CINEMA ON THE DOCKS OPEN SPACE: CALL FOR ENTRIES
Cinema on the Docks Open Space
Il programma di incubatore creativo per giovani professionisti dell’audiovisivo di Milano
Cineteca Milano e Filmidee da quest’anno, come frutto della loro collaborazione, con il prezioso contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno del Locarno Film Festival, hanno deciso di mettere a punto il programma Cinema on the Docks Open Space, un incubatore culturale pensato per valorizzare i progetti a lungo termine di giovani filmmaker e producer che stanno facendo il loro ingresso all’interno del panorama cinematografico italiano con il supporto di mentors e professionisti qualificati del settore.
Nello spazio della Biblioteca di Morando, spazio gestito da Cineteca Milano e dedicato alla memoria del grande critico cinematografico Morando Morandini, sito presso il Naviglio della Martesana, verranno ospitati i ragazzi e le ragazze selezionate che intendono sviluppare un progetto di associazionismo culturale o una società di produzione, offrendo loro una residenza artistica che prevede la messa a disposizione di uno spazio di co-working e l’opportunità di fruire di una serie di incontri con mentor e professionisti del settore. Inoltre nel medesimo spazio verrà messa a disposizione un’attrezzata postazione di montaggio in cui sarà possibile finalizzare la fase di post produzione di un progetto di cortometraggio o lungometraggio.
La postazione di montaggio è provvista di hardware per la post-produzione fino a 4K. La workstation, situata in un locale oscurabile, è dotata di licenza software Blackmagic DaVinci Resolve Studio 19 e delle sue periferiche hardware originali: la tastiera per l’editing Blackmagic Design DaVinci Resolve Editor Keyboard e il pannello per la color correction Blackmagic Design DaVinci Resolve Micro Panel. Due monitor Eizo 4K calibrati e un monitor 75’’ 4K di controllo. La postazione è dotata di una scheda audio Motu Ultralite MK5 con casse Kali Audio LP-6 2nd Wave.
Da questa call verranno selezionati:
- 3 profili di giovani filmmaker under 35 (o gruppi di associazioni culturali o case di produzione), che in seguito alla selezione avranno la possibilità di accedere allo spazio di co-working per un anno (da ottobre 2024 a settembre 2025) per sviluppare le loro progettualità.
- 3 profili di filmmaker under 35 che avranno garantito l’accesso da tre settimane fino a tre mesi alla postazione di montaggio messa a disposizione dalla Cineteca di Milano all’interno degli spazi della Biblioteca Morando Morandini.
La finalità del programma Cinema on the Docks Open Space è quella di mettere in rete diverse realtà giovanili che stanno provando a muovere i primi passi in campo cinematografico. Proprio per questo motivo lo spazio prevederà dei momenti di mentoring sui progetti e sulle diverse realtà, condotti da professionisti e professioniste da sempre in dialogo con Filmidee, Cineteca di Milano e Locarno Film Festival. Verranno calendarizzati una serie di incontro per guidare e aiutare i profili selezionati a sviluppare le loro idee e la post produzione dei propri film.
Il modello di governance dello spazio mira alla realizzazione di un “condominio culturale” in cui ogni partner mette a disposizione delle proprie risorse (spazi/competenze/materiali/persone) che dia luogo a un contesto orizzontale di scambio e di crescita. Pertanto, la call to action prevede che i giovani professionisti coinvolti si impegnino a realizzare un programma di attività rivolta agli utenti della biblioteca, che annoverano anche dei gruppi di giovani e adulti con disabilità, con l’obiettivo di favorire il coinvolgimento degli utenti che afferiscono allo spazio alimentando dinamiche costruttive di inclusione e di avvicinamento alle pratiche audiovisive, artistiche e culturali degli utenti che frequentano lo spazio.
La call è promossa nell’ambito del progetto Cinema on the Docks – Milano & Locarno. Programma inclusivo di programmazione partecipata promosso da Cineteca Milano con il contributo di Fondazione Cariplo in collaborazione con Filmidee, AGPD, Vividown e Codici Ricerche.
La documentazione da inviare entro 20 settembre alla mail filmidee.redazione@gmail.com per partecipare alla call consiste in:
Spazio di co-working:
- CV dei soggetti coinvolti
- Portfolio
- Idea di progetto
Cabina di montaggio:
- CV
- Portfolio
- Sinossi e trattamento del film
- Materiale video disponibile al momento della call (max 15 minuti)
I profili selezionati verranno avvisati entro il 30 settembre, la presentazione dello spazio avverrà il 4 ottobre.
