SCREENING

RE GRANCHIO

Davide Palella

Attraverso un'operazione quasi fantasmagorica che ricuce il presente con il passato, Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis elevano le potenzialità di un racconto orale fino a raggiungere le vette di una mitologia senza tempo.

I GIGANTI

Davide Perego

Bonifacio Angius costruisce un film radicale e dunque difficile da digerire e categorizzare, che ci riporta su un piano della narrazione statico e selvatico, dove l'accenno a un possibile canovaccio si riduce al susseguirsi di battute balbuzienti, inevitabilmente rivolte ad una fine già incombente dall'inizio.

IL BUCO

Laura D Angeli

Rinunciando a filmare un ambiente di facile collocazione spaziale e temporale, l'ultimo film di Michelangelo Frammartino rinnova con successo lo scarto da un approccio totalmente antropocentrico all'immagine e dal bisogno archetipico di controllare il visibile.

TITANE

Mario Blaconà

In Titane Julia Ducournau aggira la gabbia della drammaturgia classica attraverso un’immagine diventata ormai una cosa a sé stante, oltre il genere e la morale, verso una nuova poetica dell'inanimato, senza avventure, senza prove, senza resurrezioni.

THE CARD COUNTER

Emanuele Sacchi

Cinema realizzato senza porsi la questione del perché e per chi: realizzato e basta, per necessità, sfogo e testimonianza di un dissidio interiore, come risposta inevitabile alle sofferenze del mondo. Paul Schrader crede ancora in questo cinema, non come redenzione o espiazione, ma come presa di coscienza.


On Tour

INDOCILI:
SONNENSTUBE

Leonardo Strano

In Sonnenstube Davide Palella compone un omaggio a un umile testimone della storia della luce, trasfigurando il documentario d'archivio per evocare una sfida che riguarda l'invisibile e i limiti della rappresentazione.

TFF 40:
VITA TERRENA DI
AMLETO MARCO BELELLI

Luca Mannella

Presentato in concorso tra i documentari italiani al 40° Torino Film Festival, il nuovo film di Luca Ferri parla di morte, ma crepita di vite. Per Ferri mostrare il mistero di un’esistenza significa imprigionarlo in una struttura, nel riquadro definito dell’immagine.

FILMMAKER FEST 42:
NUIT OBSCURE

Leonardo Strano

Dopo il passaggio al 75esimo Festival di Locarno, Nuit Obscure – Feuillets sauvages vince il Filmmaker Festival 2022: è un film che porta al grado zero le strategie di controllo del reale per trovare nello sguardo non un’occasione di possesso ma di testimonianza.

INDOCILI:
HAPPY NEW YEAR, JIM

Luca Mannella

Nell’universo del cortometraggio Happy New Year, Jim di Andrea Gatopoulos le gerarchie tra realtà autentica e finzione saltano. Il fuoricampo è anch’esso simulato e simulacro, lo sguardo diventa gameplay, e il cinema si fa copia di copia.

INDOCILI:
THE KENNEL

Luca Mannella

In quest'opera Demetrio Giacomelli si muove tra found footage, film amatoriale e videoarte, ma come è chiaro da questa abbondanza di etichette il film sfugge ad ogni definizione di genere, raggiungendo così un'estrema libertà narrativa.

INDOCILI:
BADABÒ

Valentina Pietrarca

Il documentario di Stefano Cau racconta il mondo degli anziani relegati ai margini della società. Non si tratta però di una denuncia sociale, quanto di uno sguardo su uno scorcio di realtà attraverso una messa in scena anarchica e gioiosa, che mette da parte ogni costruzione forzatamente formale.

INDOCILI:
UNA VOLTA ANCORA

Valentina Pietrarca

Nel suo film Giulia Di Maggio riduce la presenza umana e affida il racconto quasi unicamente ai luoghi e agli oggetti che li riempiono, lasciando a chi guarda un senso di profondo affetto.

VISIONI DAL MONDO: NEI GIARDINI DELLA MENTE

Elisa Cherchi

Matteo Balsamo affronta il tema spesso stigmatizzato della malattia mentale, evitando pietismi e retorica, ma costruendo immagini estremamente cariche di valore esperienziale senza la velleità di offrire risposte definitive.

FRONTDOC 2022:
NEL VORTICE
DEL PRESENTE

Andrea Tiradritti

Una ricognizione dell'ottimo programma di Frontdoc di Aosta, quest'anno alla sua undicesima edizione. Un progetto aperto al rinnovamento di prospettiva sulla realtà e sul cinema, partecipe dei cambiamenti che investono entrambi.

