Cineasti del futuro /7

COME UNA BARCA
SU UN OCEANO
IN TEMPESTA

Alessandro Del Re

Un intenso faccia a faccia con Bertrand Mandico, il cui esordio nel lungometraggio con Les Garçons sauvages riesce nell’impresa di rievocare le ombre del passato con uno stile selvaggiamente viscerale, ponendo lo spettatore di fronte a visioni primigenie in cui anche la citazione si fa creazione.

CINEMA,
MACCHINA DESIDERANTE

Lucile Mons

Una conversazione con Léa Mysius, giovane autrice del folgorante Ava: una riflessione al femminile sullo sguardo e il desiderio, che a partire da un solido lavoro di sceneggiatura si apre alle domande dei corpi nel delicato passaggio dall'infanzia all'età adulta.

TRAIETTORIE COMUNI,
CONTATTI UMANI

Pasquale Cicchetti

Intervista a Dustin Guy Defa sull'ideazione e realizzazione di Person to Person, commedia a episodi fuori dal tempo che intreccia con respiro jazzistico la riflessione sulle interconnessioni urbane contemporanee all'impermanenza dell'esistenza umana.

L’INCONSCIO DEL CONFLITTO

Alberto Diana

Il regista turco Gürcan Keltek approfondisce il processo creativo alla base del suo primo lungometraggio, Meteorlar: bassa risoluzione, found-footage e tensione psichedelica nutrono una testimonianza inedita sugli scontri nei territori curdi, amplificando i legami che l'uomo intrattiene con il proprio ambiente.


arte/fact

VAGABONDAGGIO
ESISTENZIALE

Pietro Renda

Attraverso il suo cinema agrammaticale, fuori posto come un dramma kabuki in un saloon di San Francisco, Suzuki Seijun è riuscito a corrodere dall’interno la gabbia dorata dell’establishment.

LAUREL&HARDY:
L’INVENZIONE
DELLA LENTEZZA

Gabriele Gimmelli

Un estratto del saggio "Grandi affari (Big Business, James W. Horne, 1929) - Laurel & Hardy e l'invenzione della lentezza", edito da Mimesis Cinema/Origini, un testo chiave per comprendere la svolta decisiva che Laurel e Hardy imposero al proprio cinema e alla slapstick comedy: il fulcro dell'azione comica passa dalla gag in sé al modo in cui i due comici la porgono allo spettatore.

L’IRRUZIONE
DEL SONORO

Arianna Lodeserto

A partire da una recente proiezione capitolina de La stella del cinema di Mario Almirante, film "lungamente inseguito" dall'occhio critico di Ciro Giorgini, una ricognizione dell'avvento del sonoro in Italia sullo sfondo degli storici stabilimenti Cines di Roma.

BEFFA E COMICITÀ
NELLA NOVÁ VLNA

Edoardo Peretti

Il Bergamo Film Meeting ha dedicato una retrospettiva alla Nova Vlna, omaggiata anche dal Sottodiciotto Film Festival, permettendo di capire come quella stagione avesse nell'utilizzo di diverse forme del comico una caratteristica decisiva per veicolare la denuncia nei confronti del regime e la rivendicazione di nuove libertà.


SCREENING

ANNIENTAMENTO

Stefano Caselli

Una fantascienza atipica e vagamente intimista quella di Alex Garland, che come nel precedente Ex Machina vedeva un dilemma sull'intelligenza artificiale trasformarsi in un gioco a tre rarefatto e fiabesco, così deforma il suo nuovo viaggio verso l'ignoto in uno smarrimento onirico a metà tra la dissertazione filosofica e la ricerca di sé.

I RACCONTI
DELL’ORSO

Marco Longo

L'esordio di Samuele Sestieri e Olmo Amato, che arriva in sala dopo un ricco percorso nei festival internazionali, è un sorprendente viaggio di iniziazione al cinema, una felice anomalia tra le consuetudini del panorama italiano.

THE DISASTER ARTIST

Leonardo Cabrini

Dietro l’apparente apologia romantica del trash, il nuovo film di James Franco si rivela un curioso trattato pedagogico che mette in guardia dal credere nei propri sogni quando non si ha talento.