CINEMA ON THE DOCKS OPEN SPACE
Cinema on the Docks Open Space
Il programma di incubatore creativo per giovani professionisti dell’audiovisivo di Milano
Sono nove i progetti selezionati per partecipare a Cinema on the Docks Open Space, il programma di incubatore creativo per giovani professionisti dell’audiovisivo di Milano coordinato da Cineteca Milano e Filmidee con il prezioso contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno del Locarno Film Festival nell’ambito del progetto Cinema on the Docks – Milano & Locarno. Programma inclusivo di programmazione partecipata.
Nello spazio della Biblioteca di Morando, in via Tofane, 49, spazio gestito da Cineteca Milano presso il Naviglio della Martesana, verranno ospitate diverse realtà e filmmaker che operano sul territorio milanese, offrendo loro una residenza artistica che prevede la messa a disposizione di uno spazio di co-working e di un’attrezzata postazione di montaggio.
Nella Sala Comerio, saranno tre i gruppi che popoleranno la Biblioteca, che potrà essere usata come ufficio condiviso con l’opportunità di fruire di una serie di incontri con mentor e professionisti del settore:
- Eclettica, società di produzione audiovisiva indipendente cinematografica e pubblicitaria, fondata a Milano nel 2021
- Gruppo Maelstrom, collettivo di giovani filmmaker della Lombardia e del Canton Ticino impegnati nello sviluppo di progetti personali e collettivi autorganizzati
- Lapazio Film, società di produzione e distribuzione cinematografica caratterizzata da una forte sperimentazione nell'uso di diversi linguaggi e tecniche
Nella Sala Limiti, saranno due le realtà che fruiranno dello spazio con cadenza legata alle loro attività progettuali:
- Collettivo FuoriFuoco, collettivo artistico e multidisciplinare che coltiverà un progetto di fanzine itinerante e libera, denominata “Tafferuglio”
- Emma Onesti, Maria Vittoria Daquino e Federica Libretti, tre collaboratrici del settore cinematografico che attraverso attività pratiche esploreranno tematiche sociali quali l’inclusione e l’autorappresentazione
Potranno infine accedere alla postazione di montaggio, in cui da ottobre a marzo si susseguiranno per finalizzare i rispettivi film:
- Enrico Zanetti e Ilaria Calcinari Ansidei, prima parte di montaggio di documentario La via verso il mare
- Leonardo Ferro, cortometraggio narrativo Dalla Lana alla Luna
- Valentina Manzoni, cortometraggio sperimentale realizzato nella scuola di cinema di Cuba, Le poesie si scrivono nel buio
- Greta Cavaliere e Simona Cella, documentario che racconta un on the road femminile alla ricerca delle proprie origini, When Night Falls
Gli spazi saranno presentati venerdì 4 ottobre alle ore 18 presso la Biblioteca di Morando, contestualmente all'inaugurazione del Milano Centrale Festival.
Dopo la presentazione, a partire dalle ore 19, seguirà un aperitivo di benvenuto in collaborazione Milano Centrale Festival con dj set di Vashish Soobah.
Nel corso della festa inaugurale, sarà inoltre possibile pre-acquistare l’abbonamento di Locarno a Milano, che si terrà al Cinema Arlecchino dall’11 al 14 ottobre. Potrai acquistare le nove proiezioni della manifestazione alla cifra di 15 euro. Non essendo presente una cassa fiscale in Biblioteca, si potrà pagare solo in contanti.
Ti aspettiamo in Martesana!
PICCOLO GRANDE CINEMA: TÓTEM
Se il cinema offre allo sguardo ciò che altrimenti faremmo scivolare via, ci apre o riapre gli occhi e attraverso essi ci consente di afferrare la realtà in cui siamo immersi, allora Tótem, secondo lungometraggio di Lila Avilés, presentato in concorso alla Berlinale 2023, dischiude le speranze di una famiglia messicana che si prepara ad affrontare la perdita. È una giornata importante per Sol; è il compleanno di suo padre Tona, un giovane pittore malato che rifiuta di curarsi con la chemioterapia e preferisce vivere il tempo che gli resta circondato dalla sua famiglia. Sol è preoccupata, ma questo non la distoglie dai preparativi: per Tona è previsto un importante spettacolo che nessuno potrà dimenticare.
