VAGABONDAGGIO ESISTENZIALE
Attraverso il suo cinema agrammaticale, fuori posto come un dramma kabuki in un saloon di San Francisco, Suzuki Seijun è riuscito a corrodere dall’interno la gabbia dorata dell’establishment.
CHARLEY THOMPSON
Nell'ultimo film di Andrew Haigh, il senso del tragico si apre al banale di ogni giorno, al riparo da sentimentalismi e sfarzi emotivi, arrivando a raggiungere il cuore pulsante e rabbioso di una nazione, gli Stati Uniti, al suo tramonto morale ed economico.
TORINO 35: LA DANZA DELLA REALTÀ
Tesnota, folgorante esordio del giovanissimo Kantemir Balagov, si serve di un realismo spietato per raccontare gli angoli nascosti di un’intimità: una rivelazione che si dischiude agli occhi dello spettatore, una corsa disperata verso un amore immobile e sfuggente allo stesso tempo.
20TH CENTURY WOMEN
L’ultimo film di Mike Mills ne conferma la sensibilità di autore umanista, vicino ai suoi personaggi, capace di reinventare con precisione l’intreccio tra le vicende dei protagonisti e il contesto storico-sociale di riferimento.
I SEGRETI DI WIND RIVER
Il confine, interiore prima ancora che geografico, una volta valicato rende la realtà irriconoscibile: l’ultimo atto della trilogia di Taylor Sheridan porta gli Stati Uniti ed il mito americano sull’orlo del precipizio.
TORINO 35: MEMORIE DAL SOTTOSUOLO
Rey, opera seconda del cileno-americano Niles Atallah, riporta alla luce una vicenda altrimenti relegata ai margini della Storia, praticando un cinema che celebra la tortuosità del reale e la fantasmagoria del racconto.
TORINO 35: SGUARDO SU UNA TERRA CONTESA
La relazione dell'uomo con la propria terra e la maniera in cui questi costruisce il paesaggio sembrano essere il centro di Braguino, ultimo lavoro di Clément Cogitore: nello scenario di conflitto post-tribale che il film esplora, il giovane regista accetta di assumere la posizione di osservatore e "ospite", con sguardo attento al mondo dei bambini.
LAUREL&HARDY: L’INVENZIONE DELLA LENTEZZA
Un estratto del saggio "Grandi affari (Big Business, James W. Horne, 1929) - Laurel & Hardy e l'invenzione della lentezza", edito da Mimesis Cinema/Origini, un testo chiave per comprendere la svolta decisiva che Laurel e Hardy imposero al proprio cinema e alla slapstick comedy: il fulcro dell'azione comica passa dalla gag in sé al modo in cui i due comici la porgono allo spettatore.
BERLINALE 68: IL TEMPO, DESIDERIO E TERRORE
Con My Brother's Name is Robert and He is an Idiot, presentato in concorso alla Berlinale, Philip Gröning si propone di far vivere appieno la durata della narrazione, rielaborando una riflessione filosofica sul tempo che si riflette nel racconto metaforico della transizione tra adolescenza e vita adulta, vissuta attraverso i turbamenti di una coppia di gemelli.
BERLINALE 68: UNA RABBIA INDISPONENTE
Vincitore tra infinite polemiche dell'Orso d'oro all'ultima Berlinale, Touch me not di Adina Pintilie mostra sottotraccia i processi di una rabbia inespressa e indecifrabile, tra le pulsioni del desiderio, le difese erette a contrastarle, e il valore euristico del rischio che ogni incontro, pur nella sua provvisorietà, porta con sé.