LACCI
L’ultimo lungometraggio di Daniele Luchetti insegue le pagine dell’omonimo romanzo di Domenico Starnone, imprigionando il racconto d’amore in un rebus a incastri temporali. Una vicenda ripercorsa però svogliatamente, che rischia a più riprese di perdersi per strada.
DIARY
Una riflessione sull'opera in sei parti di David Perlov, che nasce da una forte presa di posizione, dalla convinzione che il Cinema sia qualcosa di più che un semplice intrattenimento, ma un impulso umano ed esistenziale. La dichiarazione artistica del regista israeliano suona potente e attuale nel ricordarci dell’importanza personale e collettiva della pratica artistica, nonché della sua diffusione.
HONEYLAND
Nel cinema del reale di Ljubomir Stefanov e Tamara Kotevska l’umanità non è contrapposta all’ecosistema che abita ma è essa stessa natura, comprimaria di uno spettacolo in cui individuo e ambiente si raccontano a vicenda.
UN’ICONA STRETTA
Una riflessione su come lo studio dell'immagine nel cinema di Andrej Tarkovskij riesca ancora oggi a raccontare la contemporaneità, e di come anzi il senso di questo assoluto presente afflitto dal relativismo della post verità e della società liquida possa ritrovare una via solo nella ricerca della poesia come luce rivelatrice del vero senso del tempo.
ROUBAIX, UNE LUMIÈRE
Arnaud Desplechin torna nella sua città natale, a Roubaix, e indaga la comunità che la abita. Abbandonando l’azione del poliziesco, nel suo ultimo lungometraggio il regista viaggia tra noir e racconto sociale e psicologico, scavando nelle pieghe dell’anima di personaggi soli, disperati, abbandonati e umanissimi.
UNDINE
Nel suo ultimo lungometraggio Christian Petzold non teme di spingersi oltre le connessioni visibili e usa il soprannaturale per contrastare un’idea di natura come ritorno all’origine, e aprire così un varco critico in una realtà che si accontenta soltanto di riproduzioni fedeli.
MISS MARX
Ciò che stride all’interno dell'ultimo film di Susanna Nicchiarelli è lo sviluppo di un medesimo archetipo: la figura di una anti/eroina costruita, ancora una volta, in opposizione al personaggio maschile, scelta che di rivoluzionario e contemporaneo ha ben poco, anzi, alimenta l'uso di un linguaggio consolidato che limita le possibilità di rappresentazione del femminile.
CARBONIA FF: BLOODY NOSE, EMPTY POCKETS
L'ultimo film dei fratelli statunitensi Bill e Turner Ross è un esperimento riuscito di umanità brulicante e sincera, che "surfa" sul filo del bancone in un costante rimescolamento di carte tra realtà e messa in scena quasi teatrale, dove lo spazio chiuso di un bar si trasforma in palco per le performance di personaggi indimenticabili.
ABOUT ENDLESSNESS
Premiato per la miglior regia a Venezia 76, Roy Andersson torna con un film che riprende il dispositivo estetico delle sue opere precedenti, per ribadire l'indagine sull'incomunicabilità umana e l'impossibilità di liberarsene.
CARBONIA FF: LOS CONDUCTOS
L'opera prima di Camilo Restrepo è un viaggio nell’oscurità che segue il cammino di un uomo alla ricerca del libero arbitrio, attraverso un discorso filmico complesso e stratificato, che affonda nel subconscio violento della Colombia.