SCREENING

LOVE LIES
BLEEDING

Ginevra Zaretti

Il film di Rose Glass si distingue per la natura politica del suo linguaggio, per il gioco con i generi cinematografici, e per la necessità di creare nuove strutture di grammatica visiva che si distacchino dalla modalità di consumo maschile.

QUELL’ESTATE CON IRÈNE

Marco Longo

Tra Rohmer e Antonioni, l'opera seconda di Carlo Sironi è un racconto al femminile sull'adolescenza e sulla transitorietà della vita, che si aggrappa, come le sue protagoniste, all'istinto di dirsi vivi nel mondo.

I DANNATI

Mario Blaconà

Nel suo ultimo lungometraggio, partendo dalle premesse di una testimonianza storica, Roberto Minervini porta interamente a compimento la sua poetica, dichiarando la coincidenza totale tra il cinema e l'atto stesso del filmare.

LOS DELINCUENTES

Roberto Valdivia

Il film di Rodrigo Moreno, tanto derivativo quanto imprevedibile e mutevole, si nutre in forma radicale del cinema per rilanciare, con la forma e col racconto, una possibile risposta alla domanda: dove sta la libertà?

MAY DECEMBER

Pier Giovanni Adamo

Tra omaggi e riflessi cinematografici, l'ultimo film di Todd Haynes affronta obliquamente l’insopprimibile dipendenza umana dalla finzione, aggiornando in ottica contemporanea il ‘paradosso dell’attore’ formulato da Diderot e mettendo a confronto i formidabili talenti di Julianne Moore e Natalie Portman.

LOS COLONOS

Paolo Rissicini

Approcciando gli immaginari del western e mettendo in scena la relazione traumatica tra wilderness e politica, l'esordio nel lungometraggio di Felipe Gálvez riflette sulla tragedia del linguaggio e dei suoi dispositivi culturali e rappresentazionali di sottomissione.

ESTRANEI

Andrea Tiradritti

Il nuovo film di Andrew Haigh, all’insegna di una mascolinità post-patriarcale ma non per questo pacificata, mette in scena un grande discorso sulla solitudine, sui fantasmi che ci ossessionano e sulla salvifica capacità del cinema di dar loro un corpo da poter amare, una casa a cui fare ritorno.

ANCORA UN’ESTATE

Martina Arrigoni

Remake del danese "Queen of Hearts", il film di Catherine Breillat se ne emancipa rilanciando il cinema controverso e intransigente della sua autrice che, in una cultura che polarizza la donna tra repressione sessuale e pornografia, si insinua nella zona grigia degli aspetti più complessi e perturbanti del desiderio femminile.

AGÀPE

Marco Longo

Con una forma nuda ed essenziale, il film di Velania A. Mesay parte dal dispositivo dell'intervista per trasfigurarsi in dono: una meditazione sull'amore in quanto motore politico della vita, dove il luogo comune delle narrazioni odierne delle rotte migranti diventa spazio di riflessione e responsabilità collettiva.

LA ZONA
D’INTERESSE

Davide Palella, Leonardo Strano

Filmidee propone una conversazione aperta sul nuovo film di Jonathan Glazer, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 76esimo Festival di Cannes: un'opera epocale e avanzata, che si confronta con il problema etico della rappresentazione per mettere in scena il ricordo dello sterminio e l’eternità della violenza.


LO STATO DELLE COSE

CINEMA ON THE DOCKS
OPEN SPACE

Cineteca Milano e Filmidee, con il contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno del Locarno Film Festival, hanno deciso di mettere a punto il programma Cinema on the Docks Open Space, un incubatore culturale pensato per valorizzare i progetti a lungo termine di giovani filmmaker e producer.

NON AL DENARO
NON ALL’AMORE

Ginevra Zaretti

Una conversazione con Helena Klotz, che nel suo lungometraggio Spirit of Ecstacy compone una narrazione e una messa in scena da un'identità fluida, non solo rispetto al genere della protagonista, ma anche nella sua insistenza nel giocare con archetipi e stereotipi del cinema d'autore contemporaneo.

DA PERSONA A PERSONAGGIO

Valentina Testa

Una conversazione con María Gisele Royo e Julia de Castro, che nel loro lungometraggio On the Go sviluppano un racconto di formazione che si libera dal passato e che cerca se stesso per (auto)definire la sua libertà.

