SCREENING
ANNETTE
Léos Carax sembra volerci dire che dare troppa importanza all’arte è solo un modo per dare troppa importanza a noi stessi, perché è nella vanità e nell’egocentrismo che si annida il male del secolo.
È STATA LA MANO DI DIO
Paolo Sorrentino ci costringe ancora una volta a dismettere un giudizio di valore nell’analizzare il suo cinema, ormai trasformatosi in un percorso reazionariamente programmatico, tentandoci così di cedere a catastrofismi e a intravedere dietro a queste opere svuotate di ogni istanza sovversiva, non tanto la morte del cinema, quanto la sua e la nostra sconfitta.
RE GRANCHIO
Attraverso un'operazione quasi fantasmagorica che ricuce il presente con il passato, Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis elevano le potenzialità di un racconto orale fino a raggiungere le vette di una mitologia senza tempo.
I GIGANTI
Bonifacio Angius costruisce un film radicale e dunque difficile da digerire e categorizzare, che ci riporta su un piano della narrazione statico e selvatico, dove l'accenno a un possibile canovaccio si riduce al susseguirsi di battute balbuzienti, inevitabilmente rivolte ad una fine già incombente dall'inizio.
IL BUCO
Rinunciando a filmare un ambiente di facile collocazione spaziale e temporale, l'ultimo film di Michelangelo Frammartino rinnova con successo lo scarto da un approccio totalmente antropocentrico all'immagine e dal bisogno archetipico di controllare il visibile.
TITANE
In Titane Julia Ducournau aggira la gabbia della drammaturgia classica attraverso un’immagine diventata ormai una cosa a sé stante, oltre il genere e la morale, verso una nuova poetica dell'inanimato, senza avventure, senza prove, senza resurrezioni.
THE CARD COUNTER
Cinema realizzato senza porsi la questione del perché e per chi: realizzato e basta, per necessità, sfogo e testimonianza di un dissidio interiore, come risposta inevitabile alle sofferenze del mondo. Paul Schrader crede ancora in questo cinema, non come redenzione o espiazione, ma come presa di coscienza.
On Tour
BFF: IL CINEMA DI CARLOS CONCEIÇÃO
In occasione del passaggio al Bellaria Film Festival del suo ultimo film, Tommy Guns, Filmidee ha dialogato con Carlos Conceição, cercando di tracciare le coordinate di uno dei più promettenti registi del nuovo millennio.
BFF: IL CINEMA DI FABRIZIO FERRARO
Il cinema di Fabrizio Ferraro è un meraviglioso corpo estraneo nel cinema italiano, una collezione di opere che mostrano un'altra esistenza dell'immagine in movimento. In occasione del tributo dedicatogli dal Bellaria Film Festival, gli abbiamo fatto qualche domanda.
BFF: DISCO BOY
Nell'opera prima di finzione di Giacomo Abbruzzese gli elementi naturali, messi in scena in magnetico contrasto con la colonna sonora electro-house di Vitalic, si fanno confine materiale e metafisico per raccontare la natura politica dell'identità.
TRIESTE FF 34: IL PAESE SOTTO LA PELLE
Dalla riflessione sull’identità delle adolescenti di Sonne di Kurdwin Ayub, passando per la forza della musica in Metronom di Alexandru Belc, fino al trauma del Donbass in Butterfly Vision di Maksym Nakonechnyi: il privato diventa pubblico e il corpo femminile è sempre al centro.
TRIESTE FF 34: LA MEMORIA DEL PRESENTE
Otilia Babara delinea un disegno a zig zag su una storia di emigrazione comune a milioni di donne moldave; con Dezerteri Damir Markovina indaga passato e presente di Mostar; Sigurno mjesto di Juraj Lerotić è il racconto straziante di un uomo deciso a porre fine alla sua vita.
IRFF 2023: FROM ROTTERDAM WITH LOVE
Una riflessione sulla messa in scena della coppia contemporanea e della sua crisi, attraverso l'analisi comparata di tre film dell'International Film Festival Rotterdam e dei loro rispettivi temi: il poliamore, il cliché post-romantico, la crisi identitaria.
INDOCILI: NON ANDARTENE DOCILE
Ultimo appuntamento della stagione con la rassegna curata da Tafano al cinema Beltrade: cinque cortometraggi di altrettanti autori diversi per ricerca e percorso, ma capaci di intrecciarsi perfettamente allo spirito che anima l'iniziativa fin dal suo esordio.
