LOCARNO A MILANO:
SEMRET
Nel film d'esordio di Caterina Mona la memoria assume una dimensione estremamente singolare, quasi capovolta, diventa un’ineludibile presenza, né positiva né negativa, che prima o poi viene a cercarci e a trascinarci fuori dall’oblio.
LOCARNO A MILANO:
ASTRAKAN
Ereditando la lezione di Rohmer e di Pialat e scagliandola nella contemporaneità, David Depesseville fonda il conflitto di Astrakan nel tentativo, volutamente fallito, di entrare nella coscienza del suo protagonista.
LOCARNO A MILANO: GIGI LA LEGGE
Presentato nel Concorso internazionale dove ha vinto il Premio speciale della giuria, l'ultimo film di Alessandro Comodin rilancia il suo cinema confermando la capacità di condensare, dietro a tocchi naïf, l'esplorazione del linguaggio e la forza del sentimento.
LOCARNO A MILANO: REGRA 34
Quanto il nostro bisogno di autodistruzione può mantenersi entro un confine sicuro? In Regra 34 Julia Murat si muove dentro questo paradosso, non cedendo mai a moralismi e non mettendo mai in discussione la capacità di ognuno di autodeterminarsi.
VENEZIA 79:
GLI ULTIMI GIORNI
DI UNA BIONDA
Una sorprendente analisi incrociata di Blonde e Gli ultimi giorni dell’umanità, capace di suggerire, nella compressa cornice festivaliera, una nuova presa di posizione contro sudditanze, pregiudizi deterministi e fallaci articolazioni tra centro e margini.
CONCORTO 21:
APPUNTI DAL NAUFRAGIO
Un diario dalla 21ª edizione del Concorto Film Festival, finestra-caleidoscopio sulle visioni più interessanti del panorama internazionale del cortometraggio: con un filo rosso a unire i film in competizione ufficiale, la necessità di fare fronte all'inquietudine di un presente imploso.
IN VIAGGIO
Presentato alla Mostra fuori concorso, In viaggio di Gianfranco Rosi segue Papa Francesco nei suoi percorsi per il mondo e dispiega così il ventaglio delle possibilità di una dimensione politica dentro la globalizzazione.
VENEZIA 79: POLITICA E POETICA DELLA CURA
Con All the Beauty and the Bloodshed, Leone d'Oro per molti aspetti sorprendente, Laura Poitras rinuncia all’investigazione minuziosa tipica dei suoi lavori precedenti e accompagna lo spettatore attraverso la ricerca di una consapevolezza storica, intesa come unica modalità possibile per creare arte politica.
VENEZIA 79: IN ATTESA DI NIENTE
Mentre Margini di Niccolò Falsetti guarda con dolorosa nostalgia a un mondo, quello della provincia italiana, in continua e lenta estinzione, con Blue Jean Georgia Oakley offre un quadro lucido della situazione politica e sociale del Regno Unito nel 1988, attraverso una storia che si muove, di contro, su un piano del tutto privato.
VENEZIA 79: WHEN THE WAVES ARE GONE
Dopo alcuni titoli in cui la metafora politica era più velata, in quest'ultima opera Lav Diaz affronta la questione di petto, ma il vero valore del film sta nello schema drammaturgico che lo innerva, e soprattutto nel modo in cui, da questo schema, il film riesce a liberarsi.