ARCADIA PERDUTA

Daniela Persico

Suite Armoricaine, in concorso a Locarno, è un film sinuoso e avvolgente che prende i ritmi di una ballata bretone per muoversi libero attorno ai grandi temi della memoria e dell’identità.

IL CANTO DEI BRIGANTI

Jacopo Favi

Con Chant d’Hiver, Iosseliani scrive un nuovo capitolo della sua personalissima parodia sul potere raccontando la scalata sociale di una borghesia che si fa largo a forza di decapitazioni e sgomberi.

MORTE NELLA TERRA DELL’INCANTO

Emanuele Sacchi

Dark in the White Light di Jayasundara è un film sospeso tra spiritualità e dannazione, ascesi e pulsioni terrene, nel quale la necessità di raccontare una storia nasce dalla tragedia e dalla volontà di ridimensionarla.

LOCARNO 68: THE SIX-PACK

Cicchetti, Cuter, Longo, Monti, Raganelli, Sacchi

Sei film scelti all'interno della ricca programmazione locarnese. Sei angolazioni differenti da cui guardare al mondo della contemporaneità, per altrettante originali, varianti cinematografiche.

I MILLE OCCHI DI SKOLIMOWSKI

Giampiero Raganelli

Il regista polacco torna a Venezia con 11 Minutes: un film costellato di immagini nelle immagini, di quadri secondari e visioni multiple, prima dello scattare dell’esplosivo conto alla rovescia finale.

ARCHITETTURE D’ALTERITÀ

Jacopo Favi

Rabin the Last Day non è solo la ricostruzione di un omicidio e di un’inchiesta, ma anche un corpo a corpo di Amos Gitai con l’ovvietà delle immagini e lo status quo della politica israeliana.

KING OF QUEENS

Simone Moraldi

Wiseman torna negli USA esplorando la vivace multiculturalità del sobborgo newyorkese Jackson Heights focalizzando la propria attenzione sulla reazione della comunità ai cambiamenti imposti dal “progresso”.

IL LATO SURREALE DELL’IPERREALE

Francesco Boille

Presentato in chiusura del concorso veneziano, Behemoth, opera del documentarista cinese Zhao Liang, è una discesa agli inferi visionaria e conturbante tra fantascienza e squarci del reale.

IL FASCINO DISCRETO DEI FILM CHE NON POSSIAMO VEDERE

David Thomson

Memorie e frammenti rappresentano il sistema nervoso del cinema. Può darsi però che il miglior modo per preservare la cultura cinematografica sia assicurarsi che almeno qualche grande film rimanga non visto?

APPUNTI PER UNA FINE DELLA STORIA

Andrea Lavagnini

Con Une jeunesse allemande, Jean-Gabriel Periot evoca gli spiriti inesausti di un mondo in lotta: Andreas Baader, Ulrike Meinhof, Gudrun Ensslin, Horst Mahler e gli altri giovani pensatori dell'impossibile.