IFFR 2023: THE TROUBLE WITH JUDIT
Un'analisi della retrospettiva dedicata dall'IFFR al dimenticato cinema di Judit Elek, cineasta d'eccezione pronta a raccontare ai nuovi, giovani, smemorati sguardi della cinefilia quanto la lotta politica sia questione personale e la lotta personale sia questione politica.
IFFR 2023: NEVROSI DI MASSA
Una ricognizione sulla Tiger Competition dell'International Film Festival Rotterdam, che si distanzia come appuntamento imperdibile del circuito europeo e una delle più attendibili occasioni di mappatura del cinema che è e che sarà.
INDOCILI: PYRALE
Una ricchissima conversazione con Roxanne Gaucherand, regista del visionario Pyrale: ibrido tra documentario e finzione, il film indaga l'ambivalenza inquieta e la natura effimera del desiderio.
On Tour - Archivio
BFF: IL CINEMA DI CARLOS CONCEIÇÃO
In occasione del passaggio al Bellaria Film Festival del suo ultimo film, Tommy Guns, Filmidee ha dialogato con Carlos Conceição, cercando di tracciare le coordinate di uno dei più promettenti registi del nuovo millennio.
BFF: IL CINEMA DI FABRIZIO FERRARO
Il cinema di Fabrizio Ferraro è un meraviglioso corpo estraneo nel cinema italiano, una collezione di opere che mostrano un'altra esistenza dell'immagine in movimento. In occasione del tributo dedicatogli dal Bellaria Film Festival, gli abbiamo fatto qualche domanda.
BFF: DISCO BOY
Nell'opera prima di finzione di Giacomo Abbruzzese gli elementi naturali, messi in scena in magnetico contrasto con la colonna sonora electro-house di Vitalic, si fanno confine materiale e metafisico per raccontare la natura politica dell'identità.
TRIESTE FF 34: IL PAESE SOTTO LA PELLE
Dalla riflessione sull’identità delle adolescenti di Sonne di Kurdwin Ayub, passando per la forza della musica in Metronom di Alexandru Belc, fino al trauma del Donbass in Butterfly Vision di Maksym Nakonechnyi: il privato diventa pubblico e il corpo femminile è sempre al centro.
TRIESTE FF 34: LA MEMORIA DEL PRESENTE
Otilia Babara delinea un disegno a zig zag su una storia di emigrazione comune a milioni di donne moldave; con Dezerteri Damir Markovina indaga passato e presente di Mostar; Sigurno mjesto di Juraj Lerotić è il racconto straziante di un uomo deciso a porre fine alla sua vita.
IRFF 2023: FROM ROTTERDAM WITH LOVE
Una riflessione sulla messa in scena della coppia contemporanea e della sua crisi, attraverso l'analisi comparata di tre film dell'International Film Festival Rotterdam e dei loro rispettivi temi: il poliamore, il cliché post-romantico, la crisi identitaria.
INDOCILI: NON ANDARTENE DOCILE
Ultimo appuntamento della stagione con la rassegna curata da Tafano al cinema Beltrade: cinque cortometraggi di altrettanti autori diversi per ricerca e percorso, ma capaci di intrecciarsi perfettamente allo spirito che anima l'iniziativa fin dal suo esordio.
IFFR 2023: THE TROUBLE WITH JUDIT
Un'analisi della retrospettiva dedicata dall'IFFR al dimenticato cinema di Judit Elek, cineasta d'eccezione pronta a raccontare ai nuovi, giovani, smemorati sguardi della cinefilia quanto la lotta politica sia questione personale e la lotta personale sia questione politica.
IFFR 2023: NEVROSI DI MASSA
Una ricognizione sulla Tiger Competition dell'International Film Festival Rotterdam, che si distanzia come appuntamento imperdibile del circuito europeo e una delle più attendibili occasioni di mappatura del cinema che è e che sarà.
INDOCILI: PYRALE
Una ricchissima conversazione con Roxanne Gaucherand, regista del visionario Pyrale: ibrido tra documentario e finzione, il film indaga l'ambivalenza inquieta e la natura effimera del desiderio.
SCREENING - Archivio
ANNETTE
Léos Carax sembra volerci dire che dare troppa importanza all’arte è solo un modo per dare troppa importanza a noi stessi, perché è nella vanità e nell’egocentrismo che si annida il male del secolo.
È STATA LA MANO DI DIO
Paolo Sorrentino ci costringe ancora una volta a dismettere un giudizio di valore nell’analizzare il suo cinema, ormai trasformatosi in un percorso reazionariamente programmatico, tentandoci così di cedere a catastrofismi e a intravedere dietro a queste opere svuotate di ogni istanza sovversiva, non tanto la morte del cinema, quanto la sua e la nostra sconfitta.
