TO THE WONDER
Malick torna a lavorare sulla frattura insanabile tra linguaggio e sensazione che innervava le sue ultime opere.
Un cinema a-cosmico in cui nulla è al riparo dalla Caduta.
BEFORE MIDNIGHT
Tutto ciò che una commedia non può e non dovrebbe essere: il racconto dell'orribile verità dell'amore vissuto. A contare, più di ogni aspetto formale, è la normale eccezionalità di un'esperienza uguale a milioni di altre nella vita vera.
IL GRANDE GATSBY
Baz Luhrmann sembra affetto dalla stessa sindrome del suo protagonista: recuperare il passato. Ma se vent'anni fa rimpiangeva il cinema di mezzo secolo prima, oggi si trova a rimpiangere il (suo) cinema di vent'anni fa.
EFFETTI COLLATERALI
Sotto la superficie thriller, l'ultimo lavoro di Steven Soderbergh si rivela un saggio sulla manipolazione e la manipolabilità della cognizione spettatoriale nel cinema moderno e contemporaneo.
SOLO DIO PERDONA
Gaspar Noé e David Lynch incontrano Prachiya Pinkaew per una rivendicazione inaspettatamente sincera del cinema di genere. E un consapevole atto di sottomissione da parte dell'Occidente e del suo cinema.
CONFESSIONS
Racconto di deformazione più che di formazione, Confessions rielabora la metafora dello scontro generazionale portandola alle estreme conseguenze. Un coacervo pulsante di vendette e solitudini, disperazioni e grida nel silenzio.
THURSDAY TILL SUNDAY
Attraverso il racconto minimalista di un viaggio in automobile verso il nord del Cile, l'esordiente Dominga Sotomayor mette in scena la memoria di momenti apparentemente insignificanti dell'esistenza.
MARFA GIRL
Il fallimento di una generazione e della fiducia che Larry Clark sembrava riporre nel sesso e nella sua rappresentazione. Un'opera forse meno potente di "Kids", ma anche più misurata e per alcuni versi più interessante.
NELLA CASA
A dispetto della compostezza delle sue immagini, il film di Ozon si presenta come un'opera stratificata e dai segni plurimi, in cui l'attrazione fatale per una donna borghese si traduce nel desiderio di racconto e di raccontare.
MUFFA
L'esordio al lungo di Ali Aydin non è un film di denuncia sociale nel senso più convenzionale dell’espressione, ma un'opera percorsa dal silenzio, che attesta l'impossibilità di fare del lutto materia di finzione.
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