VENEZIA 77:
LAHI, HAYOP

Davide Perego

Lav Diaz torna con un film crudo ed essenziale, una narrazione ridotta all'osso, dove più che mai è possibile percepire la messa in scena teatrale dei suoi personaggi, enfatizzata dai lunghi dialoghi e dai loro movimenti nello spazio. A far da contraltare a questo scenario, le desolanti vite che gli esigui personaggi attraversano con il loro passaggio, e che riescono a trovare un senso solo nei gesti più estremi e violenti.

SPACCAPIETRE

Marco Longo

Partendo da uno spunto biografico-familiare – la morte in giovane età della nonna dei registi, bracciante pugliese – il nuovo film dei fratelli De Serio, presentato alle Giornate degli Autori, trasfigura il racconto in un universo polimorfo e atemporale, in cui a regnare è la fede nel possibile cinematografico.

VENEZIA 77:
GUERRA E PACE

Il documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti è un lucido film saggio sullo statuto dell’immagine in tempo di guerra e di pace, che partendo da un’idea apparentemente semplice di montaggio dissotterra la materia su cui si basa un immaginario condiviso, e rilegge la storia dello spettacolo bellico alla luce del cambiamento epocale attraversato dallo stesso medium cinema.

VENEZIA 77:
THE WORLD TO COME

Nel suo secondo lungometraggio la regista Mona Fastvold esalta un amore che non ha bisogno di compiersi per essere percepito e che viene tradotto per immagini con una tenerezza sensuale e non sessuale, resa possibile e concreta da un uso miracoloso del 16mm, delle location, degli attori, e delle risorse della mise en scène.

VENEZIA 77: THE DISCIPLE

Marco Grosoli

Con il suo secondo film il regista indiano Chaitanya Tamhane raggiunge un dominio pieno e consapevole delle proprie potenzialità estetiche, e limitandosi a sfiorare la superficie dell'universo della musica indiana che accompagna la vita dei personaggi, riesce a compenetrarle con equilibrio e interesse alla materia sottotestuale dell'opera.

RI-MONTARE LA FINE

Giulia Bona

Una riflessione sulla pratica di ri-montaggio e riuso filmico attraverso il saggio visuale del regista francese Bertrand Bonello, che partecipa al progetto Finite Rants della Fondazione Prada. Il punto di partenza è la scena finale del suo Nocturama, film spesso incompreso, qui osservato da una nuova prospettiva.

CONI DI LUCE

Vanessa Mangiavacca

Un riflessione sulle possibilità offerte da Light Cone, la cooperativa francese baluardo europeo del cinema sperimentale mondiale, che vanta attualmente una delle più importanti collezioni di opere appartenenti al genere, con circa cinquemila titoli di ottocento cineasti.

MATTHIAS E MAXIME

Giuseppe Paternò Raddusa

L'ultimo lungometraggio di Xavier Dolan diventa l’occasione definitiva per attribuire al suo cinema i legittimi meriti. Mai realmente sovversivi, i film del regista canadese rappresentano in realtà uno dei più godibili - nonché prolifici - esempi artigianali di regolarità filmica.

DIMENTICARE A MEMORIA

Leonardo Strano

Una riflessione sulla masterclass tenuta da Jean-Luc Godard sul profilo Instagram di Ecal, la Scuola di arte e design di Losanna. In questa diretta il grande cineasta svizzero sposta ancora una volta il linguaggio verso la destrutturazione più radicale, per ritornare a ricostruirlo in un moto di morte e rinascita continuo e incessante.

PROCESSO ALLE IMMAGINI

Carlotta Centonze

Un'intervista al regista nativo americano Sky Hopinka, che dando vita a uno stile singolare e sfaccettato ha realizzato un gran numero di cortometraggi e istallazioni attraverso cui ha aperto una riflessione intima ed emotiva sulla questione identitaria del popolo nativo, che rifugge ogni rappresentazione nostalgica o idealizzata.