REALITY
Il discusso nuovo film di Garrone offre l'occasione per aprire una riflessione riguardo al ridotto numero di film italiani che arrivano ai festival internazionali e alla loro ricezione. Non tutto il neo-realismo è quello che appare.
BELLA ADDORMENTATA
Marco Bellocchio elegge il caso Englaro come esempio del pervertimento tra pubblico e privato della politica italiana. Abbandona i toni visionari per concentrarsi sulla recitazione degli attori, magistralmente "fuori asse".
È STATO IL FIGLIO
Daniele Ciprì firma la sua prima regia senza Maresco, ne esce un'opera grottesca incerta sulla forma da assumere. Collezione dei personaggi di un tempo, resa più appetibile da una confezione di maniera: restano solo rottami di buone intenzioni.
APRÈS MAI
Partendo dalla sua autobiografia, Assayas continua la ricerca di uno spazio identitario, dove la storia possa evolvere. Scendendo a patti con il grande pubblico, confeziona un'opera che rivela nei segni la sua vera natura.
PIETA
Conquista il Leone d'Oro a Venezia, dopo la crisi esistenziale raccontata in Arirang: Kim Ki-duk ritorna nei suoi territori, giocando volutamente pesante con la propria poetica e con i sentimenti del pubblico.
TRE SORELLE
Wang Bing torna a Venezia dopo The Ditch: questa volta vince il premio di Orizzonti, senza possibili rivali. Il suo sguardo umano e potente nei confronti di tre sorelline abbandonate sulle montagne dello Yunnan rivela la Cina rimossa.
O GEBO E A SOMBRA
Manoel de Oliveira torna ad affrontare la crisi economica con le sue storie e i suoi personaggi archetipici. Essenzialità del cinema che convoca un pantheon di attori per mettere in scena un'opera teatrale portoghese.
SPRING BREAKERS
Harmony Korine ritorna ai suoi ragazzi insani portatori di anomia. Un colpo di genio adatto a festeggiare un film maturo, che sa unire uno sguardo esagerato e surreale a un lucidissimo approccio dissettivo da entomologo.
FILL THE VOID
Piccola sorpresa nel Concorso veneziano, il film israeliano è un dramma delicato ma disturbante sulla comunità ortodossa. Chiusa nella sua altera purezza, seppur guardata con umanità e calore, la famiglia ebraica reclama un'apertura.
THE MASTER
Leone d'Argento a Venezia, il nuovo film di Paul Thomas Anderson è un film sulla follia resa vibrante da una regia sicura nel suo essere trattenuta. Incontro superbo tra i corpi di due attori giganteschi come Philip Seymour Hoffman e Joaquim Phoenix.
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