TRA LE PIEGHE DEL LINGUAGGIO

Jacopo Abballe

Una conversazione con Nele Wohlatz, che nel suo ultimo lungometraggio, Sleep with Your Eyes Open, mette in scena un disagio identitario calato in un panorama linguistico che nel dialogo non trova uno sfogo ma un’assenza. 

LA TRAPPOLA DEL DESIDERIO

Ilaria Torresan

Una conversazione con Sofia Exarchou, che nel suo ultimo lungometraggio, Animal, riesce a dipingere la complessità della professione dell'animatore, mettendo in discussione il nostro sguardo da turisti e portandoci dietro le quinte, dove i performer tolgono la maschera e lasciano trasparire sofferenza, solitudine, sfinimento. 

DIVISMO PUBERALE

Leonardo Strano

Una riflessione sul ruolo dei nuovi divi nelle mitologie cinematografiche contemporanee, dalle strategie espressive di Timothée Chalamet fino a Dune e agli universi sempre più serializzati di Hollywood.

LETTERBOXD:
LA CINEFILIA
AL TEMPO DEI SOCIAL

Davide Palella, Leonardo Strano

Luci e ombre della piattaforma fondata nel 2011 e sintomatica di una nuova cinefilia e dei suoi rapporti con i social network, tra inedite forme di lettura e condivisione e contraddittori echi del mercato.

I MAGNIFICI 10: BEN RIVERS

filmidee

Dieci autori indicano altrettanti film che ne hanno segnato la formazione professionale e l'apprendistato cinefilo. La parola a Ben Rivers, propugnatore di un cinema “fatto in casa”, sperimentatore amante dei generi, creatore di nuovi universi filmici.

NEW ALCHEMISTS:
GAËLLE ROUARD

Davide Palella, Ilaria Scarcella

Una conversazione con Gaëlle Rouard, filmmaker e artista performativa, esperta di sviluppo della pellicola cinematografica e autrice di lavori ipnotici, riflesso di un percorso in divenire, sospeso tra intuizione e controllo.

I FILM PIÙ
ATTESI DEL 2024

filmidee

In un anno di grandi ritorni, filmidee svela i film più attesi dalla rivista, pronti o in via di completamento, anticipando molte informazioni sulla loro lavorazione e scommettendo su almeno un paio di sorprese.


On Tour

LOCARNO A MILANO:
BY THE STREAM

Mario Blaconà

Nel suo ultimo film Hong Sangsoo si muove come sempre in un iperuranio che identifica le sue opere come entità vaganti al di fuori del tempo, per raccontare le sensibilità del quotidiano senza curarsi dei dettami delle correnti artistiche contemporanee, o delle ipocrisie dettate dal mercato.

LOCARNO A MILANO:
DER SPATZ IM KAMIN

Marco Longo

Il nuovo film di Ramon Zürcher, capitolo conclusivo di una trilogia sulle relazioni condotta col fratello Silvan, è un tuffo nell'abisso dell'inconscio e un rituale incendiario che scuote la visione. Da non perdere.

LOCARNO A MILANO:
CENT MILLE MILLIARDS

Marco Longo

Tra fiaba e antropologia, il film di Virgil Vernier assomiglia a una piccola pietra curativa capace di fotografare con commovente intensità la solitudine umana nel mondo globalizzato.

LOCARNO A MILANO:
REAL

Mario Blaconà

Nel suo ultimo film Adele Tulli decide di osservare la realtà con un occhio diverso, ma non per questo meno approfondito, mimetizzato con le inquadrature delle web cam, delle camere di sorveglianza o delle go pro, per porci un quesito importante sulle possibilità future del cinema.

LOCARNO A MILANO:
FOUL EVIL DEEDS

Leonardo Strano

La più interessante mossa di Richard Hunter nel suo ultimo film consiste nel lasciare irrelato l’intreccio delle molteplici storie che porta in scena, consentendo allo sguardo di chiunque di entrare liberamente nell’inerzia nichilista dell’osservazione e di muoversi a piacimento al suo interno.

LOCARNO A MILANO:
TOXIC

Ilaria Scarcella

Nel film di Saulè Bliuvaitė non c’è differenza dunque tra l’interno e l’esterno, tra l’identità e il luogo, nella vita delle adolescenti protagoniste il mondo è una serie di regole imposte che lascia in decomposizione l’io per trovare solo alla fine, un possibile noi.

