SCREENING

GODLAND

Mattia Musio

Pàlmason si concentra sul silenzio di Dio, seguendo i passi di un prete in missione in Islanda. Lo fa con un’immagine sviluppata lentamente, come le foto scattate dal suo protagonista.

NEST

Roberto Valdivia

È disponibile su MUBI l’ultimo cortometraggio di Hlynur Palmason. Negazione del proprio modus operandi con cui il regista fa il punto sul suo cinema e continua a ragionare sulle proprie radici.

AFTERSUN: GOOD TIMES/ BAD TIMES

Sara Gelao, Davide Perego

L'acclamato esordio di Charlotte Wells, distribuito da Mubi, interroga e divide: blend irresistibile di reminiscenza e immaginazione, o costrutto poetico tarato sul formulario dell'autorialità a buon mercato?

ACTUAL PEOPLE

Pasquale Cicchetti

Actual People è un film di intermezzi e testimonianze di una mediazione digitale continua, che annienta la possibilità di conoscersi e capirsi. Un richiamo disperato all’immediatezza perduta di un genere, il mumblecore, ormai impossibile da ricreare.

CLOSE

Elisa Cherchi

Grand Prix al 75° Festival di Cannes, il film di Lucas Dhont ritrae la parabola di un’amicizia intima fra due tredicenni, costretta a scontrarsi con gli stereotipi della società.

LE VELE SCARLATTE

Laura D Angeli

Nel suo ultimo film, Pietro Marcello dirige una storia di emancipazione dal sapore fiabesco, che si spinge oltre il realismo magico, creando lo spazio per un racconto sospeso tra la dimensione reale e quella dell’incanto.

LE OTTO MONTAGNE

Andrea Tiradritti

Un sentiero critico per camminare lungo il film di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, adattamento del romanzo di Paolo Cognetti che si apre tra le vette e i pendii di un’amicizia.

FAIRYTALE

Marco Grosoli

Nel suo ultimo film Sokurov porta l’ispirazione dantesca fino in fondo, identificando la visione divina con un comunismo della materia in mezzo a cui i despoti del passato si muovono smarriti, agognando una salvezza eterea che sembra non arrivare mai.

SAINT OMER

Mattia Musio

Nel suo primo film di finzione Alice Diop ci pone di fronte alla banalità degli eventi straordinari, sempre sotto la lente di ingrandimento per la loro capacità di raccontare le problematiche non risolte delle nostre esistenze.

LUX AETERNA

Ilaria Scarcella

In questo mediometraggio Gaspar Noé dimostra di voler ancora sfidare lo sguardo del proprio pubblico, per allargare e infastidire la visione, provocando nuovi modi atti a sconvolgere il punto di vista collettivo sul reale.


On Tour

PFF 59: DVA

Luca Mannella

Presentato in concorso 59esimo Pesaro Film Festival, tra film di genere e poesia visiva, DVA è un’esplorazione visuale di una città, Mosca, sdoppiata, militarizzata e schizofrenica; è anche un film antimilitarista, espressione liricamente simbolica di un disagio giovanile represso dalle forme di comunicazione alienanti e propagandistiche di un potere imperscrutabile.

PFF 59: CIOMPI

Luca Mannella

Presentato in concorso al 59esimo Pesaro Film Festival, Ciompi è un film che interpella lo spettatore, lo sollecita a farsi carico di una dialettica (meta)storica ciclicamente rivoluzionaria e catastrofica, invitandolo a rileggere il corso degli eventi, passati e contemporanei, da una prospettiva “altra”, dal basso, con occhi più mobili e feroci.

BELLARIA FF 41:
NON SONO
UN PROFESSIONISTA

Davide Palella, Leonardo Strano

Renato Berta presenta al 41° Bellaria Film Festival l'ultimo film di Philippe Garrel, Le Grand Chariot. Nell'angolo di un hotel sul lungomare romagnolo abbiamo attraversato con lui una carriera pluridecennale, costellata di incroci inaspettati, a volte mancati, alle altre portatori di alcuni dei più bei film della storia del cinema.

