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On Tour

VENEZIA 79:
FIAT PSYCHOSIS, PEREAT MUNDUS

Marco Grosoli

Con Padre Pio Abel Ferrara raccoglie l'involontaria eredità pasoliniana, ragionando e mettendo in scena il rapporto ambivalente tra nevrosi e psicosi, un percorso che parte dallo stigma borghese e arriva alla fede cattolica.

LOCARNO 75:
FERITE CHE UNISCONO

Francesca Monti

Partendo da una situazione narrativa cinematograficamente inflazionata, quella di un dramma famigliare, Tengo sueños eléctricos di Valentina Maurel, miglior regia e migliori attori nel Concorso internazionale, stupisce per la forza dei suoi personaggi e per la tensione autentica con cui ricostruisce i loro disequilibri affettivi.

LOCARNO 75:
CINEMA É CACHOEIRA

Davide Palella

Un’ampia conversazione con la regista brasiliana Ana Vaz sul suo primo lungometraggio, É noite na America, presentato nel Concorso Cineasti del presente del 75° Locarno Film Festival.

LOCARNO 75:
ANATOMIA DEL MOSTRO

Ilaria Scarcella

Una conversazione con Francesco Montagner, tornato a Locarno dopo il successo di Brotherhood con il cortometraggio Asterión: una riflessione sul rapporto tra l'uomo e l'animale affrontata con grande tensione sperimentale e aperta a una lettura del maschile e dei suoi fantasmi.

LOCARNO 75:
A FAILED TAKE,
THE BEST TAKE

Davide Palella, Sebastian Petri

Una densa, ricchissima conversazione con Hilal Baydarov, all'indomani della presentazione del suo Sermon to the Fish nel Concorso internazionale di Locarno. Una ricognizione delle motivazioni profonde che spingono alla creazione, tra le difficoltà di fare cinema in Azerbaijan e precise scelte di relazione con il pubblico.

LOCARNO 75:
IL SUONO DELLA
METAMORFOSI

Sebastian Petri, Emanuela Ornaghi

Presentato nel Concorso internazionale, Piaffe è una lettera d'amore al cinema erotico delle origini e una giocosa celebrazione dell'alterità. Dissolvendo le distinzioni tra pianta, animale e uomo, Ann Oren chiede allo spettatore cosa significhi essere umani in un ecosistema immerso nella cultura digitale.

PREPARARE LA REALTÀ
PER IL CINEMA

Yuri Casagrande Conti

Una conversazione con Alessandro Comodin in occasione della presentazione del suo terzo lungometraggio, Gigi la legge, al Locarno Film Festival: processi, approcci e poetiche nel dialogo costante tra reale e finzione, tra cinema e vita.

LOCARNO 75:
CATTIVI MAESTRI

Elisa Cherchi

Un riflessione, seguita da una breve intervista al regista Sorayos Prapapan, su Arnold Is a Model Student, presentato nella sezione Cineasti del Presente, che si concentra sulla devastante azione della società della performance nella comunità thailandese e in particolar modo sul destino dei suoi figli.

LOCARNO 75:
LA LEGGE DEL CUORE

Marco Longo

Presentato nel Concorso internazionale dove ha vinto il Premio speciale della giuria, Gigi la legge rilancia il cinema di Alessandro Comodin confermando la sua capacità di condensare, dietro a tocchi naïf, l'esplorazione del linguaggio e la forza del sentimento.

LOCARNO 75:
LA DIVINA BARZELLETTA

Marco Grosoli

In Fairytale, presentato in Concorso al 75esimo Festival di Locarno, Aleksandr Sokurov continua a interrogare i volti e i corpi del Potere, inquadrandone lo stato terminale attraverso un'estetica che si tende tra il linguaggio della Commedia dantesca e le illusioni della tecnologia "deepfake".


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VENEZIA 79:
FIAT PSYCHOSIS, PEREAT MUNDUS

Marco Grosoli

Con Padre Pio Abel Ferrara raccoglie l'involontaria eredità pasoliniana, ragionando e mettendo in scena il rapporto ambivalente tra nevrosi e psicosi, un percorso che parte dallo stigma borghese e arriva alla fede cattolica.

LOCARNO 75:
FERITE CHE UNISCONO

Francesca Monti

Partendo da una situazione narrativa cinematograficamente inflazionata, quella di un dramma famigliare, Tengo sueños eléctricos di Valentina Maurel, miglior regia e migliori attori nel Concorso internazionale, stupisce per la forza dei suoi personaggi e per la tensione autentica con cui ricostruisce i loro disequilibri affettivi.

LOCARNO 75:
CINEMA É CACHOEIRA

Davide Palella

Un’ampia conversazione con la regista brasiliana Ana Vaz sul suo primo lungometraggio, É noite na America, presentato nel Concorso Cineasti del presente del 75° Locarno Film Festival.