LOCARNO A MILANO:
HOLY ELECTRICITY

Paolo Rissicini

Nel suo film d'esordio, Tato Kotetishvili ci ricorda, ancora una volta, come il cinema possa far (intra)vedere qualcosa che non c’è, come chi guarda possa indagare l’immagine e navigare lo spazio sullo schermo, facendolo suo.

VENEZIA 81:
HARVEST

Marco Grosoli

Nel suo ultimo film ciò che conta per Athina Rachel Tsangari, è restituire la sensazione epidermica che qualcosa di vivo sia davanti alla cinepresa, tentando di mettere in atto l’ambiziosa costruzione di un mondo che pulsa ben oltre i confini dell’inquadratura attraverso l’attitudine obliqua del film in costume.

VENEZIA 81:
BROKEN RAGE

Marco Grosoli

Broken Rage è l'opera definitiva di Takeshi Kitano. Un film yakuza crepuscolare che riesce a dare una forma compiuta a tutta la poetica del regista, conservandone la problematizzazione e disponendone uno di fianco all’altro gli elementi senza, volutamente, dare soluzioni.

VENEZIA 81:
WHY WAR,
BABY INVASION

Marco Grosoli

Nel suo ultimo film di Amos Gitai, partendo dall’immediata attualità, passa subito ai massimi sistemi, interrogandosi sull’ineliminabilità dell’aggressività umana, e imbastendo un arcano collage multidisciplinare che unisce, fra gli altri, musica, teatro e televisione, mentre Harmony Korine mette in scena il confine tra l’estasi mistica e il carattere fondamentale del contemporaneo, così come i media lo specchiano.


arte/fact

MIRANDA JULY: NEW SOCIETY

Camilla Fragasso

In concomitanza alla mostra dedicatale da Fondazione Prada, attiva fino a ottobre 2024, una riflessione sull’approccio multidisciplinare di Miranda July, capace di confermare i temi della propria riflessione attraverso lenti, prospettive e punti di vista diversi sulla realtà.

LE CERE DI
CRONENBERG

Carlo Caccamo, Camilla Fragasso

A partire dal cortometraggio realizzato in occasione dell'allestimento della mostra sulle cere anatomiche della Specola di Firenze a Fondazione Prada, una riflessione sulla capacità del cinema di David Cronenberg di varcare e superare i limiti della fisicità umana.

ESPLORARE IL MISTERO

Emiliano Dal Toso

Di nuovo in sala in versione restaurata, Strade perdute di David Lynch ragiona sul cinema come mezzo espressivo che oltrepassa i limiti del reale e l’immaterialità del sogno. Un film di ipnosi e suggestioni, travestito da melò-noir altamente passionale.

MAYA DEREN.
THE TIME QUALITY
OF A WOMAN

Vanessa Mangiavacca

Protagonista della retrospettiva Amateur is a Lover, nell'ambito del festival Archivio Aperto, Maya Deren ha intuito strade e indicato vie prima di lei mai percorse. Donna capace di affermarsi in un mondo maschile, Deren è oggi più che mai riconosciuta come un’anticipatrice che sfugge alle definizioni, scomoda, sorprendente.

AMORE E MORTE

Vanessa Mangiavacca

In occasione dell'uscita in blu ray del restauro digitale di Ultimo Tango a Parigi, una riflessione sul film di Bernardo Bertolucci, che ha segnato e segna ancora oggi il dibattito sull'indipendenza del corpo femminile, facendosi ambiguo ma essenziale latore di un conflitto tra oggettivizzazione della fisicità della donna e sua liberazione.

UN’ICONA STRETTA

Mario Blaconà

Una riflessione su come lo studio dell'immagine nel cinema di Andrej Tarkovskij riesca ancora oggi a raccontare la contemporaneità, e di come anzi il senso di questo assoluto presente afflitto dal relativismo della post verità e della società liquida possa ritrovare una via solo nella ricerca della poesia come luce rivelatrice del vero senso del tempo.


arte/fact - Archivio

MIRANDA JULY: NEW SOCIETY

Camilla Fragasso

In concomitanza alla mostra dedicatale da Fondazione Prada, attiva fino a ottobre 2024, una riflessione sull’approccio multidisciplinare di Miranda July, capace di confermare i temi della propria riflessione attraverso lenti, prospettive e punti di vista diversi sulla realtà.

