A24: (DIS)FARE IL MITO
Alla vigilia degli Academy Awards 2023, una riflessione sulla società di distribuzione e produzione A24, dal suo programma estetico alla sua mitologia indipendente, passando per la sottile e pervasiva formattazione del gusto cinefilo.
MUTZENBACHER
Con un dispositivo sofisticato all'insegna del reenactment, Ruth Beckermann parte dalla vicenda romanzata di una prostituta minorenne viennese di inizio Novecento per rovesciarla in una riflessione sullo sguardo e il pensiero maschile intorno all'odierna libertà sessuale.
DE HUMANI CORPORIS FABRICA
Dopo il passaggio al Festival dei Popoli, l'ultimo film di Paravel e Castaing-Taylor continua a interrogare a distanza. Filmidee presenta un approfondimento con una recensione del film e un'intervista ai suoi autori: quali sono i limiti del linguaggio?
HOLY SPIDER
Ali Abbasi parte dalle strutture del thriller per addentrarsi nell'anima più oscura e violenta della società iraniana, dove le forme di violenza sono frutto del collettivo e non di un singolo.
ROBE OF GEMS
L’esordio alla regia di Natalia López Gallardo racconta il fenomeno dei rapimenti in Messico attraverso la messa in scena di una violenza radicata e ineludibile, fino alla dissoluzione del confine stesso tra vittima e carnefice.
UNREST
Nel suo ultimo film Cyril Schäublin parte da una fabbrica di orologi svizzera di fine Ottocento per mettere in discussione ingranaggi e gerarchie della società odierna, dove chi detiene il controllo del tempo esercita, inevitabilmente, un potere.
IL POSTO
Attraverso un ritratto intimo e dolente dei suoi protagonisti, il film di Mattia Colombo e Gianluca Matarrese racconta la lotteria dei concorsi pubblici che anima, da Sud a Nord, l'intera Italia.
TÁR
Nel suo acclamato ritorno alla regia Todd Field utilizza le sfocate lenti del MeToo e del thriller intimista per raccontare la caduta di un personaggio irrisolto, simbolo di una postura verso la violenza e di un modo di ritrarre il femminile che vale la pena discutere.
TRIESTE FF 34: IL PAESE SOTTO LA PELLE
Dalla riflessione sull’identità delle adolescenti di Sonne di Kurdwin Ayub, passando per la forza della musica in Metronom di Alexandru Belc, fino al trauma del Donbass in Butterfly Vision di Maksym Nakonechnyi: il privato diventa pubblico e il corpo femminile è sempre al centro.
TRIESTE FF 34: LA MEMORIA DEL PRESENTE
Otilia Babara delinea un disegno a zig zag su una storia di emigrazione comune a milioni di donne moldave; con Dezerteri Damir Markovina indaga passato e presente di Mostar; Sigurno mjesto di Juraj Lerotić è il racconto straziante di un uomo deciso a porre fine alla sua vita.