LOCARNO A MILANO:
MEDUSA DELUXE

Mario Blaconà

Se la messa in scena è l’impalcatura e la narrazione è la struttura interna, Thomas Hardiman lascia questa struttura cava, dipingendo un thriller volutamente intriso di colpi di scena che non vanno da nessuna parte, e che creano sensazione nella coscienza di essere solo spettacolo.


arte/fact

Non è stato trovato nulla.


arte/fact - Archivio

Non è stato trovato nulla.


LO STATO DELLE COSE - Archivio

Non è stato trovato nulla.


On Tour - Archivio

INDOCILI:
SONNENSTUBE

Leonardo Strano

In Sonnenstube Davide Palella compone un omaggio a un umile testimone della storia della luce, trasfigurando il documentario d'archivio per evocare una sfida che riguarda l'invisibile e i limiti della rappresentazione.

TFF 40:
VITA TERRENA DI
AMLETO MARCO BELELLI

Luca Mannella

Presentato in concorso tra i documentari italiani al 40° Torino Film Festival, il nuovo film di Luca Ferri parla di morte, ma crepita di vite. Per Ferri mostrare il mistero di un’esistenza significa imprigionarlo in una struttura, nel riquadro definito dell’immagine.

FILMMAKER FEST 42:
NUIT OBSCURE

Leonardo Strano

Dopo il passaggio al 75esimo Festival di Locarno, Nuit Obscure – Feuillets sauvages vince il Filmmaker Festival 2022: è un film che porta al grado zero le strategie di controllo del reale per trovare nello sguardo non un’occasione di possesso ma di testimonianza.

INDOCILI:
HAPPY NEW YEAR, JIM

Luca Mannella

Nell’universo del cortometraggio Happy New Year, Jim di Andrea Gatopoulos le gerarchie tra realtà autentica e finzione saltano. Il fuoricampo è anch’esso simulato e simulacro, lo sguardo diventa gameplay, e il cinema si fa copia di copia.

INDOCILI:
THE KENNEL

Luca Mannella

In quest'opera Demetrio Giacomelli si muove tra found footage, film amatoriale e videoarte, ma come è chiaro da questa abbondanza di etichette il film sfugge ad ogni definizione di genere, raggiungendo così un'estrema libertà narrativa.

INDOCILI:
BADABÒ

Valentina Pietrarca

Il documentario di Stefano Cau racconta il mondo degli anziani relegati ai margini della società. Non si tratta però di una denuncia sociale, quanto di uno sguardo su uno scorcio di realtà attraverso una messa in scena anarchica e gioiosa, che mette da parte ogni costruzione forzatamente formale.

INDOCILI:
UNA VOLTA ANCORA

Valentina Pietrarca

Nel suo film Giulia Di Maggio riduce la presenza umana e affida il racconto quasi unicamente ai luoghi e agli oggetti che li riempiono, lasciando a chi guarda un senso di profondo affetto.

VISIONI DAL MONDO: NEI GIARDINI DELLA MENTE

Elisa Cherchi

Matteo Balsamo affronta il tema spesso stigmatizzato della malattia mentale, evitando pietismi e retorica, ma costruendo immagini estremamente cariche di valore esperienziale senza la velleità di offrire risposte definitive.

FRONTDOC 2022:
NEL VORTICE
DEL PRESENTE

Andrea Tiradritti

Una ricognizione dell'ottimo programma di Frontdoc di Aosta, quest'anno alla sua undicesima edizione. Un progetto aperto al rinnovamento di prospettiva sulla realtà e sul cinema, partecipe dei cambiamenti che investono entrambi.

LOCARNO A MILANO:
MEDUSA DELUXE

Mario Blaconà

Se la messa in scena è l’impalcatura e la narrazione è la struttura interna, Thomas Hardiman lascia questa struttura cava, dipingendo un thriller volutamente intriso di colpi di scena che non vanno da nessuna parte, e che creano sensazione nella coscienza di essere solo spettacolo.


SCREENING - Archivio

RE GRANCHIO

Davide Palella

Attraverso un'operazione quasi fantasmagorica che ricuce il presente con il passato, Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis elevano le potenzialità di un racconto orale fino a raggiungere le vette di una mitologia senza tempo.

I GIGANTI

Davide Perego

Bonifacio Angius costruisce un film radicale e dunque difficile da digerire e categorizzare, che ci riporta su un piano della narrazione statico e selvatico, dove l'accenno a un possibile canovaccio si riduce al susseguirsi di battute balbuzienti, inevitabilmente rivolte ad una fine già incombente dall'inizio.