LE CERE DI
CRONENBERG

Carlo Caccamo, Camilla Fragasso

A partire dal cortometraggio realizzato in occasione dell'allestimento della mostra sulle cere anatomiche della Specola di Firenze a Fondazione Prada, una riflessione sulla capacità del cinema di David Cronenberg di varcare e superare i limiti della fisicità umana.

ESPLORARE IL MISTERO

Emiliano Dal Toso

Di nuovo in sala in versione restaurata, Strade perdute di David Lynch ragiona sul cinema come mezzo espressivo che oltrepassa i limiti del reale e l’immaterialità del sogno. Un film di ipnosi e suggestioni, travestito da melò-noir altamente passionale.

MAYA DEREN.
THE TIME QUALITY
OF A WOMAN

Vanessa Mangiavacca

Protagonista della retrospettiva Amateur is a Lover, nell'ambito del festival Archivio Aperto, Maya Deren ha intuito strade e indicato vie prima di lei mai percorse. Donna capace di affermarsi in un mondo maschile, Deren è oggi più che mai riconosciuta come un’anticipatrice che sfugge alle definizioni, scomoda, sorprendente.

AMORE E MORTE

Vanessa Mangiavacca

In occasione dell'uscita in blu ray del restauro digitale di Ultimo Tango a Parigi, una riflessione sul film di Bernardo Bertolucci, che ha segnato e segna ancora oggi il dibattito sull'indipendenza del corpo femminile, facendosi ambiguo ma essenziale latore di un conflitto tra oggettivizzazione della fisicità della donna e sua liberazione.

UN’ICONA STRETTA

Mario Blaconà

Una riflessione su come lo studio dell'immagine nel cinema di Andrej Tarkovskij riesca ancora oggi a raccontare la contemporaneità, e di come anzi il senso di questo assoluto presente afflitto dal relativismo della post verità e della società liquida possa ritrovare una via solo nella ricerca della poesia come luce rivelatrice del vero senso del tempo.


LO STATO DELLE COSE - Archivio

CINEMA ON THE DOCKS
OPEN SPACE

Cineteca Milano e Filmidee, con il contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno del Locarno Film Festival, hanno deciso di mettere a punto il programma Cinema on the Docks Open Space, un incubatore culturale pensato per valorizzare i progetti a lungo termine di giovani filmmaker e producer.

NON AL DENARO
NON ALL’AMORE

Ginevra Zaretti

Una conversazione con Helena Klotz, che nel suo lungometraggio Spirit of Ecstacy compone una narrazione e una messa in scena da un'identità fluida, non solo rispetto al genere della protagonista, ma anche nella sua insistenza nel giocare con archetipi e stereotipi del cinema d'autore contemporaneo.

DA PERSONA A PERSONAGGIO

Valentina Testa

Una conversazione con María Gisele Royo e Julia de Castro, che nel loro lungometraggio On the Go sviluppano un racconto di formazione che si libera dal passato e che cerca se stesso per (auto)definire la sua libertà.

TRA LE PIEGHE DEL LINGUAGGIO

Jacopo Abballe

Una conversazione con Nele Wohlatz, che nel suo ultimo lungometraggio, Sleep with Your Eyes Open, mette in scena un disagio identitario calato in un panorama linguistico che nel dialogo non trova uno sfogo ma un’assenza. 

LA TRAPPOLA DEL DESIDERIO

Ilaria Torresan

Una conversazione con Sofia Exarchou, che nel suo ultimo lungometraggio, Animal, riesce a dipingere la complessità della professione dell'animatore, mettendo in discussione il nostro sguardo da turisti e portandoci dietro le quinte, dove i performer tolgono la maschera e lasciano trasparire sofferenza, solitudine, sfinimento. 

DIVISMO PUBERALE

Leonardo Strano

Una riflessione sul ruolo dei nuovi divi nelle mitologie cinematografiche contemporanee, dalle strategie espressive di Timothée Chalamet fino a Dune e agli universi sempre più serializzati di Hollywood.

LETTERBOXD:
LA CINEFILIA
AL TEMPO DEI SOCIAL

Davide Palella, Leonardo Strano

Luci e ombre della piattaforma fondata nel 2011 e sintomatica di una nuova cinefilia e dei suoi rapporti con i social network, tra inedite forme di lettura e condivisione e contraddittori echi del mercato.

