SCREENING
UN BEL MATTINO
Il film di Mia Hansen-Løve scorre facendo della semplicità del quotidiano un'azione chiarificatrice. Nel cinema della regista la dimensione del transito, solitamente compressa nell’economia del linguaggio, diventa sintassi capace di muovere i personaggi nel tempo della vita.
LA LIGNE
Nonostante una maggiore fragilità rispetto ai film precedenti, Ursula Meier riconferma l’importanza di uno sguardo che si interroga sul concetto dei ruoli all’interno dell’infrastruttura familiare.
EO
Finalmente nell'ultimo film di Skolimowski chi è sempre stato oggetto torna a essere soggetto, anche se in uno stato di confusione, perché non c’è spazio che Eo attraversi che in qualche modo non sia stato risignificato dall’umano, nel bene e nel male, come luogo di cura o luogo di morte.
GODLAND
Pàlmason si concentra sul silenzio di Dio, seguendo i passi di un prete in missione in Islanda. Lo fa con un’immagine sviluppata lentamente, come le foto scattate dal suo protagonista.
NEST
È disponibile su MUBI l’ultimo cortometraggio di Hlynur Palmason. Negazione del proprio modus operandi con cui il regista fa il punto sul suo cinema e continua a ragionare sulle proprie radici.
AFTERSUN: GOOD TIMES/ BAD TIMES
L'acclamato esordio di Charlotte Wells, distribuito da Mubi, interroga e divide: blend irresistibile di reminiscenza e immaginazione, o costrutto poetico tarato sul formulario dell'autorialità a buon mercato?
ACTUAL PEOPLE
Actual People è un film di intermezzi e testimonianze di una mediazione digitale continua, che annienta la possibilità di conoscersi e capirsi. Un richiamo disperato all’immediatezza perduta di un genere, il mumblecore, ormai impossibile da ricreare.
CLOSE
Grand Prix al 75° Festival di Cannes, il film di Lucas Dhont ritrae la parabola di un’amicizia intima fra due tredicenni, costretta a scontrarsi con gli stereotipi della società.
LE VELE SCARLATTE
Nel suo ultimo film, Pietro Marcello dirige una storia di emancipazione dal sapore fiabesco, che si spinge oltre il realismo magico, creando lo spazio per un racconto sospeso tra la dimensione reale e quella dell’incanto.
LE OTTO MONTAGNE
Un sentiero critico per camminare lungo il film di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, adattamento del romanzo di Paolo Cognetti che si apre tra le vette e i pendii di un’amicizia.
On Tour
VENEZIA 80: THE GREEN BORDER
Approcciato da migliaia di migranti, il confine boschivo tra Bielorussia e Polonia è teatro di una violenta crisi umanitaria: Agnieszka Holland lo mette in scena con un ventaglio di storie tra loro legate, innestando toni da reportage alla drammatizzazione pura.
VENEZIA 80: INVELLE
Nel suo nuovo film Simone Massi crea, con lo stile consolidato in quasi trent'anni di carriera, varchi spazio-temporali, associazioni impreviste, inciampi della Storia, una rete di incontri improvvisi tra le diverse memorie.
VENEZIA 80: POOR THINGS
“Zucchero e violenza”: questo è, secondo le sue parole, il mondo di cui Bella Baxter fa esperienza nel nuovo film di Yorgos Lanthimos. Un mondo con cui l’umano deve familiarizzarsi per trovare una nuova quadra tra dualismi mai risolti: sensi e ragione, corpo e cervello, materia e spirito.
VENEZIA 80: THE CAINE MUTINY COURT-MARTIAL
Da sempre interessato al ritratto di identità instabili, con il suo ultimo film William Friedkin ha reso visibile l’ossessione originaria su cui è fondata l’autocoscienza degli Stati Uniti: quella per l’uomo solo al comando, venerato, aborrito, abbandonato, pazzo.
VENEZIA 80: L’HOMME D’ARGILE
Presentato in Orizzonti Extra, il film di Anaïs Tellenne si serve della cornice fiabesca per interrogare il rapporto tra opera d'arte e sguardo d'artista, intrecciando ad esso il racconto sorprendente di un sognatore e della sua coscienza liberata.
VENEZIA 80: LA BÊTE
Presentato in concorso, il film di Bertrand Bonello rilancia il nucleo centrale del suo cinema, la dialettica tra sessualità e perversione, innervandola di un sottotesto che si riconfigura di volta in volta nella Storia: la relazione sempre traumatica tra uomo e ambiente.
VENEZIA 80: AGGRO DR1FT
Il nuovo film di Harmony Korine, Aggro Dr1ft, presentato fuori concorso a Venezia 80, è una magnifica orazione funebre di qualcuno che non è affatto morto. Un film d’azione che nega l’azione e ne fa questione laterale, concentrandosi piuttosto sulla spiritualità dell’assassinio.
EL CONDE
Pablo Larraín riapre la questione Pinochet deformandola in farsa: al vampirismo del dittatore si contrappone la libertà un film che pensa storicamente anche reinventando la Storia, dando immagine al sistema complesso di corresponsabilità alla base dell'orrore.