IL BUCO

Laura D Angeli

Rinunciando a filmare un ambiente di facile collocazione spaziale e temporale, l'ultimo film di Michelangelo Frammartino rinnova con successo lo scarto da un approccio totalmente antropocentrico all'immagine e dal bisogno archetipico di controllare il visibile.

TITANE

Mario Blaconà

In Titane Julia Ducournau aggira la gabbia della drammaturgia classica attraverso un’immagine diventata ormai una cosa a sé stante, oltre il genere e la morale, verso una nuova poetica dell'inanimato, senza avventure, senza prove, senza resurrezioni.

THE CARD COUNTER

Emanuele Sacchi

Cinema realizzato senza porsi la questione del perché e per chi: realizzato e basta, per necessità, sfogo e testimonianza di un dissidio interiore, come risposta inevitabile alle sofferenze del mondo. Paul Schrader crede ancora in questo cinema, non come redenzione o espiazione, ma come presa di coscienza.


ITALIANS DO IT BETTER

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SCREENING

THE IRISHMAN

Emanuele Sacchi

Film con i gangster e non di gangster, l'ultimo lavoro di Martin Scorsese testimonia la trasformazione del cinema e il rimpianto disilluso per ciò che avrebbe potuto essere. Una storia di oggi e sull’oggi, in cui il passato mitico è il paradigma che ci permette di misurare la distanza tra quel che eravamo e quel che siamo.

PARASITE

Mario Blaconà

Partendo da una premessa quasi commediale, in Parasite Bong Joon-ho racconta il livore e la frustrazione repressa del sottoproletariato contemporaneo, ingannato dalla promessa inattendibile di un benessere diffuso.

L’ETÀ GIOVANE

Emiliano Dal Toso

Premiato fra le polemiche al Festival di Cannes, il nuovo film di Luc e Jean-Pierre Dardenne ritrae provocatoriamente la figura di un giovanissimo islamista radicale, ma ancora una volta esalta l'abilità dei due autori nell'indagare la complessità di gesti, dettagli e stati d’animo, disinnescando le attese di un’opera civile o piattamente didattica.

LA SCOMPARSA
DI MIA MADRE

Mario Blaconà

Beniamino Barrese studia il corpo sfuggente e ribelle della madre, l'icona della moda e del femminismo italiano Benedetta Barzini, in un documentario che scopre il senso d'impotenza dell'immagine cinematografica in un mondo sempre più plasmato dall'impietosa menzogna dello spettacolo.

BURNING

Mario Blaconà

Lee Chang-dong prende spunto dal racconto di Murakami per mettere in scena le esistenze di una generazione persa in un'alienante contemporaneità, feroce per via della profonda perdita di significato che la avvolge.

LA VITA INVISIBILE
DI EURÍDICE GUSMÃO

Brigitta Loconte

Miglior Film nella sezione Un Certain Regard di Cannes 72, il film di Karim Aïnouz è un melodramma poetico che accosta alla forza della narrazione un universo di simboli e riflessi capaci di donare intima complessità a un racconto politico sull'emancipazione dai codici patriarcali.

THE RIDER

Filippo Tentori

L’anti-western di Chloé Zhao si immerge nella psiche di chi metabolizza il trauma cogliendone la tensione lacerante, lo spaesamento e la ricerca di un’identità difforme da quella socialmente imposta.

IL COLPO DEL CANE

Lea Pedri Stocco

Tra stravaganza e realtà il regista Fulvio Risuleo condensa riflessioni in uno scenario dove nulla è definito, come la stessa natura del film. Inseguimenti, drammi e misteri si affiancano alla bizzarria dei personaggi che stimolano fin dal primo minuto una sospesa curiosità.

LOVE ME TENDER

Brigitta Loconte

Il nuovo film di Klaudia Raynicke, presentato al Locarno Film Festival nella sezione Cineasti del presente, è un racconto di liberazione al femminile dai codici patriarcali che infiltrano la realtà, aperto all'intimità e all'astrazione.

LA MAFIA NON È PIÙ
QUELLA DI UNA VOLTA

Marco Longo

Premiato alla Mostra del Cinema di Venezia, il nuovo film di Franco Maresco è un ideale secondo atto del precedente Belluscone, compiendo per rovesciamento una dissacrante indagine sulle incongruenze antropologiche della società palermitana; al suo fianco, la militanza artistica e umana della fotografa Letizia Battaglia.