LA FORMA DELL’ACQUA

Lorenzo Pedrazzi

Vincitore del Leone d'Oro all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, il film di Guillermo Del Toro trasfigura la mitologia del "mostro", da minaccia all’ordine sociale a enigma solitario con cui si è disposti a empatizzare, in un momento di transizione fra due epoche storiche, quando la modernità si lascia alle spalle la classicità.

CHIAMAMI
COL TUO NOME

Francesco Giai Via

Abbandonata la tensione verso la monumentalità viscontiana, con Call Me by Your Name Guadagnino apre il proprio percorso a una rinnovata affezione per la presenza e il gesto, raccontando il tempo dell’innamoramento, essenza stessa del cinema.

THE MEYEROWITZ STORIES

Emiliano Dal Toso

Nonostante alcuni passi falsi per eccesso di verbosità, il decimo lungometraggio di Noah Baumbach conferma il talento del regista nel ritrarre l'universo obliquo di una famiglia disfunzionale, tra relazioni irrisolte e la continua necessità di aprirsi al cambiamento.

ELLA & JOHN –
THE LEISURE SEEKER

Mario Blaconà

Nel primo film americano di Paolo Virzì una narrazione troppo spesso stagnante non vanifica la riflessione malinconica e rispettosa sulla vecchiaia come traguardo e baratro della memoria.

LOVELESS

Edoardo Peretti

Il film di Andrey Zvyagintsev, Gran Premio della Giuria all’ultimo festival di Cannes, è una dura ricognizione su una società al grado zero d'umanità, affrontata con le tensioni di una regia che trascende l’immediatezza del naturalismo.

LA CONVOCAZIONE

Marco Longo

Scegliendo una rigorosa unità di luogo, spazio e azione, il secondo documentario di Enrico Maisto esplora il tema della giustizia come inedito oggetto relazionale, che dischiude la dialettica tra individuo e collettività.

DIRECTIONS

Erasmo De Meo

Presentato a Cannes, il film di Stephan Komandarev si impone come un ottimo esempio di cinema insieme teso e morale, caotico eppure riflessivo, dove le scelte di regia associano all’unità di luogo una molteplicità di livelli narrativi capaci di raccontare un intero paese.


arte/fact

STOP YOUR CINEMA.
WAKE UP

Lorenzo Pedrazzi

Denis Villeneuve è oggi uno degli autori di punta del cinema hollywoodiano ma il suo percorso autoriale prende il via 20 anni fa. Ripercorriamo l'apprendistato canadese, da Un 32 août sur Terre e Maelström per arrivare all'enigmatico Enemy.

TRA STORIA E
AUTOBIOGRAFIA

Francesca Monti, Emanuele Sacchi

La filmografia di Richard Linklater è attraversata da tensioni e ricorrenze che spesso ne compattano lo statuto. Nello scarto dai canoni classici, i suoi universi narrativi attingono all'esperienza personale e insieme rivelano la libera fedeltà verso i propri modelli.

IL FIORE
DELLA MIA CONDANNA

Francesco Grieco

Il recente restauro del cult Belladonna of Sadness, ultimo film della Mushi Production prima della sua bancarotta nel 1973, restituisce al pubblico un'opera d'animazione colta e stratificata, unica nella rappresentazione della violenza e carica delle tensioni del proprio tempo.

GRIFI. LA CERTEZZA
DI UNA VERIFICA

Stefania Rossi

La nota introduttiva al libro L'evoluzione biologica di una lacrima – Il cinema di Alberto Grifi (ed. Timia), che raccoglie lo studio di Stefania Rossi nell'archivio dedicato all'autore più rilevante del cinema underground italiano.

IMMAGINI CIECHE

Lucile Mons

Ritorno a Tabu di Miguel Gomes, ospite alla Filmidee Summer School 2017, un film doppio che, tra passato e presente, è fatto di immagini che ne contengono sempre altre, che nascondono per fare vedere, cieche al reale mentre lo mostrano.


From the Vault

IL PROBLEMA
DEL REALISMO

Dominique Noguez

Alcune pagine magistrali scritte intorno all'inganno del realismo: nient'altro che una tendenza, sempre minacciata, sempre rassegnata a non raggiungere il proprio punto di arrivo, un mutamento a cui la forma tende senza tregua mancandolo ineluttabilmente.

