PERDERE IL CONTROLLO
Una ricognizione della sessualità nel cinema queer contemporaneo, tra malattia, perdita del controllo, responsabilità della relazione. Quando è la vertigine del sesso a generare l'impulso al racconto di un amore.
CAMMINARE A JAFFA, RISVEGLIARE I RICORDI
Il terzo lungometraggio del palestinese Kamal Aljafari torna a interrogare i ricordi che abitano i luoghi segnati dal conflitto, secondo un percorso frammentario che recupera il tempo trattenuto in spazi d'affezione.
IN PRESENZA DELL’ASSENZA
Contaminando documentario e finzione e ricorrendo all'essenzialità del bianco e nero, il cinema di Laurence Thrush approccia intimamente le sfumature dell'incomunicabilità sociale e il fragile tentativo di riscattarle.
CANNES 69: UN PAESE IN QUATTRO MURA
Nel nuovo film di Cristi Puiu, in concorso a Cannes, lo spazio domestico e la famiglia riflettono una Romania non riconciliata con la propria Storia, in cui la farsa collettiva prevale sui sentimenti individuali.
CANNES 69: LE FINESTRE SUL CORTILE
L'ultimo film di Cristian Mungiu torna a occuparsi dei postumi delle fratture nella Storia rumena, esplorando la desolazione morale di un paese dove tutto sembra improntato a una sensazione di inevitabile immobilismo.
CANNES 69: OLTRE LA FRONTIERA DEL VISIBILE
Vincitore del Gran Premio all'ultima Semaine de la Critique, il film di Oliver Laxe sposa la prassi documentaria con l'epica del western, secondo un'idea registicamente matura del cinema come ricerca spirituale.
CANNES 69: RAW
Presentato alla Semaine de la Critique dell'ultimo Festival di Cannes, il film della francese Julia Ducournau esplora, in chiave gore, gli aspetti più terrificanti e atavici del desiderio in età adolescenziale.
DREYER FEROCE
In questo scritto pubblicato sui Cahiers, Straub rivela la propria ammirazione per Dreyer attraverso le parole dello stesso cineasta danese, confermando nella scrittura uno stile piegato più all'ascolto che alla propria voce.
UNA NOTA PER JEAN-MARIE STRAUB
Un'appassionata lettera di Franco Fortini a Straub-Huillet, nella quale racconta il processo di mutamento e al tempo stesso di conservazione del suo testo nell'estraniante operazione filmica con i due cineasti.
COME CORREGGERE LA NOSTALGIA?
Huillet scrive a Andi Engel l'impossibilità di esprimere le proprie intenzioni riguardo Trop tôt, trop tard e finisce per trovarne la genesi ripercorrendo la propria filmografia con l'atteggiamento dell'agrimensore.