascia questa struttura cava, dipingendo un thriller volutamente intriso di colpi di scena che non vanno da nessuna parte, e che creano sensazione nella coscienza di essere solo spettacolo.

LOCARNO A MILANO:
SEMRET

Mario Blaconà

Nel film d'esordio di Caterina Mona la memoria assume una dimensione estremamente singolare, quasi capovolta, diventa un’ineludibile presenza, né positiva né negativa, che prima o poi viene a cercarci e a trascinarci fuori dall’oblio.

LOCARNO A MILANO:
ASTRAKAN

Mario Blaconà

Ereditando la lezione di Rohmer e di Pialat e scagliandola nella contemporaneità, David Depesseville fonda il conflitto di Astrakan nel tentativo, volutamente fallito, di entrare nella coscienza del suo protagonista.

LOCARNO A MILANO:
GIGI LA LEGGE

Marco Longo

Presentato nel Concorso internazionale dove ha vinto il Premio speciale della giuria, l'ultimo film di Alessandro Comodin rilancia il suo cinema confermando la capacità di condensare, dietro a tocchi naïf, l'esplorazione del linguaggio e la forza del sentimento.

VENEZIA 79:
GLI ULTIMI GIORNI
DI UNA BIONDA

Marco Grosoli

Una sorprendente analisi incrociata di Blonde e Gli ultimi giorni dell’umanità, capace di suggerire, nella compressa cornice festivaliera, una nuova presa di posizione contro sudditanze, pregiudizi deterministi e fallaci articolazioni tra centro e margini.

CONCORTO 21:
APPUNTI DAL NAUFRAGIO

Carlotta Centonze

Un diario dalla 21ª edizione del Concorto Film Festival, finestra-caleidoscopio sulle visioni più interessanti del panorama internazionale del cortometraggio: con un filo rosso a unire i film in competizione ufficiale, la necessità di fare fronte all'inquietudine di un presente imploso.

IN VIAGGIO

Marco Grosoli

Presentato alla Mostra fuori concorso, In viaggio di Gianfranco Rosi segue Papa Francesco nei suoi percorsi per il mondo e dispiega così il ventaglio delle possibilità di una dimensione politica dentro la globalizzazione.

VENEZIA 79:
IN ATTESA DI NIENTE

Valentina Pietrarca, Emanuele Tresca

Mentre Margini di Niccolò Falsetti guarda con dolorosa nostalgia a un mondo, quello della provincia italiana, in continua e lenta estinzione, con Blue Jean Georgia Oakley offre un quadro lucido della situazione politica e sociale del Regno Unito nel 1988, attraverso una storia che si muove, di contro, su un piano del tutto privato.

VENEZIA 79:
WHEN THE WAVES ARE GONE

Marco Grosoli

Dopo alcuni titoli in cui la metafora politica era più velata, in quest'ultima opera Lav Diaz affronta la questione di petto, ma il vero valore del film sta nello schema drammaturgico che lo innerva, e soprattutto nel modo in cui, da questo schema, il film riesce a liberarsi.

VENEZIA 79:
FIAT PSYCHOSIS, PEREAT MUNDUS

Marco Grosoli

Con Padre Pio Abel Ferrara raccoglie l'involontaria eredità pasoliniana, ragionando e mettendo in scena il rapporto ambivalente tra nevrosi e psicosi, un percorso che parte dallo stigma borghese e arriva alla fede cattolica.