FINZIONI DELIRANTI E PROFEZIE DEL CINEMA FUTURO
Arabian Nights di Miguel Gomes, con le sue quasi sette ore di durata, è un film che segna indelebilmente l'anno in corso. Un viaggio dalle mille e una tonalità nelle notti stellate del cinema contemporaneo.
IL VIAGGIO MISTERIOSO DI SCHEHERAZADE
Intervista al regista portoghese: sulla finzione del reale, sul girare in pellicola, sul caos come possibile ordine, sulla capacità di ridere dei drammi, e sugli uccelli che cantano in tante maniere differenti.
STORIE RACCONTATE TRE VOLTE
Breve diario della lavorazione del film: dalla formazione del "Comitato Centrale" di ricerca fino alla decisione di dividere l'opera in tre parti, il tutto sorretto dalla folle idea di raccontare la crisi per mezzo di una fiaba.
YOUTH – LA GIOVINEZZA
Se un film può ancora mettere in discussione il proprio autore, a interrogare Sorrentino è il legame tra individuo e immaginario, la possibilità che l’uno ha di nutrire l’altro, fino all’eccesso della caricatura.
DIAMANTE NERO
Con il suo nuovo film, Céline Sciamma prosegue l’osservazione della fase di sviluppo dei corpi femminili e delle loro identità in evoluzione, tra verismo della rappresentazione e slanci lirici al limite della pura astrazione.
MAD MAX: FURY ROAD
George Miller non cede al feticismo di un recupero acritico e pedissequo della saga: rinnova il modello originale facendone l’emblema di un neo-cinema delle attrazioni che non può mai fermarsi.
THE BABADOOK
L'esordiente Jennifer Kent ricorre a un'estetica naïf, privilegiando il passo uno alla computer graphics, e realizza un film anomalo e innovativo all'interno di un genere troppo spesso incline a rispettare le convenzioni date.
FERITOIE NEL TEMPO
The Assassin di Hou Hsiao-hsien, tra i pochi capolavori in concorso a Cannes, è un film dalla sublime grazia visiva, un trionfo di zone opache e snodi narrativi ellittici che annulla la consueta dicotomia tra azione e contemplazione.
DOVE IL PASSATO NON ESISTE
Finito in fretta e furia per partecipare a Cannes, Mountains May Depart di Jia Zhangke racconta il sogno del capitalismo cinese articolando il racconto in tre diverse epoche storiche: passato, presente e futuro.
GOODBYE IRON COFFIN KILLER
Cemetery of Splendour di Apichatpong Weerasethakul: stratificazione tra i luoghi della vita del regista e la mitologia, in un'osmosi continua tra quotidiano e soprannaturale, realismo e fantascienza, onirismo e animismo.