LOCARNO 76: EL AUGE DEL HUMANO 3
L'ultima opera di Eduardo Williams, presentata in Concorso internazionale a Locarno, si pone come traccia di uno spaesamento inesplicabile, che accompagna la banalità del quotidiano e si fa vertigine del possibile.
LOCARNO 76: CAMPING DU LAC
Premio speciale della giuria tra i Cineasti del presente di Locarno76, il film di Éléonore Saintagnan parte dalla realtà per trasformarsi in un sorprendente laboratorio di finzioni, che interpella il nostro saper abitare un luogo (e il mondo tutto).
On Tour - Archivio
VENEZIA 80: THE GREEN BORDER
Approcciato da migliaia di migranti, il confine boschivo tra Bielorussia e Polonia è teatro di una violenta crisi umanitaria: Agnieszka Holland lo mette in scena con un ventaglio di storie tra loro legate, innestando toni da reportage alla drammatizzazione pura.
VENEZIA 80: INVELLE
Nel suo nuovo film Simone Massi crea, con lo stile consolidato in quasi trent'anni di carriera, varchi spazio-temporali, associazioni impreviste, inciampi della Storia, una rete di incontri improvvisi tra le diverse memorie.
VENEZIA 80: POOR THINGS
“Zucchero e violenza”: questo è, secondo le sue parole, il mondo di cui Bella Baxter fa esperienza nel nuovo film di Yorgos Lanthimos. Un mondo con cui l’umano deve familiarizzarsi per trovare una nuova quadra tra dualismi mai risolti: sensi e ragione, corpo e cervello, materia e spirito.
VENEZIA 80: THE CAINE MUTINY COURT-MARTIAL
Da sempre interessato al ritratto di identità instabili, con il suo ultimo film William Friedkin ha reso visibile l’ossessione originaria su cui è fondata l’autocoscienza degli Stati Uniti: quella per l’uomo solo al comando, venerato, aborrito, abbandonato, pazzo.
VENEZIA 80: L’HOMME D’ARGILE
Presentato in Orizzonti Extra, il film di Anaïs Tellenne si serve della cornice fiabesca per interrogare il rapporto tra opera d'arte e sguardo d'artista, intrecciando ad esso il racconto sorprendente di un sognatore e della sua coscienza liberata.
VENEZIA 80: LA BÊTE
Presentato in concorso, il film di Bertrand Bonello rilancia il nucleo centrale del suo cinema, la dialettica tra sessualità e perversione, innervandola di un sottotesto che si riconfigura di volta in volta nella Storia: la relazione sempre traumatica tra uomo e ambiente.
VENEZIA 80: AGGRO DR1FT
Il nuovo film di Harmony Korine, Aggro Dr1ft, presentato fuori concorso a Venezia 80, è una magnifica orazione funebre di qualcuno che non è affatto morto. Un film d’azione che nega l’azione e ne fa questione laterale, concentrandosi piuttosto sulla spiritualità dell’assassinio.
EL CONDE
Pablo Larraín riapre la questione Pinochet deformandola in farsa: al vampirismo del dittatore si contrappone la libertà un film che pensa storicamente anche reinventando la Storia, dando immagine al sistema complesso di corresponsabilità alla base dell'orrore.
LOCARNO 76: EL AUGE DEL HUMANO 3
L'ultima opera di Eduardo Williams, presentata in Concorso internazionale a Locarno, si pone come traccia di uno spaesamento inesplicabile, che accompagna la banalità del quotidiano e si fa vertigine del possibile.
LOCARNO 76: CAMPING DU LAC
Premio speciale della giuria tra i Cineasti del presente di Locarno76, il film di Éléonore Saintagnan parte dalla realtà per trasformarsi in un sorprendente laboratorio di finzioni, che interpella il nostro saper abitare un luogo (e il mondo tutto).
SCREENING - Archivio
UN BEL MATTINO
Il film di Mia Hansen-Løve scorre facendo della semplicità del quotidiano un'azione chiarificatrice. Nel cinema della regista la dimensione del transito, solitamente compressa nell’economia del linguaggio, diventa sintassi capace di muovere i personaggi nel tempo della vita.
LA LIGNE
Nonostante una maggiore fragilità rispetto ai film precedenti, Ursula Meier riconferma l’importanza di uno sguardo che si interroga sul concetto dei ruoli all’interno dell’infrastruttura familiare.
EO
Finalmente nell'ultimo film di Skolimowski chi è sempre stato oggetto torna a essere soggetto, anche se in uno stato di confusione, perché non c’è spazio che Eo attraversi che in qualche modo non sia stato risignificato dall’umano, nel bene e nel male, come luogo di cura o luogo di morte.
GODLAND
Pàlmason si concentra sul silenzio di Dio, seguendo i passi di un prete in missione in Islanda. Lo fa con un’immagine sviluppata lentamente, come le foto scattate dal suo protagonista.
