On Tour
CANNES 70 LE AMBIGUITÀ DELL’UMANO
Alla Semaine de la critique, la cilena Marcela Said prosegue il proprio percorso nella fiction con maggior padronanza di mezzi espressivi e compiutezza di discorso rispetto al passato, raggiungendo con Los perros vertici di grande intensità.
CANNES 70 I FANTASMI DI DESPLECHIN
Les fantômes d'Ismaël di Arnaud Desplechin apre la 70° edizione del Festival di Cannes. Un film che tesse una ragnatela di rimandi interni alla filmografia del regista e nel quale, ancora una volta, arte e vita coesistono in un cinema dal respiro fluviale.
SELEZIONE INNATURALE
Nell’ambito del Sicilia Queer Filmfest 2017, che tributa un omaggio alla regista Claire Simon e le ha chiesto di condurre un workshop di un’intera settimana, l’occasione di (ri)vedere il suo ultimo lungometraggio, Le Concours.
LA DITTATURA DEL CUORE
Nei film di Alexis Langlois, presentati a Lovers Film Festival e al Sicilia Queer FilmFest, la confusione di generi determina un cosmo nuovo in cui coesistono i versi di François Villon e le emoticon di una chat, la depressione e la rabbia, le preoccupazioni e l’euforia, melodramma e commedia.
- 1
- 2
SCREENING
IL VIZIO DELLA SPERANZA
Premiato alla Festa del Cinema di Roma, il nuovo lavoro di Edoardo De Angelis è un film nobile nelle intenzioni e potente nell'estetica, uno spaccato d'Italia capace di riecheggiare la memoria di un lontano neorealismo nero: nell'accumulo di passioni turgide ed estreme, si espande l'intrinseca natura melodrammatica della ricerca del regista napoletano, affaticata però da alcune vistose implausibilità di sceneggiatura.
LA DONNA DELLO SCRITTORE
Christian Petzold parte dal romanzo Transito di Anna Seghers, oggetto di comune fascinazione con il maestro e collaboratore Harun Farocki, ma priva il racconto della sua ambientazione originale, lavorando sull'interferenza tra epoche distanti, una perturbazione che sospende la parabola fuori dal flusso storico e mostra il suo ripetersi infernale.
SENZA LASCIARE TRACCIA
A otto anni di distanza dall’acclamato Un gelido inverno, il nuovo lavoro di Debra Granik è un film politico, un atto di accusa contro la guerra e contro gli eserciti, contro il capitalismo e il consumismo, eppure del tutto privo della demagogica leziosità di alcuni “cinemanifesti” ideologici.
FIRST MAN
Nel nuovo film di Damien Chazelle, pur tra alti e bassi qualitativi, il folle volo verso la Luna diventa l’unica risposta esistenziale possibile per trovare pace nella realtà della sofferenza: il più iconico momento del secolo è trasferito nella risoluzione emotiva di un singolo individuo, capace di produrre un nuovo disegno del mondo fatto di silenzio e memoria, vuoto astrale e deflagrazione interiore.
LUCKY
Attraverso il racconto di un novantenne e dei suoi episodici incontri coi diversi esponenti di una piccola comunità americana, Lucky affronta il tema della morte come una favola laica senza ambizioni di realismo, costruita intorno all'ultima prova di Harry Dean Stanton.
REVENGE
Nel lungometraggio d'esordio di Coralie Fargeat le dinamiche del rape & revenge deflagrano in un cortocircuito prossimo al parossismo e all'eccesso, dove il tema della vendetta insegue il suo significato ultimo oltre ogni possibile cornice femminista di partenza.
BLACKKKLANSMAN
Muovendosi nel perimetro del cinema di genere, declinando una comicità mainstream lieve ma densa, Spike Lee realizza una lezione di cinema politico che non sale in cattedra e parla al presente prendendo spinta dal passato.
L’UOMO CHE UCCISE DON CHISCIOTTE
Capace di restituire soprattutto il travagliato processo di lavorazione attraversato, il film di Terry Gilliam omaggia pigramente i suoi predecessori e si perde tra il pastiche sovversivo del suo autore e gli attriti col mondo della grande produzione hollywoodiana.
