CINEMA ERETICO
REALTÀ CHIMERA
Il cinema italiano di finzione ha rinnovato, negli ultimi anni, la propria relazione con la realtà. Ma se il reale è sempre stato l'obiettivo, oggi gli equivoci e i passi falsi si infittiscono, richiamando in causa le lezioni della modernità.
PER UN REALISMO TRASFIGURATO
Contro ogni presunto stereotipo verista, il realismo è soprattutto un stile, che assimila le eredità della tradizione e si apre all'incessante bisogno di trasformarsi. Un'indagine aperta sulle pratiche del cinema italiano di finzione diventa allora il punto di partenza per immaginare cosa ci attende.
IL CORPO DEL REALE: INTERVISTA A JONAS CARPIGNANO
Intervista a Jonas Carpignano, che con A Ciambra ha visto riconosciuto il proprio lavoro e la possibilità di tenere fede, a partire dal rapporto con i luoghi e dalle relazione con le persone protagoniste dei suoi film, un personalissimo metodo di lavoro sulla realtà.
From the Vault
FUORI L’AUTORE. E POI?
Gli appunti lucidissimi di Buttafava, alla fine degli anni Settanta, intorno alla politique des auteurs e tutto il carico di illuminazioni definitive o provvisorie, memorabili o bizzarre, le idiosincrasie più personali, talvolta destinate a diventare i pilastri della saggezza critica a venire, talvolta ad affondare nella palude dei privatissimi calembours.
10 FILM PER GLI ANNI 80
Un'indagine mossa dall'Università di Trieste nel 1985 per tracciare un bilancio cinematografico sulla prima metà di un decennio controverso: le risposte di Buttafava, in cui spesso ricorre il concetto di "limite", rievocano alcuni dei titoli più significativi del periodo. Con qualche sorpresa.
IL REGISTA FUORIBORDO: LE ANOMALIE DEL CINEMA COMICO
Una sapiente incursione lungo i decenni del cinema comico hollywoodiano (e non solo), territorio d'eccellenza per riscontrare sofisticate e irrisolte opposizioni: quelle che riguardano il primato del regista-autore, la fedeltà ai meccanismi espressivi del cinema, e il rapporto di possibile dipendenza dagli altri generi cinematografici. Quale futuro per il comico?
RICORDO DI GIANNI BUTTAFAVA
Un ritratto di Gianni Buttafava (1939-1990), critico cinematografico milanese di nascita, tra i maggiori esperti italiani di cinema sovietico, consulente di festival e rassegne, saggista, traduttore e slavista. Un profilo intriso di passione, impegno, acume, sense of humour.
arte/fact
MAYA DEREN. THE TIME QUALITY OF A WOMAN
Protagonista della retrospettiva Amateur is a Lover, nell'ambito del festival Archivio Aperto, Maya Deren ha intuito strade e indicato vie prima di lei mai percorse. Donna capace di affermarsi in un mondo maschile, Deren è oggi più che mai riconosciuta come un’anticipatrice che sfugge alle definizioni, scomoda, sorprendente.
AMORE E MORTE
In occasione dell'uscita in blu ray del restauro digitale di Ultimo Tango a Parigi, una riflessione sul film di Bernardo Bertolucci, che ha segnato e segna ancora oggi il dibattito sull'indipendenza del corpo femminile, facendosi ambiguo ma essenziale latore di un conflitto tra oggettivizzazione della fisicità della donna e sua liberazione.
UN’ICONA STRETTA
Una riflessione su come lo studio dell'immagine nel cinema di Andrej Tarkovskij riesca ancora oggi a raccontare la contemporaneità, e di come anzi il senso di questo assoluto presente afflitto dal relativismo della post verità e della società liquida possa ritrovare una via solo nella ricerca della poesia come luce rivelatrice del vero senso del tempo.
ANATOMIA DELLA MELANCONIA
Crepuscolare e sensuale, l’opera di Jean Paul Civeyrac è incentrata sui temi del legame, del lutto e della melanconia. Il suo ultimo film Mes Provinciales è la summa di un percorso omaggiato lo scorso anno con una retrospettiva alla Cinémathèque Française.
CORAGGIO, PUBBLICO!
