FRONTDOC 2024:
ANYWHERE ANYTIME

Ilaria Scarcella

Guardando il film di Milad Tangshir è chiaro come il lavoro sia la rappresentazione di uno status sociale, di una possibilità di trascendenza sul mondo, in un'opera prima che si distende narrativamente in modo distaccato, senza caricarsi di dramma o interpretazioni forzate, ma ricalcando a pieno le riflessioni del cinema .neorealista

ARCHIVIO APERTO 17:
A FIDAI FILM

Luca Mannella

Tra cinema d'archivio e cinema sperimentale, l'ultimo film di Kamal Aljafari sabota gli archivi e gli sguardi israeliani generando nuovi spazi discorsivi sull’uso e ri-uso delle immagini d’archivio, e interrogandoci sul nostro posizionamento di fronte al patrimonio coloniale e alle rappresentazioni che produce.

ARCHIVIO APERTO 17:
TERRA NOVA – IL PAESE DELLE OMBRE LUNGHE

Luca Mannella

Nel suo ultimo film Lorenzo Pallotta ci invita a ribaltare criticamente lo sguardo televisivo e contemplativo dell'uomo sulla natura antartica attraverso un'esperienza filmica che richiama la simulazione videoludica, tra sostituzioni, sovrapposizioni e smarrimento.

LOCARNO A MILANO:
BY THE STREAM

Mario Blaconà

Nel suo ultimo film Hong Sangsoo si muove come sempre in un iperuranio che identifica le sue opere come entità vaganti al di fuori del tempo, per raccontare le sensibilità del quotidiano senza curarsi dei dettami delle correnti artistiche contemporanee, o delle ipocrisie dettate dal mercato.

LOCARNO A MILANO:
DER SPATZ IM KAMIN

Marco Longo

Il nuovo film di Ramon Zürcher, capitolo conclusivo di una trilogia sulle relazioni condotta col fratello Silvan, è un tuffo nell'abisso dell'inconscio e un rituale incendiario che scuote la visione. Da non perdere.

LOCARNO A MILANO:
CENT MILLE MILLIARDS

Marco Longo

Tra fiaba e antropologia, il film di Virgil Vernier assomiglia a una piccola pietra curativa capace di fotografare con commovente intensità la solitudine umana nel mondo globalizzato.

LOCARNO A MILANO:
REAL

Mario Blaconà

Nel suo ultimo film Adele Tulli decide di osservare la realtà con un occhio diverso, ma non per questo meno approfondito, mimetizzato con le inquadrature delle web cam, delle camere di sorveglianza o delle go pro, per porci un quesito importante sulle possibilità future del cinema.

LOCARNO A MILANO:
FOUL EVIL DEEDS

Leonardo Strano

La più interessante mossa di Richard Hunter nel suo ultimo film consiste nel lasciare irrelato l’intreccio delle molteplici storie che porta in scena, consentendo allo sguardo di chiunque di entrare liberamente nell’inerzia nichilista dell’osservazione e di muoversi a piacimento al suo interno.

LOCARNO A MILANO:
TOXIC

Ilaria Scarcella

Nel film di Saulè Bliuvaitė non c’è differenza dunque tra l’interno e l’esterno, tra l’identità e il luogo, nella vita delle adolescenti protagoniste il mondo è una serie di regole imposte che lascia in decomposizione l’io per trovare solo alla fine, un possibile noi.

LOCARNO A MILANO:
HOLY ELECTRICITY

Paolo Rissicini

Nel suo film d'esordio, Tato Kotetishvili ci ricorda, ancora una volta, come il cinema possa far (intra)vedere qualcosa che non c’è, come chi guarda possa indagare l’immagine e navigare lo spazio sullo schermo, facendolo suo.