PICCOLO CREDO ANTICO
AD USO DEI FIGLI
DI MARX E DI LUMIERE

Dominique Noguez

Che cosa significa criticare un film? Significa scrivere, mimare, interpretare. Scrivere, innanzitutto. Cioè concatenare le parole in modo univoco e coerente, così da farsi capire. In ambito critico, l’illeggibilità è controrivoluzionaria.

VERSO UN CINEMA
NARRATIVO PURO

Dominique Noguez

Su Marcel Hanoun: realista e incantatore, figlio di Lumière e di Méliès, semplice e ricercato, classico ed eccessivo, formalista enigmatico, autodidatta ma vicino a Brecht e Ricardou, fotografo, cameraman, montatore, autore di film poveri che scintillano.


LO STATO DELLE COSE

IL CINEMA INDIANO
NELLA SALA
DELLA MUSICA

Giampiero Raganelli

A decenni di distanza dalla storica "Ombre elettriche", Marco Müller organizza una nuova memorabile rassegna cinematografica: Affinità elettive. India 1947-2017 - il cinema e gli altri linguaggi delle arti. Dal 9 novembre al 17 dicembre 2017 presso il LAC di Lugano.

RISVEGLIARE
IL CINEMA

Luca Peretti

In Visages Villages l'incontro tra Agnès Varda e l'artista JR muove il diritto che il cinema ha di riprendersi la vita che la tecnologia gli ha sottratto, e prova di nuovo a fermare la morte, morte dei paesini, di un mondo che non c’è più, della stessa idea di cinema, perduta e ritrovata.

ACCUSA:
RIBELLIONE

Lech Kowalski

Il 20 settembre scorso il cineasta Lech Kowalski è stato arrestato mentre filmava gli operai della fabbrica GMS che manifestavano di fronte alla prefettura di Guéret. Nelle sue parole, il resoconto di una notte di ordinario fascismo democratico.

PER UN CINEMA
SENSORIALE

Giuseppe Canonico

Dopo la presentazione al 70° Locarno Festival, Ben Russell porta Good Luck al Carbonia Film Festival, dove tiene una masterclass in cui approfondisce la sua concezione di cinema e del suo metodo di lavoro.

IMPRESSIONI LETTE ALLA ROVESCIA:
IL RITORNO

Emanuele Sacchi

Gli scenari aperti dal digitale, così immensi e così pericolosi, irreversibili come ogni sovrascrittura, sono al centro della riflessione lynchiana sul tempo e sulla necessità di rielaborare il proprio ricordo. Pensieri sparsi sull'ultima stagione di Twin Peaks.

LO SPAZIO
DELLA LIBERTÀ

Giona A. Nazzaro

Gli autori più interessanti del panorama contemporaneo si pongono in un dialogo fertile e aperto con la realtà. Con A Ciambra, Jonas Carpignano ridefinisce ulteriormente i confini di quanto oggi chiamano senza imbarazzo il cinema del reale.

I LOVE DICK

Elisa Cuter

I confini tra lo status di soggetto e quello di oggetto, così come quelli tra sussunzione e resistenza sono oggi storicamente più labili che mai. La serie ideata da Jill Soloway pone al centro della questione il desiderio femminile e le ossessioni che lo alimentano.

PARLIAMO
UN PO’ DI NOI

Gabriele Gimmelli

Conversazione con Alberto Saibene, tra gli autori di NOI. Milano 1968-1977, installazione multischermo presentata al Milano Film Festival che interroga gli anni delle rivolte studentesche e le ragioni del loro esaurimento nel primato del discorso individuale.

FIGURE DEL DESERTO

Arianna Lodeserto

Uno studio sulle dialettiche della sparizione attraverso l'analisi di tre autori e altrettanti testi: l'adattamento cinematografico di Un Homme qui dort di Georges Perec, Below Sea Level di Gianfranco Rosi, Nostalgia de la luz di Patricio Guzmán.

BONJOUR-HI
CINEMA

Giuseppe Fidotta

Secondo di una serie di articoli-reportage sui cinema nord-americani, curata da Luca Peretti. Protagonista di questa puntata è un gruppo di storiche sale di Montreal, calate nel contesto urbano e in costante lotta per la loro sopravvivenza.