BELLARIA FF 41:
PERDUTO PARADISO

In occasione della presentazione all'interno del Concorso Gabbiano del  41° Bellaria Film Festival di Perduto paradiso in due rulli di Luca Ferri, Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa, abbiamo avuto con Franco Piavoli un'intensa e appassionata conversazione, arricchita dalla comparsa estemporanea di Michelangelo Frammartino, amico e in qualche modo erede del cinema del regista.

CANNES 76: THE ZONE OF INTEREST

Davide Palella, Leonardo Strano

Filmidee propone una conversazione aperta sul nuovo film di Jonathan Glazer, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 76esimo Festival di Cannes: un'opera epocale e avanzata, che si confronta con il problema etico della rappresentazione per mettere in scena il ricordo dello sterminio e l’eternità della violenza.

CANNES 76: EUREKA

Davide Palella

Presentato nell’inedita sezione Cannes Première, Eureka segna il ritorno alla regia, nove anni dopo Jauja, di Lisandro Alonso. Carico d’aspettative artistiche e produttive, il risultato finale appare più come momento di passaggio e riflessione nella filmografia dell’argentino.

CANNES 76: AUGURE

Emanuele Sacchi

Presentato nella sezione Un Certain Regard, l'esordio alla regia del rapper belga-congolese Baloji ci ricorda il potenziale inespresso del realismo magico africano attraverso la messa in scena di un'esperienza sensoriale destablizzante.

CANNES 76: MAY DECEMBER, THE BOOK OF SOLUTIONS, FALLEN LEAVES

Leonardo Strano

Tre film presentati al 76esimo Festival de Cannes riportano il comico nel linguaggio del cinema d'autore per raccontare tre gradi di relazione tra individuo e mondo: lo scollamento cognitivo, la follia fantastica dell'infanzia e l'ambiguità della disillusione.

CANNES 76: THE FEELING THAT THE TIME FOR DOING SOMETHING HAS PASSED

Martina Arrigoni

Presentato alla Quinzaine des cinéastes del 76esimo Festival de Cannes, l’opera prima di Joanna Arnow è una commedia brillante e sardonica che aggiunge un capitolo innovativo all'autofiction del corpo femminile.

CANNES 76: RIDDLE OF FIRE

Davide Palella

Il sorprendente esordio dell'americano Western Razooli, presentato alla 55esima Quinzaine des cinéastes, riabita con consapevolezza l'immaginario di una generazione di gamer, evocando così sentimenti puri e radicati nei recessi del cuore.


arte/fact

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arte/fact - Archivio

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LO STATO DELLE COSE - Archivio

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On Tour - Archivio

PFF 59: DVA

Luca Mannella

Presentato in concorso 59esimo Pesaro Film Festival, tra film di genere e poesia visiva, DVA è un’esplorazione visuale di una città, Mosca, sdoppiata, militarizzata e schizofrenica; è anche un film antimilitarista, espressione liricamente simbolica di un disagio giovanile represso dalle forme di comunicazione alienanti e propagandistiche di un potere imperscrutabile.

PFF 59: CIOMPI

Luca Mannella

Presentato in concorso al 59esimo Pesaro Film Festival, Ciompi è un film che interpella lo spettatore, lo sollecita a farsi carico di una dialettica (meta)storica ciclicamente rivoluzionaria e catastrofica, invitandolo a rileggere il corso degli eventi, passati e contemporanei, da una prospettiva “altra”, dal basso, con occhi più mobili e feroci.

BELLARIA FF 41:
NON SONO
UN PROFESSIONISTA

Davide Palella, Leonardo Strano

Renato Berta presenta al 41° Bellaria Film Festival l'ultimo film di Philippe Garrel, Le Grand Chariot. Nell'angolo di un hotel sul lungomare romagnolo abbiamo attraversato con lui una carriera pluridecennale, costellata di incroci inaspettati, a volte mancati, alle altre portatori di alcuni dei più bei film della storia del cinema.

BELLARIA FF 41:
PERDUTO PARADISO

In occasione della presentazione all'interno del Concorso Gabbiano del  41° Bellaria Film Festival di Perduto paradiso in due rulli di Luca Ferri, Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa, abbiamo avuto con Franco Piavoli un'intensa e appassionata conversazione, arricchita dalla comparsa estemporanea di Michelangelo Frammartino, amico e in qualche modo erede del cinema del regista.