Le molte anime di Fassbinder vengono allo scoperto accostando i suoi lavori più cinematografici, come Le lacrime amare di Petra von Kant, a quelli televisivi. La ripubblicazione di Otto ore non sono un giorno è l’occasione perfetta per farlo.
From the Vault
SPAZZATURA ARTE E CINEMA
Contro le derive intellettualistiche di certo cinema e di tanta critica. Pubblicato nel 1969 e ancora attualissimo, uno dei testi più rilevanti in assoluto sulla produzione hollywoodiana dell'epoca e sul concetto di film d'autore.
IL CRITICO CINEMATOGRAFICO DI DOMANI, OGGI
Convinti di star vedendo brutti film, non ci rendiamo conto che ciò che vediamo non è più nemmeno un film. La riflessione di Arnheim attualizzata all'epoca dei critici come cheerleader sottopagate.
SCRIVERE DI CINEMA IN RETE
La mutazione e la dislocazione della pratica critica nell'epoca di internet. Saggio fondativo sulle dinamiche messe in atto dalla rivoluzione digitale, e sulla necessità di adeguare pratiche e strumenti di analisi alle nuove forme espressive.
arte/fact
L’EREDITARIETÀ DEI CORPI
È ancora possibile scrivere su Rohmer e avere la pretesa di dire qualcosa di nuovo? E come mai sempre più spesso ci s’imbatte in analisi che tentano di inquadrare (o liquidare) l’opera di autori contemporanei con l’aggettivo “rohmeriano”?
LA MECCANICA CELESTE DEL CINEMA
Un'incursione intorno a Les Quatre Saisons di Marcel Hanoun, tetralogia autoriflessiva in cui tutti gli elementi del fare cinema concorrono all'enunciazione di un vero e proprio manifesto poetico dell'autore scomparso nel 2012.
ESTATE VIOLENTA
Uscita imprescindibile per Criterion, la versione restaurata di A Brighter Summer Day consente di ripercorrere il capolavoro di Edward Yang con occhi nuovi, apprezzando l'affresco di una generazione sospesa tra Storia e autobiografia.
LIBERTÀ DIGITALE
La rivoluzione del cinema filippino si inscrive nell'avvento del digitale, intorno a cui si radunano i valori di una giovane comunità cinefila capace di trasfigurare nelle forme più libere l'urgenza delle proprie domande.
Lo stato delle cose
QUALCOSA DI SINISTRO È ACCADUTO
Nell'arco dell'ultimo decennio le grandi case di distribuzione per l'home-video – 20th Century Fox, Paramount, Warner Bros. – si sono sostanzialmente eclissate. Eppure mai come in questi ultimi anni il nostro mercato è stato saturo di uscite...
IL MEGLIO DEL 2016 IN DVD
Le edizioni più rilevanti in ambito internazionale: dal cinema sperimentale americano tra gli anni '20 e '70 all'integrale dedicata a Frederick Wiseman in Francia. Passando per Delluc, Frank, Gioli, H.G. Lewis, Rivette, Ruspoli e Vecchiali.
LE MIGLIORI SERIE TV DEL 2016
In un’annata che passerà alla storia come una delle più irrilevanti dal punto di vista del mainstream americano, le tv via cavo hanno assestato un altro colpo letale a Hollywood, segnando un ulteriore scarto in avanti per quantità e qualità dei prodotti.
IPERREALISMO VIRTUALE
Billy Lynn – Un giorno da eroe di Ang Lee conduce alle soglie di una nuova, ultra-definizione la poetica teorizzata da La Polla, convogliando su un medesimo campo di spettacolarizzazione le diverse tendenze del cinema bellico degli Anni Zero.
TEMPO DI RISVEGLIO
La critica al femminile è vittima di un “pregiudizio inconscio”? Tra le fondatrici del magazine online cléo e programmer per diversi festival internazionali, l'autrice invita a una rielaborazione del canone cinematografico, troppo univocamente orientato.
PER UN MATERIALISMO DELLA CRITICA CINEMATOGRAFICA
Una riflessione volta ad aumentare la consapevolezza della disparità di genere in ambito filmico. Perché, per essere antisessisti, essere donne non è condizione né sufficiente né necessaria.