I MAGNIFICI 10: BEN RIVERS

filmidee

Dieci autori indicano altrettanti film che ne hanno segnato la formazione professionale e l'apprendistato cinefilo. La parola a Ben Rivers, propugnatore di un cinema “fatto in casa”, sperimentatore amante dei generi, creatore di nuovi universi filmici.

NEW ALCHEMISTS:
GAËLLE ROUARD

Davide Palella, Ilaria Scarcella

Una conversazione con Gaëlle Rouard, filmmaker e artista performativa, esperta di sviluppo della pellicola cinematografica e autrice di lavori ipnotici, riflesso di un percorso in divenire, sospeso tra intuizione e controllo.

I FILM PIÙ
ATTESI DEL 2024

filmidee

In un anno di grandi ritorni, filmidee svela i film più attesi dalla rivista, pronti o in via di completamento, anticipando molte informazioni sulla loro lavorazione e scommettendo su almeno un paio di sorprese.


On Tour - Archivio

LOCARNO A MILANO:
BY THE STREAM

Mario Blaconà

Nel suo ultimo film Hong Sangsoo si muove come sempre in un iperuranio che identifica le sue opere come entità vaganti al di fuori del tempo, per raccontare le sensibilità del quotidiano senza curarsi dei dettami delle correnti artistiche contemporanee, o delle ipocrisie dettate dal mercato.

LOCARNO A MILANO:
DER SPATZ IM KAMIN

Marco Longo

Il nuovo film di Ramon Zürcher, capitolo conclusivo di una trilogia sulle relazioni condotta col fratello Silvan, è un tuffo nell'abisso dell'inconscio e un rituale incendiario che scuote la visione. Da non perdere.

LOCARNO A MILANO:
CENT MILLE MILLIARDS

Marco Longo

Tra fiaba e antropologia, il film di Virgil Vernier assomiglia a una piccola pietra curativa capace di fotografare con commovente intensità la solitudine umana nel mondo globalizzato.

LOCARNO A MILANO:
REAL

Mario Blaconà

Nel suo ultimo film Adele Tulli decide di osservare la realtà con un occhio diverso, ma non per questo meno approfondito, mimetizzato con le inquadrature delle web cam, delle camere di sorveglianza o delle go pro, per porci un quesito importante sulle possibilità future del cinema.

LOCARNO A MILANO:
FOUL EVIL DEEDS

Leonardo Strano

La più interessante mossa di Richard Hunter nel suo ultimo film consiste nel lasciare irrelato l’intreccio delle molteplici storie che porta in scena, consentendo allo sguardo di chiunque di entrare liberamente nell’inerzia nichilista dell’osservazione e di muoversi a piacimento al suo interno.

LOCARNO A MILANO:
TOXIC

Ilaria Scarcella

Nel film di Saulè Bliuvaitė non c’è differenza dunque tra l’interno e l’esterno, tra l’identità e il luogo, nella vita delle adolescenti protagoniste il mondo è una serie di regole imposte che lascia in decomposizione l’io per trovare solo alla fine, un possibile noi.

LOCARNO A MILANO:
HOLY ELECTRICITY

Paolo Rissicini

Nel suo film d'esordio, Tato Kotetishvili ci ricorda, ancora una volta, come il cinema possa far (intra)vedere qualcosa che non c’è, come chi guarda possa indagare l’immagine e navigare lo spazio sullo schermo, facendolo suo.

VENEZIA 81:
HARVEST

Marco Grosoli

Nel suo ultimo film ciò che conta per Athina Rachel Tsangari, è restituire la sensazione epidermica che qualcosa di vivo sia davanti alla cinepresa, tentando di mettere in atto l’ambiziosa costruzione di un mondo che pulsa ben oltre i confini dell’inquadratura attraverso l’attitudine obliqua del film in costume.

VENEZIA 81:
BROKEN RAGE

Marco Grosoli

Broken Rage è l'opera definitiva di Takeshi Kitano. Un film yakuza crepuscolare che riesce a dare una forma compiuta a tutta la poetica del regista, conservandone la problematizzazione e disponendone uno di fianco all’altro gli elementi senza, volutamente, dare soluzioni.