CANNES 76: THE ZONE OF INTEREST

Davide Palella, Leonardo Strano

Filmidee propone una conversazione aperta sul nuovo film di Jonathan Glazer, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 76esimo Festival di Cannes: un'opera epocale e avanzata, che si confronta con il problema etico della rappresentazione per mettere in scena il ricordo dello sterminio e l’eternità della violenza.

CANNES 76: EUREKA

Davide Palella

Presentato nell’inedita sezione Cannes Première, Eureka segna il ritorno alla regia, nove anni dopo Jauja, di Lisandro Alonso. Carico d’aspettative artistiche e produttive, il risultato finale appare più come momento di passaggio e riflessione nella filmografia dell’argentino.

CANNES 76: AUGURE

Emanuele Sacchi

Presentato nella sezione Un Certain Regard, l'esordio alla regia del rapper belga-congolese Baloji ci ricorda il potenziale inespresso del realismo magico africano attraverso la messa in scena di un'esperienza sensoriale destablizzante.

CANNES 76: MAY DECEMBER, THE BOOK OF SOLUTIONS, FALLEN LEAVES

Leonardo Strano

Tre film presentati al 76esimo Festival de Cannes riportano il comico nel linguaggio del cinema d'autore per raccontare tre gradi di relazione tra individuo e mondo: lo scollamento cognitivo, la follia fantastica dell'infanzia e l'ambiguità della disillusione.

CANNES 76: THE FEELING THAT THE TIME FOR DOING SOMETHING HAS PASSED

Martina Arrigoni

Presentato alla Quinzaine des cinéastes del 76esimo Festival de Cannes, l’opera prima di Joanna Arnow è una commedia brillante e sardonica che aggiunge un capitolo innovativo all'autofiction del corpo femminile.

CANNES 76: RIDDLE OF FIRE

Davide Palella

Il sorprendente esordio dell'americano Western Razooli, presentato alla 55esima Quinzaine des cinéastes, riabita con consapevolezza l'immaginario di una generazione di gamer, evocando così sentimenti puri e radicati nei recessi del cuore.


SCREENING - Archivio

GODLAND

Mattia Musio

Pàlmason si concentra sul silenzio di Dio, seguendo i passi di un prete in missione in Islanda. Lo fa con un’immagine sviluppata lentamente, come le foto scattate dal suo protagonista.

NEST

Roberto Valdivia

È disponibile su MUBI l’ultimo cortometraggio di Hlynur Palmason. Negazione del proprio modus operandi con cui il regista fa il punto sul suo cinema e continua a ragionare sulle proprie radici.

AFTERSUN: GOOD TIMES/ BAD TIMES

Sara Gelao, Davide Perego

L'acclamato esordio di Charlotte Wells, distribuito da Mubi, interroga e divide: blend irresistibile di reminiscenza e immaginazione, o costrutto poetico tarato sul formulario dell'autorialità a buon mercato?

ACTUAL PEOPLE

Pasquale Cicchetti

Actual People è un film di intermezzi e testimonianze di una mediazione digitale continua, che annienta la possibilità di conoscersi e capirsi. Un richiamo disperato all’immediatezza perduta di un genere, il mumblecore, ormai impossibile da ricreare.

CLOSE

Elisa Cherchi

Grand Prix al 75° Festival di Cannes, il film di Lucas Dhont ritrae la parabola di un’amicizia intima fra due tredicenni, costretta a scontrarsi con gli stereotipi della società.

LE VELE SCARLATTE

Laura D Angeli

Nel suo ultimo film, Pietro Marcello dirige una storia di emancipazione dal sapore fiabesco, che si spinge oltre il realismo magico, creando lo spazio per un racconto sospeso tra la dimensione reale e quella dell’incanto.

LE OTTO MONTAGNE

Andrea Tiradritti

Un sentiero critico per camminare lungo il film di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, adattamento del romanzo di Paolo Cognetti che si apre tra le vette e i pendii di un’amicizia.

FAIRYTALE

Marco Grosoli

Nel suo ultimo film Sokurov porta l’ispirazione dantesca fino in fondo, identificando la visione divina con un comunismo della materia in mezzo a cui i despoti del passato si muovono smarriti, agognando una salvezza eterea che sembra non arrivare mai.