L’intero film si costruisce sulla preparazione della messa in scena. Nella prima sequenza, infatti, conosciamo Sol e sua madre impegnate a scaldare la voce e ripassare una vecchia canzone: le due si truccano e imparruccano mostrandosi ad uno spettatore ignaro di ciò che sta per accadere. Ma le aspettative gioiose vengono bruscamente interrotte dal primo indizio (che precede simbolicamente l’arrivo del titolo): “Il mio desiderio è che papà non muoia”, frase che pronuncia Sol prima di arrivare a casa dei nonni. Avilés con Tótem racconta di un microcosmo famigliare, che si spoglia dei più alti intellettualismi per ritornare alle tradizioni (le giornate di festa passate in famiglia) e seguire lo spostamento dei personaggi che cucinano e discutono da una stanza all’altra, il legame fortissimo con la natura (il bonsai, il pappagallo, gli animali del quadro di Tona), i litigi tra cugini, le grida di una madre che cerca di educare il figlio, un’esorcista che caccia gli spiriti maligni in possesso della casa, ma anche un nonno che supervisiona e si affida alla scienza. Ed è proprio qui, nella esplicitazione della dicotomica visione tra scienza e superstizione che si esprime una riflessione più ampia su quella che è la cultura messicana in trasformazione.
Ci sono registi e registe che fanno delle proprie opere un pensiero formale, un inno al dispositivo cinematografico e lo elogiano rivelando il mezzo; ci sono invece registi e registe per cui il cinema è un medium per raccontare la vita; così fa Avilés che trasforma il suo film in uno strumento di catarsi per i problemi e i momenti più difficili di una piccola comunità, come quello di affrontare la morte di un proprio caro: per questo fa uso della camera a mano, girando intorno ai primi piani delle persone di tutta la famiglia. La storia assume il punto di vista di Sol, che spesso ricorda quei momenti in cui da bambini si percepivano alcuni frammenti di discorsi, che fluiscono in modo impreciso nella memoria. Quindi, la fine di una vita non è soltanto dolore e disperazione, ma anche gioia: “Pensare alla morte è pensare alla vita. E all'amore. Non sono una neuropsicologa, questo è chiaro, ma non possiamo avere sempre paura di quell'oscurità. Tendiamo a pensare che sia così brutto, ma non lo è. Se chiudi gli occhi, non puoi vedere la luce. Ma c'è bellezza anche in questo”.
Avilés lavora con storie che precedono l’evento, espediente narrativo già utilizzato nel cortometraggio per Miu Miu Woman’s Tales, dal titolo Eye Two Times Mouth. Anche in questo caso la regista ha lavorato con attori e attrici provenienti da mondi lontani da quello cinematografico. Per questo la preparazione dei personaggi è fondamentale, l’utilizzo di attori non professionisti per trasmettere la realtà, ma anche la crudezza di alcuni pensieri, preoccupazioni e sentimenti. L’impressione che ci restituisce Sol (Naíma Sentíes) è che “Lei non stava solo recitando una parte, la stava vivendo: fare il casting, è fare il film in questo caso”. Il cinema, per Lila Avilés, è una questione di sguardo, di punto di vista, di apertura (e riapertura) alle situazioni e ai personaggi, ancora prima che di mero racconto: perché il mondo è ancora tutto da vedere. Basta aprire gli occhi.
LOCARNO A MILANO 2023
Il già solidissimo legame che collega Locarno Film Festival e Milano si rafforza ulteriormente in questa nuova edizione della rassegna, che porta la programmazione locarnese, da venerdì 29 settembre a domenica 1° ottobre, in una chiave indipendente e in uno spazio autonomo, nel cuore della capitale meneghina: Cineteca Milano Arlecchino. Come lo scorso anno, saranno diverse le possibilità di vedere una selezione di alcuni dei titoli più significativi di Locarno76, in lingua originale e accompagnati da ospiti speciali.
Parte, dunque, svincolato da Le vie del Cinema, questo nuovo cammino di Locarno a Milano, organizzato da Cineteca Milano e Filmidee, anche grazie al sostegno di Fondazione Cariplo. La manifestazione presenterà una panoramica delle nuove tendenze e sensibilità del cinema internazionale, promuovendo per tutto il weekend la visione in sala e la scoperta di talenti della scena cinematografica accompagnati dalla direzione di Locarno.