VENEZIA 81:
WHY WAR,
BABY INVASION

Marco Grosoli

Nel suo ultimo film di Amos Gitai, partendo dall’immediata attualità, passa subito ai massimi sistemi, interrogandosi sull’ineliminabilità dell’aggressività umana, e imbastendo un arcano collage multidisciplinare che unisce, fra gli altri, musica, teatro e televisione, mentre Harmony Korine mette in scena il confine tra l’estasi mistica e il carattere fondamentale del contemporaneo, così come i media lo specchiano.


SCREENING - Archivio

LOVE LIES
BLEEDING

Ginevra Zaretti

Il film di Rose Glass si distingue per la natura politica del suo linguaggio, per il gioco con i generi cinematografici, e per la necessità di creare nuove strutture di grammatica visiva che si distacchino dalla modalità di consumo maschile.

QUELL’ESTATE CON IRÈNE

Marco Longo

Tra Rohmer e Antonioni, l'opera seconda di Carlo Sironi è un racconto al femminile sull'adolescenza e sulla transitorietà della vita, che si aggrappa, come le sue protagoniste, all'istinto di dirsi vivi nel mondo.

I DANNATI

Mario Blaconà

Nel suo ultimo lungometraggio, partendo dalle premesse di una testimonianza storica, Roberto Minervini porta interamente a compimento la sua poetica, dichiarando la coincidenza totale tra il cinema e l'atto stesso del filmare.

LOS DELINCUENTES

Roberto Valdivia

Il film di Rodrigo Moreno, tanto derivativo quanto imprevedibile e mutevole, si nutre in forma radicale del cinema per rilanciare, con la forma e col racconto, una possibile risposta alla domanda: dove sta la libertà?

MAY DECEMBER

Pier Giovanni Adamo

Tra omaggi e riflessi cinematografici, l'ultimo film di Todd Haynes affronta obliquamente l’insopprimibile dipendenza umana dalla finzione, aggiornando in ottica contemporanea il ‘paradosso dell’attore’ formulato da Diderot e mettendo a confronto i formidabili talenti di Julianne Moore e Natalie Portman.

LOS COLONOS

Paolo Rissicini

Approcciando gli immaginari del western e mettendo in scena la relazione traumatica tra wilderness e politica, l'esordio nel lungometraggio di Felipe Gálvez riflette sulla tragedia del linguaggio e dei suoi dispositivi culturali e rappresentazionali di sottomissione.

ESTRANEI

Andrea Tiradritti

Il nuovo film di Andrew Haigh, all’insegna di una mascolinità post-patriarcale ma non per questo pacificata, mette in scena un grande discorso sulla solitudine, sui fantasmi che ci ossessionano e sulla salvifica capacità del cinema di dar loro un corpo da poter amare, una casa a cui fare ritorno.

ANCORA UN’ESTATE

Martina Arrigoni

Remake del danese "Queen of Hearts", il film di Catherine Breillat se ne emancipa rilanciando il cinema controverso e intransigente della sua autrice che, in una cultura che polarizza la donna tra repressione sessuale e pornografia, si insinua nella zona grigia degli aspetti più complessi e perturbanti del desiderio femminile.

AGÀPE

Marco Longo

Con una forma nuda ed essenziale, il film di Velania A. Mesay parte dal dispositivo dell'intervista per trasfigurarsi in dono: una meditazione sull'amore in quanto motore politico della vita, dove il luogo comune delle narrazioni odierne delle rotte migranti diventa spazio di riflessione e responsabilità collettiva.

LA ZONA
D’INTERESSE

Davide Palella, Leonardo Strano

Filmidee propone una conversazione aperta sul nuovo film di Jonathan Glazer, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 76esimo Festival di Cannes: un'opera epocale e avanzata, che si confronta con il problema etico della rappresentazione per mettere in scena il ricordo dello sterminio e l’eternità della violenza.


ITALIANS DO IT BETTER

HISTOIRE DU CINEMA, AUJOURD’HUI

Alessandro Stellino

I selezionatori italiani, oggi ai vertici dei principali festival cinematografici internazionali, rappresentano un’eccellenza culturale. Abbiamo intervistato alcune delle figure più rilevanti di questo panorama, a cominciare dall'ex direttore del Festival di Locarno, Carlo Chatrian, fresco di nomina alla Berlinale.

