On Tour

Non è stato trovato nulla.


Lo stato delle cose

Non è stato trovato nulla.


FOCOLAI DI RIVOLTA

Non è stato trovato nulla.


From the Vault

Non è stato trovato nulla.


GOOD TIMES BAD TIMES

Non è stato trovato nulla.


arte/fact

Non è stato trovato nulla.


ITALIANS DO IT BETTER

Non è stato trovato nulla.


SCREENING

GOD’S OWN COUNTRY

Luigi Cabras

Il film d'esordio di Francis Lee supera i confini dei propri riferimenti dimostrandosi un’opera trasversale per temi e sfaccettata nei rimandi, dall’astio della gioventù rurale contro la metropoli, all’agonia del mondo agreste avvelenato dalla modernità, fino all’analfabetismo sentimentale che affligge il nostro tempo.

MANUEL

Brigitta Loconte

Il primo lungometraggio di Dario Albertini conduce a una difficile storia di formazione, una vicenda comune, ma poco visibile, raccontata con estrema linearità e retta da una delicata costruzione psicologica.

SUMMER 1993

Carlotta Centonze

Con la grazia di un inedito sguardo femminile, l'opera prima di Carla Simón trasforma una vicenda totalmente autobiografica trovando la giusta distanza dalla quale osservare e osservarsi.

DARK NIGHT

Edoardo Peretti

Tim Sutton indaga le cause più profonde della strage di Aurora immaginando la giornata di sei giovani del luogo che quella sera sarebbero andati al cinema a vedere The Dark Knight Rises di Nolan; sono sei simboli di una gioventù alienata, disagiata e tragicamente senza sbocchi.

LA STANZA
DELLE MERAVIGLIE

Davide Perego

In gara per la Palma d'Oro al Festival di Cannes del 2017, arriva in sala distribuito da Amazon l'ultimo lavoro di Todd Haynes, un'avventura nel tempo fra archivi museali, amicizie speciali e un padre da ritrovare: alcuni misteri trovano la loro risposta, il film lascia aperti molti interrogativi...

LAZZARO FELICE

Daniela Persico

Nell’equilibrio tra naturalismo e astrazione risiede il fascino del cinema “puro” di Alice Rohrwacher: il suo terzo film è una fiaba moderna di stampo pasoliniano, una parabola francescana sulle radicali trasformazioni che hanno cambiato il volto del nostro Paese.

LA TRUFFA
DEI LOGAN

Giuseppe Paternò di Raddusa

Assiduo sperimentatore, Steven Soderbergh torna alla vitalità scanzonata dei suoi più riusciti ritratti umani, raccontando di una rapina rocambolesca sullo sfondo di un'America provinciale ma non bifolca, in cerca di riscatto e dignità.

THEY

Luigi Cabras

L'esordio nel lungometraggio dell’iraniana naturalizzata U.S.A. Anahita Ghazvinizadeh è un film sui passaggi rifiutati, sulle transizioni rinviate: non solo di genere, ma anche tra fanciullezza e età adulta, tra la libera indeterminazione e il bisogno di definire confini, norme e codici.

L’ISOLA DEI CANI

Stefano Caselli

Più che ridefinire la centralità dell'uomo e del suo sguardo, Wes Anderson si concentra sulla natura delle immagini, tanto inevitabilmente superficiali quanto increspate da qualcosa che le eccede e le travalica per sua stessa natura. Forse alla ricerca di un altrove dove portare le sue storie.

YVONNES

Mario Blaconà

Nel film di Tommaso Perfetti, premiato nel 2017 a Vision du Réel, l’immagine si imprime sulla pelle del soggetto che intende raccontare, sprigionando, proprio grazie alla sua fragilità, una forza inaspettata e commovente.


On Tour

CANNES 71:
HARD SENSATION

In competizione è il momento di due autori che negli anni hanno saputo muoversi con abilità sul crinale che congiunge cinema del reale e finzione, Jia Zhangke e Jafar Panahi, mentre alla Semaine de la Critique viene presentato, fuori concorso, il nuovo, folgorante corto di Bertrand Mandico.

CANNES 71:
SI SALVI CHI PUÒ
L’IMMAGINE

Presentato in concorso, Le livre d'image ribadisce uno dei capisaldi concettuali propri dell'ultimo Godard: la guerra perpetua in cui viviamo è dovuta al dominio schiacciante della parola, e dunque della legge. L'unica possibilità di redenzione risiede nell'immagine.

CANNES 71:
IL SOGNO DI
DIAMANTINO

Con Zimna voïna (Cold War), Pawel Pawlikowski firma il miglior film visto finora in concorso, melodramma politico sulla Polonia stalinista nell'arco di due decenni. Ma la vera sorpresa arriva dalla Semaine della Critique con il folle Diamantino di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt.

CANNES 71:
IMMAGINI MANCANTI

Il documentarista Stefano Savona torna nella Striscia di Gaza con La strada dei Samouni, presentato ieri alla Quinzaine des réalizateurs e arricchito dalle magnifiche animazioni di Simone Massi. In competizione, il russo Kirill Serebrennikov racconta in punk nell'URSS prossima al tracollo.

CANNES 71:
MATERIA BRUTA

La seconda giornata del Festival è segnata dall'opera monumentale di Wang Bing, Dead Souls, documentario di otto ore sui sopravvissuti del campo di rieducazione di Mingshui presentato Fuori Concorso. Deludono Farhadi e Loznitsa.

LA SVOLTA DI CANNES

Daniela Persico, Alessandro Stellino

50 anni dopo la messa in discussione della manifestazione nel 1968, e un anno dopo la criticata edizione del 2017, la selezione di Cannes apre a nomi nuovi e a soluzioni di programmazione impreviste. Mentre il ruolo del critico viene definitivamente relegato ai margini.

TORINO 35:
LA DANZA DELLA REALTÀ

Mario Blaconà

Tesnota, folgorante esordio del giovanissimo Kantemir Balagov, si serve di un realismo spietato per raccontare gli angoli nascosti di un’intimità: una rivelazione che si dischiude agli occhi dello spettatore, una corsa disperata verso un amore immobile e sfuggente allo stesso tempo.

TORINO 35:
MEMORIE DAL
SOTTOSUOLO

Lara Casirati

Rey, opera seconda del cileno-americano Niles Atallah, riporta alla luce una vicenda altrimenti relegata ai margini della Storia, praticando un cinema che celebra la tortuosità del reale e la fantasmagoria del racconto.

TORINO 35:
SGUARDO SU UNA
TERRA CONTESA

Alberto Diana

La relazione dell'uomo con la propria terra e la maniera in cui questi costruisce il paesaggio sembrano essere il centro di Braguino, ultimo lavoro di Clément Cogitore: nello scenario di conflitto post-tribale che il film esplora, il giovane regista accetta di assumere la posizione di osservatore e "ospite", con sguardo attento al mondo dei bambini.

BERLINALE 68:
IL TEMPO,
DESIDERIO E TERRORE

Daniela Persico

Con My Brother's Name is Robert and He is an Idiot, presentato in concorso alla Berlinale, Philip Gröning si propone di far vivere appieno la durata della narrazione, rielaborando una riflessione filosofica sul tempo che si riflette nel racconto metaforico della transizione tra adolescenza e vita adulta, vissuta attraverso i turbamenti di una coppia di gemelli.


LO STATO DELLE COSE

Non è stato trovato nulla.