RE GRANCHIO
Attraverso un'operazione quasi fantasmagorica che ricuce il presente con il passato, Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis elevano le potenzialità di un racconto orale fino a raggiungere le vette di una mitologia senza tempo.
I GIGANTI
Bonifacio Angius costruisce un film radicale e dunque difficile da digerire e categorizzare, che ci riporta su un piano della narrazione statico e selvatico, dove l'accenno a un possibile canovaccio si riduce al susseguirsi di battute balbuzienti, inevitabilmente rivolte ad una fine già incombente dall'inizio.
IL BUCO
Rinunciando a filmare un ambiente di facile collocazione spaziale e temporale, l'ultimo film di Michelangelo Frammartino rinnova con successo lo scarto da un approccio totalmente antropocentrico all'immagine e dal bisogno archetipico di controllare il visibile.
TITANE
In Titane Julia Ducournau aggira la gabbia della drammaturgia classica attraverso un’immagine diventata ormai una cosa a sé stante, oltre il genere e la morale, verso una nuova poetica dell'inanimato, senza avventure, senza prove, senza resurrezioni.
THE CARD COUNTER
Cinema realizzato senza porsi la questione del perché e per chi: realizzato e basta, per necessità, sfogo e testimonianza di un dissidio interiore, come risposta inevitabile alle sofferenze del mondo. Paul Schrader crede ancora in questo cinema, non come redenzione o espiazione, ma come presa di coscienza.
SCREENING
THE IRISHMAN
Film con i gangster e non di gangster, l'ultimo lavoro di Martin Scorsese testimonia la trasformazione del cinema e il rimpianto disilluso per ciò che avrebbe potuto essere. Una storia di oggi e sull’oggi, in cui il passato mitico è il paradigma che ci permette di misurare la distanza tra quel che eravamo e quel che siamo.
PARASITE
Partendo da una premessa quasi commediale, in Parasite Bong Joon-ho racconta il livore e la frustrazione repressa del sottoproletariato contemporaneo, ingannato dalla promessa inattendibile di un benessere diffuso.
L’ETÀ GIOVANE
Premiato fra le polemiche al Festival di Cannes, il nuovo film di Luc e Jean-Pierre Dardenne ritrae provocatoriamente la figura di un giovanissimo islamista radicale, ma ancora una volta esalta l'abilità dei due autori nell'indagare la complessità di gesti, dettagli e stati d’animo, disinnescando le attese di un’opera civile o piattamente didattica.
LA SCOMPARSA DI MIA MADRE
Beniamino Barrese studia il corpo sfuggente e ribelle della madre, l'icona della moda e del femminismo italiano Benedetta Barzini, in un documentario che scopre il senso d'impotenza dell'immagine cinematografica in un mondo sempre più plasmato dall'impietosa menzogna dello spettacolo.
BURNING
Lee Chang-dong prende spunto dal racconto di Murakami per mettere in scena le esistenze di una generazione persa in un'alienante contemporaneità, feroce per via della profonda perdita di significato che la avvolge.
LA VITA INVISIBILE DI EURÍDICE GUSMÃO
Miglior Film nella sezione Un Certain Regard di Cannes 72, il film di Karim Aïnouz è un melodramma poetico che accosta alla forza della narrazione un universo di simboli e riflessi capaci di donare intima complessità a un racconto politico sull'emancipazione dai codici patriarcali.
THE RIDER
L’anti-western di Chloé Zhao si immerge nella psiche di chi metabolizza il trauma cogliendone la tensione lacerante, lo spaesamento e la ricerca di un’identità difforme da quella socialmente imposta.
IL COLPO DEL CANE
Tra stravaganza e realtà il regista Fulvio Risuleo condensa riflessioni in uno scenario dove nulla è definito, come la stessa natura del film. Inseguimenti, drammi e misteri si affiancano alla bizzarria dei personaggi che stimolano fin dal primo minuto una sospesa curiosità.
LOVE ME TENDER
Il nuovo film di Klaudia Raynicke, presentato al Locarno Film Festival nella sezione Cineasti del presente, è un racconto di liberazione al femminile dai codici patriarcali che infiltrano la realtà, aperto all'intimità e all'astrazione.
LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA
Premiato alla Mostra del Cinema di Venezia, il nuovo film di Franco Maresco è un ideale secondo atto del precedente Belluscone, compiendo per rovesciamento una dissacrante indagine sulle incongruenze antropologiche della società palermitana; al suo fianco, la militanza artistica e umana della fotografa Letizia Battaglia.