On Tour

LA MORTE È UNA
QUESTIONE DI FORMA

Marco Grosoli

Pardo d’oro 2017, Mrs Fang di Wang Bing mostra gli ultimi giorni di vita della signora Fang, filmando la morte come forma stessa della vita quotidiana e svelando la natura del tempo come incessante emersione della differenza, della discontinuità.

IN CONVERSATION:
WANG BING

Zoe Meng Jiang

Una conversazione con Wang Bing appena pochi giorni prima della sua vittoria al Locarno Festival: la genesi del suo ultimo film, Mrs. Fang, diventa lo spunto per riflettere sul valore politico ed estetico dello strumento documentario, in un’era dove il dibattito sui concetti di verità e reale è diventato sempre più urgente.

FILMARE IL PICCOLO
PER RACCONTARE
IL MISTERO

Leonardo Goi

Una conversazione con Riccardo Palladino sul suo lungometraggio d’esordio, Il Monte delle Formiche, presentato nella sezione Cineasti del Presente della 70° edizione del Festival di Locarno, e su un cinema non naturalista che esplora il mistero delle relazioni fra esseri umani e natura.

MADAME HYDE

Silvia Nugara

Nel film di Serge Bozon, un fulmine colpisce un’insegnante di scienze noiosa e vessata liberando energie esplosive, scariche incendiarie che non possono lasciare indenni. Raccontato con umorismo grottesco e surreale, un apologo sul potere trasformativo della relazione pedagogica.

ANIME RIVELATE

Luciano Barisone

In Surbiles Giovanni Columbu fonde gli stilemi del documentario di investigazione e quelli di un cinema fantastico di matrice etnografica realizzando uno sdoppiamento strutturale senza mutare registro estetico.

ACCLAMAZIONE
GLOBALE

Marco Grosoli

In Nazidanie, Boris Yukhananov e Aleksandr Shein s’immergono nell’orgia mediatica contemporanea tessendo una fitta trama di connessioni e tracce narrative a partire dalla testata con cui Zidane colpì Materazzi nella finale dei mondiali di calcio del 2006.

ALL’OMBRA DELLE FANCIULLE IN FIORE

Daniela Persico

Presentato in concorso a Venezia 74, Mektoub, My Love di Abdellatif Kechiche è il suo film più affascinante e complesso, racconto di formazione nello sguardo del giovane Amin, sedotto dalle donne e desideroso di riuscire a immortalare la vita.

UNPOLITICALLY
CORRECT

Simone Spoladori

Tra i migliori titoli del concorso veneziano, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri conferma il talento drammaturgico di Martin McDonagh e restituisce, in un disinvolto ma riuscito gioco combinatorio fra i generi, un piccolo paradigma provinciale degli Stati Uniti contemporanei.

LA NUIT OÙ J’AI NAGÉ

Daniela Persico

Presentato a Venezia nella sezione Orizzonti, il film di Damien Manivel in coppia con Kihei Igarashi concilia il fascino rarefatto delle graphic novel con la perfetta padronanza di un tempo filmico capace di spalancare la memoria.

I LIBRI E NOI

Claudio Panella

Con Ex Libris: The New York Public Library, presentato in Concorso a Venezia 74, l’ottantasettenne Frederick Wiseman prosegue il suo esame delle pratiche e delle strutture pubblico-private che puntellano la democrazia statunitense.


schermo delle mie brame

CINEMA IN FUGA

Claudio Panella

Incontro con enrico ghezzi in occasione della prima a Milano di return to white EYELAND (dall’oltreCinema), installazione-ciclorama realizzata da Emiliano Montanari e inserita nel percorso della mostra Enrico Appetito per Michelangelo Antonioni. Sui set 1959-1964.

MAGNIFICA OSSESSIONE

P. Bertolin, A. Stellino, A. Uccelli

C’è stato un momento in cui la televisione soddisfaceva, grazie al lavoro di una manciata di illuminati, il desiderio cinefilo dello spettatore. Nelle parole dei protagonisti - a cominciare da Vieri Razzini - il racconto di un'epoca gloriosa e già lontana.

TELE+: UN’ALTERNATIVA MANCATA

Daniela Persico

Intervista a Fabrizio Grosoli, oggi direttore di festival in ambito documentario e consulente per società di distribuzione, sugli anni di programmazione a Tele+, emittente dall’arco di vita breve ma capace di conciliare esigenze del pubblico generalista e cinema d’autore europeo.


