DOKLEIPZIG 2024: IL PUNTO DI EQUILIBRIO
Nell'ultima edizione di DOKLeipzig molti dei film in concorso sembrano assumersi la responsabilità civile e intellettuale di prendere posizione di fronte alla violenza della Storia, e pur senza rinnegarla, a questa responsabilità antepongono l’ascolto reciproco e la disponibilità ad accettare l’ineludibile complessità delle cose.
FRONTDOC 2024: ANYWHERE ANYTIME
Guardando il film di Milad Tangshir è chiaro come il lavoro sia la rappresentazione di uno status sociale, di una possibilità di trascendenza sul mondo, in un'opera prima che si distende narrativamente in modo distaccato, senza caricarsi di dramma o interpretazioni forzate, ma ricalcando a pieno le riflessioni del cinema .neorealista
ARCHIVIO APERTO 17: A FIDAI FILM
Tra cinema d'archivio e cinema sperimentale, l'ultimo film di Kamal Aljafari sabota gli archivi e gli sguardi israeliani generando nuovi spazi discorsivi sull’uso e ri-uso delle immagini d’archivio, e interrogandoci sul nostro posizionamento di fronte al patrimonio coloniale e alle rappresentazioni che produce.
THE SUBSTANCE
Nel suo ultimo film Caroline Fargeat pone delle premesse così vicine al nostro mondo da istituire una dimensione di iperrealismo, mettendo in scena una limpida critica al sistema dell’intrattenimento e di conseguenza a tutto il nostro mondo, dove l’unica cosa che vende è la novità.
BESTIARI, ERBARI, LAPIDARI
Anche in questo ultimo lavoro il cinema di D'Anolfi e Parenti si dimostra ricchissimo di associazioni visive, di epifanie contemplative che sfiorano il didattico, a cui piace guardarsi, analizzarsi e disperdersi nei generi. Un cinema di attesa, di sfida verso il pubblico, perché per guardare davvero occorre fermarsi nel tempo e nello spazio.
ARCHIVIO APERTO 17: TERRA NOVA – IL PAESE DELLE OMBRE LUNGHE
Nel suo ultimo film Lorenzo Pallotta ci invita a ribaltare criticamente lo sguardo televisivo e contemplativo dell'uomo sulla natura antartica attraverso un'esperienza filmica che richiama la simulazione videoludica, tra sostituzioni, sovrapposizioni e smarrimento.
LOCARNO A MILANO: BY THE STREAM
Nel suo ultimo film Hong Sangsoo si muove come sempre in un iperuranio che identifica le sue opere come entità vaganti al di fuori del tempo, per raccontare le sensibilità del quotidiano senza curarsi dei dettami delle correnti artistiche contemporanee, o delle ipocrisie dettate dal mercato.
LOCARNO A MILANO: DER SPATZ IM KAMIN
Il nuovo film di Ramon Zürcher, capitolo conclusivo di una trilogia sulle relazioni condotta col fratello Silvan, è un tuffo nell'abisso dell'inconscio e un rituale incendiario che scuote la visione. Da non perdere.
LOCARNO A MILANO: CENT MILLE MILLIARDS
Tra fiaba e antropologia, il film di Virgil Vernier assomiglia a una piccola pietra curativa capace di fotografare con commovente intensità la solitudine umana nel mondo globalizzato.
LOCARNO A MILANO: REAL
Nel suo ultimo film Adele Tulli decide di osservare la realtà con un occhio diverso, ma non per questo meno approfondito, mimetizzato con le inquadrature delle web cam, delle camere di sorveglianza o delle go pro, per porci un quesito importante sulle possibilità future del cinema.