UN AFFARE DI FAMIGLIA
Il film Palma d'Oro di Kore-eda rovescia l'immagine familiare privandola di ogni rassicurante oggettività, in una società che rifiuta a gran forza chiunque preferisca alla consuetudine la clamorosa sovversione della tenerezza.
MONTPARNASSE FEMMINILE SINGOLARE
Camera d'Or a Cannes 2017, l'esordio di Léonor Séraille ritrae un personaggio femminile al contempo unico e universale, che riflette il sentimento verso il futuro di un'intera generazione alle prese con gli squilibri della realtà.
On Tour
IL CORPO DELLA MEMORIA
La seconda giornata di Venezia 75 schiera in concorso l'eccellente Roma di Alfonso Cuarón, già tra i favoriti al Leone d'Oro, e l'affilato The Favourite di Yorgos Lanthimos. Convince meno il raggelato The Mountain dell'americano Rick Alverson.
NOSTALGIA DEL FUTURO
La 75ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia si apre con l'atteso First Man di Damien Chazelle, un viaggio sulla Luna non totalmente a fuoco, mentre nelle Giornate degli Autori l'onore tocca a Rithy Panh, che porta il proprio cinema verso nuovi territori di rivelazione.
FAR EAST FILM
FESTIVAL 20:
SOTTO LA SCORZA POP
Alla sua ventesima edizione, il Far East Film Festival di Udine conferma la precisa intenzione di indagare, sotto alla superficie popolare della sua programmazione, le metafore e i ragionamenti stratificati che consentano una mappatura della contemporaneità orientale.
SICILIA QUEER FILMFEST:
RICOSTRUIRE L’EVENTO
Presentato in anteprima nazionale al Sicilia Queer filmfest dopo il successo di Cannes, La strada dei Samouni di Stefano Savona indaga, anche grazie alle animazioni di Simone Massi, le possibili forme per riuscire a tratteggiare in spirito di verità le memorie di una tragedia recente.
CANNES 71: LE NOSTRE PALME
A Festival concluso e con un palmares ufficiale meno discutibile di altre edizioni (Palma d'Oro a Shoplifters di Hirokazu Kore'da), ecco le preferenze dei collaboratori di Filmidee.
CANNES 71: CINEFILIA MALEDETTA
Tra gli ultimi film in concorso, Un Couteau dans le coeur di Yann Gonzalez è un omaggio al cinema di genere italiano degli anni '80, mentre Ayka di Sergey Dvortsevoy guarda ai Dardenne e a Brillante Mendoza nel raccontare il calvario di una giovane rifugiata kirghisa a Mosca.
CANNES 71: CANE DI PAGLIA
Con Dogman Matteo Garrone gioca coi generi e illumina le sfumature più irriducibili dei rapporti di forza. Colpisce il suggestivo In My Room di Ulrich Köhler in Un Certain Regard, mentre nella Quinzaine si distingue Mohamed Ben Attia con il suo Dear Son.
CANNES 71: COLPA SENZA SCAMPO
Teret, esordio alla finzione del serbo Ognjen Glavonić presentato nella Quinzaine des Realizateurs, è tra i film più belli in programma quest'anno a Cannes. In competizione, l'atteso Under the Silver Lake di David Robert Mitchell e Rafiki di Wanuri Kahiu, primo film di sempre ad arrivare dal Kenya.
CANNES 71: LIBERA NOS A MALO
La settima giornata di festival è monopolizzata dal ritorno, fuori concorso, di Lars Von Trier con The House That Jack Built. Ma in competizione trova plauso unanime Shoplifters di Hirokazu Kore-eda, mentre il cinese Bi Gan convince con Long Day’s Journey Into Night, in Un Certain Regard.
CANNES 71: FELICE E PERDUTO
In concorso, conquista il terzo film di Alice Rohrwacher, fiaba sulla scomparsa della mezzadria e sulla scissione tra uomo e natura, tra collettività e individuo. Alla Quinzaine des Realizateurs arriva invece Gaspar Noé con Climax, trip alllucinogeno a suon di musica.