Ossang: retro-futurismo

MAPPE DI UNA NOWHERELAND CINEMATOGRAFICA

Tommaso Isabella

Vincitore del Pardo d’argento per la regia all'ultimo Festival di Locarno, 9 Doigts, ultima fatica di F. J. Ossang, raccoglie in sé gli umori più corrosivi del novecento, dal dada al situazionismo, e li infonde in un cinema insieme esoterico e popolare.

ALCHIMIA
POST-INDUSTRALE

Tommaso Isabella

Espressionismo e punk, cinema classico e poesia d’avanguardia: il cinema come terreno di contaminazione e sovversione, miscela esplosiva che chiama le arti all’insurrezione permanente.

MERCURIO INSOLENTE: AUTOPSIA DEL FILM A VENIRE

F.J. Ossang

Industria del divertimento o strumento di analisi e contestazione sociale e politica? Dalle origini a oggi, passando per Pound, Artaud, Pudovkin e Vigo il regista riflette sull'arte filmica e inneggia a un cinema allo stato puro.


Screening

OKJA

Lorenzo Pedrazzi

Ancora una volta, Bong Joon-ho asseconda la propensione al grottesco con un family movie rielaborato nella forma di farsa parossistica, parabola animalista che evita ogni facile retorica. Sotto la veste di una fiaba, una critica al neoliberismo falsamente progressista.

CORNICHE KENNEDY

Carlotta Centonze

Dominique Cabrera torna a parlare di banlieue, servendosi di Marsiglia per raccontare la gioventù francese, ma la tensione erotica tra i protagonisti manca di trasporto e il lirismo delle scene migliori è smorzato da incursioni poco convincenti nel poliziesco.

IL PADRE D’ITALIA

Luigi Cabras

Il film di Fabio Mollo è fatto con cuore e passione politica: non un tipico racconto “a tematica lgbtq”, ma un tentativo riuscito di intervenire emotivamente nell'attuale dibattito culturale e nella mai vinta battaglia contro i pregiudizi e preconcetti che lo offuscano.

SIERANEVADA

Marco Longo

Nell'ultimo film di Cristi Puiu, in concorso a Cannes 2016, lo spazio domestico e la famiglia riflettono una Romania non riconciliata con la propria Storia, in cui la farsa collettiva prevale sui sentimenti individuali.

UNA VITA

Mario Blaconà

Il film di Brizé affronta la sfida dell'adattamento letterario e offre una versione attualizzante e fuori da ogni tempo del primo romanzo di Maupassant, attenta al racconto ma capace di sottolineare le istanze più soggettive della sua protagonista.

CUORI PURI

Lara Casirati

All'opera prima, De Paolis si confronta con due figure intrappolate rispettivamente nei retaggi del passato e in una contemporaneità in(de)finita. Un film di conflitti irrisolti, tra le contraddizioni del singolo e quelle della società.

GET OUT

Lorenzo Pedrazzi

L’esordio di Jordan Peele coincide con il film più politico della Blumhouse Productions: una riflessione aggiornata ai codici dell'horror su come lo sfruttamento della maggioranza dominante sulla minoranza oppressa sia conseguenza di un Sogno Americano mai pienamente realizzato, perché mai realmente democratico.

SICILIAN GHOST STORY

Marco Longo

Inseguendo una felice intuizione narrativa, il secondo film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza esplora in chiave fiabesca e adolescenziale la cronaca di un feroce sequestro di mafia: le molte suggestioni visive non celano però le tensioni estetizzanti di un film imprigionato in se stesso e nel proprio disegno produttivo.

SONG TO SONG

Daniela Persico

Il nuovo film di Terrence Malick è un'opera corale che si situa in continuità rispetto alle precedenti, in un'indagine che investe non soltanto l’interiorità dei personaggi ma anche quella delle immagini e del loro rapporto con il reale.

RITRATTO DI FAMIGLIA
CON TEMPESTA

Stefano Locati

Il film di Koreeda Hirokazu conferma il respiro classico del suo cinema, dove l'ironico distacco è stemperato da sempre nuovi sommovimenti emotivi: un cinema in grado di fotografare con acume il lancinante presente dell'essere umani.