LONTANO DALLE OMBRE
Fin dagli esordi, i Safdie lottano contro un’idea e un modello di cinema al quale sanno di non poter sfuggire. Tra limiti autoimposti, calcolati depistaggi narrativi e inattese intimità, il racconto di una lunga e ricercata libertà.
TOO BIG, TOO FAILED
Un percorso anomalo nel cinema hollywoodiano degli anni Sessanta e Settanta, dalle prime crepe nello Studio System al “ritorno all'ordine” dei movie brats. Quando l'America dei sogni si tramutava nell'America degli incubi.
L’ARTE DELL’EMICRANIA
Two Weeks in Another Town di Vincente Minnelli smaschera la chimera fondativa del fare produttivo e il mal di testa di chi, rifugiatosi a lungo nell'iperattività hollywoodiana, ora viene restituito alla dimensione dell'essere.
FALLIMENTO INSURREZIONALE
Ceux qui font les révolutions à moitié n'ont fait que se creuser un tombeau di Mathieu Denis e Simon Lavoie prende il via dalla rivolta studentesca in Québec del 2012 per indagare la trappola tra terrorismo e narcisismo filmico.
ULTIMI BAGLIORI DI UN CREPUSCOLO
Risposta muscolare alla crisi di Hollywood, Cleopatra di Mankiewicz rappresenta il massimo esempio della tarda fase del kolossal, destinato a collassare sotto il proprio peso, prima che arrivino i movie brats a spazzarlo via del tutto.
MAD LOVE IN NEW YORK CITY
Sulla scorta di Panico a Needle Park e Christiane F., il terzo lungometraggio dei fratelli Safdie, Heaven Knows What, porta sul grande schermo l'esperienza autobiografica della sua giovane protagonista Arielle Holmes.
GOODBYE CINEMA[S]
Primo capitolo di un reportage dedicato alle sale cinematografiche abbandonate. Dietro ogni sala c'è una storia, intorno a ogni edificio un territorio: tra incuria e desolazione, è possibile ricostruire il senso collettivo della fruizione cinematografica.
A PERDIFIATO, DIETRO I TEMPI NUOVI
Enciclopedia fuori tempo massimo delle situazioni comiche, Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo di Stanley Kramer coincide con le inquietudini di un'epoca in trasformazione, che esige linguaggi nuovi.
QUANDO LA SENNA SI TINSE DI ROSSO
120 battements par minute di Robin Campillo, premiato a Cannes, mostra tutta la consapevolezza del discorso militante, elaborando il rapporto tra parola, pensiero, gesto e lotta, nella complessa distanza tra corpo sociale e destini individuali.
UN CANTICO DEI MORTI
Con Fedora Billy Wilder mostra come Hollywood sia definitivamente un luogo spettrale, foriero di idee non reversibili e marcescenti: proprio come l’iter psicologico cui viene sottoposta la sua protagonista che, anche da viva, è sempre morta.