NEST
È disponibile su MUBI l’ultimo cortometraggio di Hlynur Palmason. Negazione del proprio modus operandi con cui il regista fa il punto sul suo cinema e continua a ragionare sulle proprie radici.
AFTERSUN: GOOD TIMES/ BAD TIMES
L'acclamato esordio di Charlotte Wells, distribuito da Mubi, interroga e divide: blend irresistibile di reminiscenza e immaginazione, o costrutto poetico tarato sul formulario dell'autorialità a buon mercato?
ACTUAL PEOPLE
Actual People è un film di intermezzi e testimonianze di una mediazione digitale continua, che annienta la possibilità di conoscersi e capirsi. Un richiamo disperato all’immediatezza perduta di un genere, il mumblecore, ormai impossibile da ricreare.
CLOSE
Grand Prix al 75° Festival di Cannes, il film di Lucas Dhont ritrae la parabola di un’amicizia intima fra due tredicenni, costretta a scontrarsi con gli stereotipi della società.
LE VELE SCARLATTE
Nel suo ultimo film, Pietro Marcello dirige una storia di emancipazione dal sapore fiabesco, che si spinge oltre il realismo magico, creando lo spazio per un racconto sospeso tra la dimensione reale e quella dell’incanto.
LE OTTO MONTAGNE
Un sentiero critico per camminare lungo il film di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, adattamento del romanzo di Paolo Cognetti che si apre tra le vette e i pendii di un’amicizia.
SCREENING
ROUBAIX, UNE LUMIÈRE
Arnaud Desplechin torna nella sua città natale, a Roubaix, e indaga la comunità che la abita. Abbandonando l’azione del poliziesco, nel suo ultimo lungometraggio il regista viaggia tra noir e racconto sociale e psicologico, scavando nelle pieghe dell’anima di personaggi soli, disperati, abbandonati e umanissimi.
UNDINE
Nel suo ultimo lungometraggio Christian Petzold non teme di spingersi oltre le connessioni visibili e usa il soprannaturale per contrastare un’idea di natura come ritorno all’origine, e aprire così un varco critico in una realtà che si accontenta soltanto di riproduzioni fedeli.
MISS MARX
Ciò che stride all’interno dell'ultimo film di Susanna Nicchiarelli è lo sviluppo di un medesimo archetipo: la figura di una anti/eroina costruita, ancora una volta, in opposizione al personaggio maschile, scelta che di rivoluzionario e contemporaneo ha ben poco, anzi, alimenta l'uso di un linguaggio consolidato che limita le possibilità di rappresentazione del femminile.
ABOUT ENDLESSNESS
Premiato per la miglior regia a Venezia 76, Roy Andersson torna con un film che riprende il dispositivo estetico delle sue opere precedenti, per ribadire l'indagine sull'incomunicabilità umana e l'impossibilità di liberarsene.
WAITING FOR THE BARBARIANS
Presentato in concorso a Venezia nel 2019, l'ultimo film di Ciro Guerra raccoglie gli echi letterari di un mondo altro, seppur simile al nostro, rinnovando l'urgenza morale di indagare il rapporto controverso che l’Occidente intrattiene con il diverso.
MIGNONNES
Sterilmente accusato di istigare alla pedofilia femminile, il primo lungo della regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré, racconto di formazione di una preadolescente che cerca nel ballo lo strumento per sfuggire ai dettami della propria comunità, ha il merito di sostituire all’immaginario stereotipato del bambino il corpo vero, vivo ed esuberante delle sue protagoniste.
TENET
L’immagine di Christopher Nolan non è falsa, ma falsificata, nella piena consapevolezza della fine della vista, della fine del conoscere come senso dominante: la speranza è riposta altrove, nell’atto di fede, nell’atto del cuore nei confronti della realtà materiale delle cose.
STO PENSANDO DI FINIRLA QUI
Nel suo terzo lungometraggio da regista Charlie Kafuman ripercorre i punti più profondi della sua poetica e li concentra in un film allo stesso tempo personale e universale, che racconta un presente ormai completamente dismesso, in cui anche il dolore più acuto diventa percorribile in ogni senso, perché plasmato e appiattito dal conformismo dello spettacolo.
NOTTURNO
Accolto dalle polemiche ed escluso dal palmarès di Venezia, il nuovo film di Gianfranco Rosi è un’opera potente e radicale che mette in discussione il ruolo dello spettatore di fronte ai teatri di guerra e ne libera lo sguardo solo nel finale, richiamando a un’attribuzione forte di responsabilità.
ASSANDIRA
Otto anni dopo Bellas Mariposas Salvatore Mereu torna a raccontare una Sardegna verace e sgradevole, persino respingente. Assandira parla anche e soprattutto della bellezza della terra sarda, ma non la mostra, perché il dramma famigliare al centro della storia, che degenera nel noir autodistruttivo, non ha bisogno di un contesto rassicurante oppure di location mozzafiato, ma solo di bruciare, nella sua disperazione.