Saranno nove i titoli di Locarno76 che incontreranno le spettatrici e gli spettatori italiani. Tre film provenienti direttamente dal Concorso internazionale del Festival animeranno le serate della manifestazione: The Permanent Picture, di Laura Ferrés, un misterioso viaggio nella storia spagnola, che affronta attraverso corpi anomali e personaggi pieni di tenerezza il mutamento politico di una nazione; The human surge 3, di Eduardo Williams, che attraverso una trama profondamente immaginifica riunisce persone e paesi normalmente scollegati fra loro, che entrano in contatto attraverso lo scorrere del tempo; Manga D’Terra, con cui il regista Basil Da Cunha ha voluto rendere omaggio alle donne del quartiere di Reboleira, attraverso una commedia musicale che rivisita le sonorità cosmiche di Capo Verde.
A rappresentare l’Italia sempre dal Concorso Internazionale ci saranno Rossosperanza, di Annarita Zambrano, una favola nera ambientata negli anni ‘90, un racconto collettivo di formazione sentimentale e quindi politica, e Patagonia, di Simone Bozzelli, una storia di spazi immensi e allo stesso tempo di gabbie da cui non si vuole uscire: la Patagonia del titolo è la libertà e la libertà forse non esiste. L’Italia sarà inoltre ancora protagonista grazie a una tavola rotonda sullo stato del nuovo cinema italiano, Se ci fosse luce sarebbe bellissimo, all’interno della quale interverranno i registi Tommaso Santambrogio, Simone Bozzelli e Annarita Zambrano. Piccola chicca: l’ultimo cortometraggio del visionario Bertrand Mandico, Rainer, a Vicious Dog in a Skull Valley, presentato nel concorso Corti d’autore, un film che come sempre si muove tra pulp, cinema delle origini e profonda riflessione sui nostri tempi. Sarà poi il turno di Find a film!, un film collettivo realizzato dai partecipanti della Spring Academy, workshop del Locarno Film Festival, sotto lo sguardo creativo di Radu Jude, in cui undici registi da tutto il mondo hanno attinto agli archivi della RSI e creato un lavoro mirato a riflettere sul significato delle immagini del passato dando loro nuova luce. Saranno infine presenti due importanti restauri di pellicole del passato. Una proiezione per i bambini con il film di animazione La rosa di Bagdad, di Anton Gino Domenighini, restaurato meravigliosamente da Film Documentari d’Arte in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà presso il laboratorio Augustus Color di Roma, e California Straight Ahead, di Harry A. Pollard, restauro in 2K presso il laboratorio di Cineteca Milano, a partire dall’unica copia 35mm conosciuta, conservata presso l’archivio storico di Cineteca Milano.
Venerdì 29/09
21.00
Rainer, a Vicious Dog in a Skull Valley, di Bertrand Mandico, 26’, Francia, 2023
The Permanent Picture (La imatge permanent), di Laura Ferrés, 94’, Spagna, Francia, 2023
Sabato 30/09
15.00
Find a Film! di Coline Confort, Slava Doytcheva, Federico Frefel, Alessandro Garbuio, Ambra Guidotti,
Jumana Issa, Zhenia Kazankina, Bohao Liu, Diego Andres Murillo, Chiara Toffoletto, 80’, Svizzera, 2023
16.30
The Human Surge 3 (El auge del humano 3), di Eduardo Williams, 121’, Argentina, Portogallo, Paesi Bassi,
Taiwan, Brasile, Hong Kong, Sri Lanka, Perù, 2023
19.00
Se ci fosse luce sarebbe bellissimo, tavola rotonda sul giovane cinema italiano, con Simone Bozzelli,
Tommaso Santambrogio e Annarita Zambrano
21.00
Rossosperanza, di Annarita Zambrano, 87’, Italia, Francia, 2023
Domenica 1/10
11.00
La rosa di Bagdad, di Anton Gino Domenighini, 73’, Italia, 1949, in collaborazione con Locarno Kids
15.00
California Straight Ahead, di Harry A. Pollard, 83’, Stati Uniti, 1925
17.00
Manga D’Terra, di Basil Da Cunha, 96’, Svizzera, Portogallo, 2023
19.00
Patagonia, di Simone Bozzelli, 112’, Italia, 2023
Locarno a Milano è un’iniziativa promossa da Cineteca Milano, Filmidee, con il sostegno di Fondazione Cariplo.
Info e biglietti
I film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Biglietto singolo: 8,50 euro, ridotto: 7,50 euro
Carnet Locarno a Milano (valido per tutti i film e gli incontri): 15 euro
Ridotto: 12 euro per soci filmidee
https://www.cinetecamilano.it/
Cineteca Milano ARLECCHINO
via San Pietro all’Orto 9 – Milano
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