CINEASTI DEL FUTURO/6
UN METODO SOCIALISTA
Tra ricerca realista e atmosfere sognanti, precisione formale e libertà visiva, il cinema del portoghese Joao Nicolãu fonda sulle relazioni – non ultima quella con Alessandro Comodin – il principio di costruzione dei propri film.
FUGA NEL FUTURO
Intervista a Davy Chou, giovane filmmaker e produttore francese di origini cambogiane, autore di un percorso di ricerca in cui la materia del sogno, del tempo e della Storia finisce per occupare un ruolo di primo piano.
SUPERARE I LIMITI DEL LINGUAGGIO
Intervista a Nele Wohlatz, regista tedesca residente in Argentina che con El futuro perfecto, premiato a Locarno, ha raccontato una vera storia di integrazione linguistica superando il confine tra finzione e documentario.
ALL’IMBRUNIRE DI UNA SOCIETÀ SENZA PASSATO
Una conversazione con la regista thailandese Anocha Suwichakornpong, a partire dal suo By The Time It Gets Dark: può il processo cinematografico agevolare una riconciliazione con le ferite della Storia?
HOLLYWOOD ENDING
DANCE ME TO THE END OF FILM
Mentre il cinema scivola lentamente ai margini dello scenario audiovisivo contemporaneo, i protagonisti di La La Land di Damien Chazelle si muovono a passo di danza tra le macerie di Hollywood. Dove un futuro diverso può solo essere ricordato.
IL DOLORE IN CAMPO MEDIO
Con Manchester by the Sea, premiato ai recenti Oscar, Kenneth Lonergan interroga lo spettatore sull’indicibilità del dolore e, con sapiente reticenza, difende il proprio racconto dalle tare serializzate dello storytelling americano.
IL SOLE NELLA SELVA OSCURA
The Lost City of Z, l'ultimo film di James Gray, è velato da una nebbia soffocante, mortifera, come se uno spettro attraversasse le immagini in tutta la loro ampiezza e profondità: lo spettro del cinema di un tempo e l'aura perduta del suo fascino.
LA MARGINALIZZAZIONE DEL CINEMA
Il cinema non è più a rischio di morte oggi di quanto lo era vent’anni fa, quando Susan Sontag ne ha diagnosticato la sua fase terminale. Sono cambiate le condizioni della sua esistenza, che abbiamo a lungo confuso con la forma artistica in sé.
Screening
JACKIE
Attraverso un preciso approccio alla Storia e ai suoi materiali documentari, Larraín indaga l'identità sdoppiata di Jackie Kennedy, il ruolo giocato nell'affermazione del marito e l'intuizione sul rapporto tra memoria mediatica e costruzione di un mito.
UNA SETTIMANA E UN GIORNO
L'esordio di Asaph Polonsky indaga, senza rinunciare a una dimensione tragicomica, il tema dell'elaborazione del lutto da parte di una coppia di genitori israeliani che ha perduto il proprio figlio: un film che evidenzia il proprio legame con le tradizioni di una cultura millenaria e indirettamente solleva un quesito morale e politico nello spettatore.
PER UN FIGLIO
L'opera prima indipendente del regista italiano di origine cingalese Suranga Deshapriya Katugampala non si immerge soltanto nel processo spesso fallimentare dell'integrazione, ma percorre il filo sottile di emozioni essenziali in un'Italia toccata nel profondo dall'immaginario epocale delle migrazioni.
THE EDGE
OF SEVENTEEN
L'esordio alla regia di Kelly Fremon Craig è un ritratto dolceamaro di un'adolescente alle prese con sentimenti, pulsioni e vita sociale: peccato che alla freschezza del personaggio non corrisponda una piena emancipazione dai codici della teen comedy statunitense.
LE COSE CHE VERRANNO – L’AVENIR
Con il suo ultimo film, vincitore dell'Orso d'argento alla Berlinale 2016 per la miglior regia, Mia Hansen Løve ritorna a una storia personale che si apre a una riflessione sulla libertà e responsabilità dell'individuo in un momento storico profondamente segnato da antiche contraddizioni. Con una straordinaria Isabelle Huppert.
PERSONAL SHOPPER
Nel suo ultimo film, premiato a Cannes 2016, Olivier Assayas si assume coraggiosamente il rischio di fallire e di essere compreso solo di qui a qualche anno, tali sono la sua aderenza alla contemporaneità e la spinta propulsiva a indagare l'ignoto che si nasconde dietro ai nostri occhi.
