THE NORTHMAN
Il terzo lungometraggio di Robert Eggers è uno strambo e post-moderno colossal in bilico costante tra l'aulico e il triviale, tra apparato produttivo e impulso artistico, secondo una costante negoziazione per la quale pare non esserci più spazio per il fuori campo.
IL VERTICE DELLA TENSIONE
Con Antidisturbios Rodrigo Sorogoyen mette ancora una volta in scena il collasso sociale e psicologico di una nazione attraverso il linguaggio del thriller, confermandosi come uno degli sguardi più tensivi del cinema contemporaneo.
PICCOLO CORPO
Laura Samani ragiona sulla finzione a servizio del reale portando a compimento il viaggio di un'eroina all'insegna di un riscatto: sociale, morale, moderno.
REFLECTION
Valentyn Vasyanovych radicalizza la fissità delle sue immagini oltre ogni dubbio, per cercare di rappresentare lo stato di catatonico dolore che da quasi un decennio sconvolge l'Ucraina. Così facendo mette in gioco il cinema e rischia di perderlo.
IFFR 22: INCOMPIUTEZZA IRRAGGIUNGIBILE
Una ricognizione della nuova edizione dell'International Film Festival Rotterdam, tenutasi dal 26 gennaio al 2 febbraio, per orientarsi nel selvaggiamente diseguale panorama festivaliero internazionale, di cui questa storica manifestazione continua a essere un imprescindibile faro.
LICORICE PIZZA
In una nazione-bambina, guidata dal solo bisogno di appagare desideri, siano guerre o pulsioni sessuali, i protagonisti dell'ultimo film di PTA convertono il bisogno di essere riconosciuti in quello di rispecchiarsi l'uno nell'altra. Se anche l'amore è una forma di regressione, certamente è la meno dannosa.
L’URGENZA DEL PRESENTE
Intervista a Hleb Papou in occasione dell'uscita in sala del suo lungo d'esordio Il legionario, premiato a Locarno 74: un film carico dei conflitti che animano l'Italia contemporanea, oltre stereotipi e luoghi comuni.
LEONORA ADDIO
Maraviglioso Taviani. Con libertà e fantasia, il regista toscano torna ad accostare Pirandello in un film profondo e lieve, inconsueto e sorprendente, vincitore del premio Fipresci alla 72ª Berlinale.
PETITE MAMAN
Nella sua ultima opera Céline Sciamma quasi abusa dell'immagine-affezione, con lo scopo di eludere il conflitto con il mondo esterno per concentrarsi su quello interiore, stanato con sguardi e risposte fuori campo.
WHAT DID JACK DO?
Partendo da una riflessione sul cortometraggio di Lynch, un'analisi sulla figura umana rispetto allo spirito dei tempi, che presagisce la crisi del devastante modello antropocentrico come testimone della storia del mondo.