LICORICE PIZZA

Francesca Monti

In una nazione-bambina, guidata dal solo bisogno di appagare desideri, siano guerre o pulsioni sessuali, i protagonisti dell'ultimo film di PTA convertono il bisogno di essere riconosciuti in quello di rispecchiarsi l'uno nell'altra. Se anche l'amore è una forma di regressione, certamente è la meno dannosa.

L’URGENZA DEL PRESENTE

Claudio Balboni, Rebecca Ricci

Intervista a Hleb Papou in occasione dell'uscita in sala del suo lungo d'esordio Il legionario, premiato a Locarno 74: un film carico dei conflitti che animano l'Italia contemporanea, oltre stereotipi e luoghi comuni.

LEONORA ADDIO

Dario Gigante

Maraviglioso Taviani. Con libertà e fantasia, il regista toscano torna ad accostare Pirandello in un film profondo e lieve, inconsueto e sorprendente, vincitore del premio Fipresci alla 72ª Berlinale.

PETITE MAMAN

Ilaria Scarcella

Nella sua ultima opera Céline Sciamma quasi abusa dell'immagine-affezione, con lo scopo di eludere il conflitto con il mondo esterno per concentrarsi su quello interiore, stanato con sguardi e risposte fuori campo.

WHAT DID JACK DO?

Emilio Maggio

Partendo da una riflessione sul cortometraggio di Lynch, un'analisi sulla figura umana rispetto allo spirito dei tempi, che presagisce la crisi del devastante modello antropocentrico come testimone della storia del mondo.

30_70 DOC FEST:
L’IDOLO E LA COPIA

Mario Blaconà, Leonardo Strano

Al 30_70 Doc Fest la dislocazione dell'immagine diventa nucleo di indagine, per un'idea di cinema documentario che esplora il presente come riflesso di ambiguità e messa in discussione.

DRIVE MY CAR

Davide Palella

Ryusuke Hamaguchi non pone alcuna discriminazione qualitativa tra opera d'arte e realtà, facendosi interprete così dell'antico pensiero giapponese che porta all'immanenza in ogni sua espressione, in contrapposizione a un presente in cui non sembra più esserci spazio per l’imprevisto e dove tutto diventa frutto di una prefigurazione professionale.

MATRICI IN ROVINA

Leonardo Strano

Interessati a riflettere sul cinismo dello sguardo presente, Steven Spielberg e Lana Wachowski visitano le rovine delle immagini e degli immaginari del secolo scorso: West Side Story e Matrix Resurrections interpellano chi guarda chiedendo un atto di memoria, un atto che è cinema contro la destinale disgregazione causata dal tempo.

WEST SIDE STORY

Francesca Monti

Steven Spielberg mette in scena un cinema che non è una scena da rivisitare, ma è al contrario un organismo incontenibile, che sa dispiegarsi con tutta la sua potenza davanti ai nostri occhi, per capire se le macerie che abbiamo intorno sono ciò che è stato distrutto, o ciò che deve essere ancora costruito.

WHAT DO WE SEE
WHEN WE LOOK
AT THE SKY?

Alessandro Del Re

Il film di Alexandre Koberidze, presentato in concorso alla 71ª Berlinale, conferma uno dei talenti più puri del cinema internazionale, capace di creare un affresco miracoloso in cui lo stupore della visione rimane intatto come di fronte a un incantesimo.