SAINT OMER

Mattia Musio

Nel suo primo film di finzione Alice Diop ci pone di fronte alla banalità degli eventi straordinari, sempre sotto la lente di ingrandimento per la loro capacità di raccontare le problematiche non risolte delle nostre esistenze.

LUX AETERNA

Ilaria Scarcella

In questo mediometraggio Gaspar Noé dimostra di voler ancora sfidare lo sguardo del proprio pubblico, per allargare e infastidire la visione, provocando nuovi modi atti a sconvolgere il punto di vista collettivo sul reale.


ITALIANS DO IT BETTER

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SCREENING

ROUBAIX,
UNE LUMIÈRE

Giulia Bona

Arnaud Desplechin torna nella sua città natale, a Roubaix, e indaga la comunità che la abita. Abbandonando l’azione del poliziesco, nel suo ultimo lungometraggio il regista viaggia tra noir e racconto sociale e psicologico, scavando nelle pieghe dell’anima di personaggi soli, disperati, abbandonati e umanissimi.

UNDINE

Clio Nicastro

Nel suo ultimo lungometraggio Christian Petzold non teme di spingersi oltre le connessioni visibili e usa il soprannaturale per contrastare un’idea di natura come ritorno all’origine, e aprire così un varco critico in una realtà che si accontenta soltanto di riproduzioni fedeli.

MISS MARX

Vanessa Mangiavacca

Ciò che stride all’interno dell'ultimo film di Susanna Nicchiarelli è lo sviluppo di un medesimo archetipo: la figura di una anti/eroina costruita, ancora una volta, in opposizione al personaggio maschile, scelta che di rivoluzionario e contemporaneo ha ben poco, anzi, alimenta l'uso di un linguaggio consolidato che limita le possibilità di rappresentazione del femminile.

ABOUT ENDLESSNESS

Marco Longo

Premiato per la miglior regia a Venezia 76, Roy Andersson torna con un film che riprende il dispositivo estetico delle sue opere precedenti, per ribadire l'indagine sull'incomunicabilità umana e l'impossibilità di liberarsene.

WAITING FOR
THE BARBARIANS

Alice Michielon

Presentato in concorso a Venezia nel 2019, l'ultimo film di Ciro Guerra raccoglie gli echi letterari di un mondo altro, seppur simile al nostro, rinnovando l'urgenza morale di indagare il rapporto controverso che l’Occidente intrattiene con il diverso.

MIGNONNES

Chiara Grizzaffi

Sterilmente accusato di istigare alla pedofilia femminile, il primo lungo della regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré, racconto di formazione di una preadolescente che cerca nel ballo lo strumento per sfuggire ai dettami della propria comunità, ha il merito di sostituire all’immaginario stereotipato del bambino il corpo vero, vivo ed esuberante delle sue protagoniste.

TENET

Leonardo Strano

L’immagine di Christopher Nolan non è falsa, ma falsificata, nella piena consapevolezza della fine della vista, della fine del conoscere come senso dominante: la speranza è riposta altrove, nell’atto di fede, nell’atto del cuore nei confronti della realtà materiale delle cose.

STO PENSANDO
DI FINIRLA QUI

Mario Blaconà

Nel suo terzo lungometraggio da regista Charlie Kafuman ripercorre i punti più profondi della sua poetica e li concentra in un film allo stesso tempo personale e universale, che racconta un presente ormai completamente dismesso, in cui anche il dolore più acuto diventa percorribile in ogni senso, perché plasmato e appiattito dal conformismo dello spettacolo.

NOTTURNO

Daniela Persico

Accolto dalle polemiche ed escluso dal palmarès di Venezia, il nuovo film di Gianfranco Rosi è un’opera potente e radicale che mette in discussione il ruolo dello spettatore di fronte ai teatri di guerra e ne libera lo sguardo solo nel finale, richiamando a un’attribuzione forte di responsabilità.

ASSANDIRA

Emiliano Dal Toso

Otto anni dopo Bellas Mariposas Salvatore Mereu torna a raccontare una Sardegna verace e sgradevole, persino respingente. Assandira parla anche e soprattutto della bellezza della terra sarda, ma non la mostra, perché il dramma famigliare al centro della storia, che degenera nel noir autodistruttivo, non ha bisogno di un contesto rassicurante oppure di location mozzafiato, ma solo di bruciare, nella sua disperazione.