PLANETARIUM
Seducente viaggio nei fantasmi del cinema all'alba della seconda guerra mondiale, il terzo film di Rebecca Zlotowski resta vittima di una maniera figurativa che finisce per togliere afflato alla vicenda raccontata e ai suoi misteriosi personaggi.
ELLE
Finalmente in Italia il sorprendente ritorno di Paul Verhoeven, un film cucito addosso al talento di Isabelle Huppert che sovverte di continuo le attese dello spettatore.
LOVING
Partendo dal noto caso giudiziario americano Loving vs. Virginia, il quinto lungometraggio di Jeff Nichols trascura i luoghi comuni del film di impegno civile abbracciando il punto di vista di un uomo e una donna, avvolti dai dolorosi interrogativi circa la legittimità della loro scelta coniugale.
L’ALTRA FACCIA DELLA SPERANZA
Premiato a Berlino per la miglior regia, Kaurismäki rilancia la propria riflessione sulle migrazioni in Europa: nel suo cinema non esiste ottimismo che non sia in contatto con la realtà, e non c’è realtà senza dimensione luttuosa.
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On Tour
L’AMORE E IL SUO TEMPO
Abbandonata la tensione verso la monumentalità viscontiana, con Call Me by Your Name Guadagnino apre il proprio percorso a una rinnovata affezione per la presenza e il gesto, raccontando il tempo dell’innamoramento, essenza stessa del cinema.
SIMMETRIE IMPERFETTE
Con On the Beach at Night Alone, che a Berlino ha visto premiata l’attrice Kim Minhee, Hong Sangsoo prosegue il gioco spiraliforme del suo cinema, dove identità, sogni ed eventi continuano a inseguirsi senza mai davvero a combaciare.
COME UNA RECITA
Con Golden Exits Alex Ross Perry conferma il proprio microcosmo narrativo di riferimento, una Brooklyn quasi provinciale dove le relazioni sono intimamente condizionate dalla percezione dello sguardo e del giudizio dell'altro.
ROTTERDAM 2017
Una panoramica su alcuni dei film più interessanti visti all'ultima edizione dell'International Film Festival Rotterdam: cinque titoli, cinque prospettive d'autore accomunate dal tentativo di reinventare l'approccio al racconto e alla finzione.
TORINO 34: ONDE D’AMORE
La sezione Onde del TFF indaga il cuore del linguaggio: lo confermano due film che, pur con soluzioni differenti, si interrogano sul tema dell’amore, Le Parc di Damien Manivel e Muito romântico di Melissa Dullius e Gustavo Jahn.
TORINO 34: POLITICA DEI SENTIMENTI
Una panoramica su TFFDoc LOVE, sezione del festival torinese che quest'anno si è concentrata sul tema dell'amore declinato in chiave impegnata: uno spazio per riflettere sulle incessanti ricombinazioni tra sentimenti, visione e politica.
TORINO 34: COMMIATO ALL’INNOCENZA
Presentato in concorso al Torino Film Festival, Vetar di Tamara Drakulic mette in scena con sguardo apparentemente distaccato la frattura insanabile tra un padre e una figlia nel momento in cui questa si affaccia all'adolescenza.
TORINO 34: PAESE PRIGIONE
Cinema come teatro scientemente filmato, Nyai - A Woman from Java dell'indonesiano Garin Nugroho rinnova la riflessione post-coloniale attraverso la figura tradizionale della Nyai, concubina indigena dei coloni occidentali.
TORINO 34: IL LATO OSCURO DELL’HARDCORE
Opera seconda di Justin Kelly, King Cobra racconta un fatto di cronaca dell'industria dell'hardcore omosessuale, mostrando i maggiori limiti di scrittura e regia quando si rivolge al thriller o al dramma. Presentato nella sezione After Hours dell'ultimo TFF.
CANNES 70 LA LOTTA E LA RICERCA
In competizione, 120 battements par minute di Robin Campillo si guadagna il titolo di film più politico del festival. Con Visages, villages Agnès Varda torna a Cannes fuori concorso, rinnovando insieme al fotografo JR il viaggio di un cinema assetato di umanità.
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