PER UNA RINNOVATA
VIENNALE

Daniela Persico

Primo anno per la direzione dell'italiana Eva Sangiorgi alla manifestazione viennese (25 ottobre - 8 novembre), dopo la prematura scomparsa di Hans Hurch. Un incontro per scoprire il percorso di una direttrice di festival, dal Messico all'Austria.

CINEMA
IN LIBERTÀ

Alessandro Stellino

Primo non-francese in cinquant’anni di storia della prestigiosa Quinzaine des réalisateurs al Festival di Cannes, Paolo Moretti ne è il nuovo delegato generale. L'abbiamo incontrato per farci raccontare il suo percorso di formazione e irresistible ascesa.

PREFERISCO SBAGLIARE PER GENEROSITÀ

Alessandro Stellino

Tra le figure di primo piano nel panorama festivaliero internazionale c'è anche Giona A. Nazzaro, delegato generale della SIC di Venezia, capace di unire in un unico abbraccio autori e generi, per tenere congiunta la riflessione teorica e il pensiero critico senza mai sacrificare il cuore della passione.


SCREENING

TORNERANNO I PRATI:
GUERRA E PACE

Daniela Persico

Massimo D'Anolfi e Martina Parenti firmano un lucido film saggio sullo statuto dell’immagine in tempo di guerra e di pace, che dissotterra la materia su cui si basa un immaginario condiviso, e rilegge la storia dello spettacolo bellico attraverso il medium cinema.

ARIAFERMA

Sara Gelao

Nel suo ultimo film Leonardo Di Costanzo sconvolge la liturgia carceraria impressa nelle aspettative di ognuno di noi e con una lentezza quasi affettiva ribalta i suoi ruoli canonicamente inalterabili. Cos’è il carcere?

DRIVE MY CAR

Davide Palella

Ryusuke Hamaguchi non pone alcuna discriminazione qualitativa tra opera d'arte e realtà, facendosi interprete così dell'antico pensiero giapponese che porta all'immanenza in ogni sua espressione, in contrapposizione a un presente in cui non sembra più esserci spazio per l’imprevisto e dove tutto diventa frutto di una prefigurazione professionale.

WEST SIDE STORY

Francesca Monti

Steven Spielberg mette in scena un cinema che non è una scena da rivisitare, ma è al contrario un organismo incontenibile, che sa dispiegarsi con tutta la sua potenza davanti ai nostri occhi, per capire se le macerie che abbiamo intorno sono ciò che è stato distrutto, o ciò che deve essere ancora costruito.

WHAT DO WE SEE
WHEN WE LOOK
AT THE SKY?

Alessandro Del Re

Il film di Alexandre Koberidze, presentato in concorso alla 71ª Berlinale, conferma uno dei talenti più puri del cinema internazionale, capace di creare un affresco miracoloso in cui lo stupore della visione rimane intatto come di fronte a un incantesimo.

ANNETTE

Emanuele Sacchi

Léos Carax sembra volerci dire che dare troppa importanza all’arte è solo un modo per dare troppa importanza a noi stessi, perché è nella vanità e nell’egocentrismo che si annida il male del secolo.

È STATA LA MANO DI DIO

Mario Blaconà

Paolo Sorrentino ci costringe ancora una volta a dismettere un giudizio di valore nell’analizzare il suo cinema, ormai trasformatosi in un percorso reazionariamente programmatico, tentandoci così di cedere a catastrofismi e a intravedere dietro a queste opere svuotate di ogni istanza sovversiva, non tanto la morte del cinema, quanto la sua e la nostra sconfitta.

FUTURA

Sara Gelao

Il collettivo orizzontale di Pietro Marcello, Alice Rohrwacher e Francesco Munzi attraversa il Paese filmandolo nella sua luce imperfetta, quella futura. Un reportage poetico e tagliente sullo stato attuale dei sogni e della paure dei giovani italiani.

RE GRANCHIO

Davide Palella

Attraverso un'operazione quasi fantasmagorica che ricuce il presente con il passato, Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis elevano le potenzialità di un racconto orale fino a raggiungere le vette di una mitologia senza tempo.

ATLANTIDE

Davide Palella

Yuri Ancarani ricerca ancora una volta la mitizzazione di una sottocultura, mettendola in scena attraverso un consumo ostentativo che passa anzitutto attraverso l’immagine, mai così in bilico tra puro estetismo e mera esigenza narrativa.