LOCARNO 75:
ANATOMIA DEL MOSTRO

Ilaria Scarcella

Una conversazione con Francesco Montagner, tornato a Locarno dopo il successo di Brotherhood con il cortometraggio Asterión: una riflessione sul rapporto tra l'uomo e l'animale affrontata con grande tensione sperimentale e aperta a una lettura del maschile e dei suoi fantasmi.

LOCARNO 75:
A FAILED TAKE,
THE BEST TAKE

Davide Palella, Sebastian Petri

Una densa, ricchissima conversazione con Hilal Baydarov, all'indomani della presentazione del suo Sermon to the Fish nel Concorso internazionale di Locarno. Una ricognizione delle motivazioni profonde che spingono alla creazione, tra le difficoltà di fare cinema in Azerbaijan e precise scelte di relazione con il pubblico.

LOCARNO 75:
IL SUONO DELLA
METAMORFOSI

Sebastian Petri, Emanuela Ornaghi

Presentato nel Concorso internazionale, Piaffe è una lettera d'amore al cinema erotico delle origini e una giocosa celebrazione dell'alterità. Dissolvendo le distinzioni tra pianta, animale e uomo, Ann Oren chiede allo spettatore cosa significhi essere umani in un ecosistema immerso nella cultura digitale.

PREPARARE LA REALTÀ
PER IL CINEMA

Yuri Casagrande Conti

Una conversazione con Alessandro Comodin in occasione della presentazione del suo terzo lungometraggio, Gigi la legge, al Locarno Film Festival: processi, approcci e poetiche nel dialogo costante tra reale e finzione, tra cinema e vita.

LOCARNO 75:
CATTIVI MAESTRI

Elisa Cherchi

Un riflessione, seguita da una breve intervista al regista Sorayos Prapapan, su Arnold Is a Model Student, presentato nella sezione Cineasti del Presente, che si concentra sulla devastante azione della società della performance nella comunità thailandese e in particolar modo sul destino dei suoi figli.

LOCARNO 75:
LA LEGGE DEL CUORE

Marco Longo

Presentato nel Concorso internazionale dove ha vinto il Premio speciale della giuria, Gigi la legge rilancia il cinema di Alessandro Comodin confermando la sua capacità di condensare, dietro a tocchi naïf, l'esplorazione del linguaggio e la forza del sentimento.

LOCARNO 75:
LA DIVINA BARZELLETTA

Marco Grosoli

In Fairytale, presentato in Concorso al 75esimo Festival di Locarno, Aleksandr Sokurov continua a interrogare i volti e i corpi del Potere, inquadrandone lo stato terminale attraverso un'estetica che si tende tra il linguaggio della Commedia dantesca e le illusioni della tecnologia "deepfake".


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DAFNE

Giulia Bona

La vena documentaristica di Federico Bondi si riversa nel suo nuovo film di finzione, vincitore del premio FIPRESCI alla Berlinale 2019, che racconta con sguardo gentile la normale diversità di una vita a partire dalla sua relazione con il quotidiano e le persone.

PETERLOO

Dario Gigante

Anche con un budget e una storia degni di un kolossal, Mike Leigh affronta gli eventi della strage di St. Peter's Field (16 agosto 1819) restando fedele alla sua cifra umanista.

MY HOME IN LIBYA

Brigitta Loconte

Il documentario di Martina Melilli è l’espressione concreta di un desiderio, la costruzione di un albero genealogico di memorie che supera i confini dell’esperienza familiare per diventare racconto di sé e del presente libico.

UNA NOTTE DI 12 ANNI

Giulia Bona

Il regista uruguaiano Álvaro Brechner ripercorre uno dei periodi più bui della storia del suo paese in un film che, pur con calcolata medietas, si spinge a raccontare l'assoluta necessità della resilienza.

LA PARANZA DEI BAMBINI

Francesco Giai Via

Con il suo nuovo film, presentato in concorso alla Berlinale e ora nelle nostre sale, Giovannesi porta a compimento un percorso iniziato nel 2009 con il documentario Fratelli d’Italia, per poi restare sempre a stretto contatto con l’adolescenza e i suoi processi di dolorosa maturazione.

HIGH LIFE

Filippo Zoratti

Meraviglia sci-fi in viaggio tra i maggiori festival mondiali, High Life balza avanti e indietro nel tempo togliendo allo spettatore la possibilità di un'immediata disamina e interpretazione: ancora una volta Claire Denis traduce i generi cinematografici in strumenti nuovi e scomodi, rinnovando la sua riflessione sulla condizione umana e i suoi (dis)equilibri.