RIPENSARE IL CINEMA

F. Monti, E. Sacchi, A. Stellino

Abbiamo incontrato Olivier Assayas a Locarno, in occasione della proiezione del suo ultimo film, Sils Maria. Riflessioni sulla contemporaneità, la tecnologia, il futuro del cinema e i compiti della critica oggi.

ANGRY AMERICANS

Jason Anderson

Una nuova generazione di registi indipendenti sta marcando una presa di distanza netta con le produzioni patinate e accomodanti del Sundance. Ecco gli arrabbiati del cinema americano.

DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA

Joel Potrykus & Alex Ross Perry

Conversazione tra due registi emergenti del panorama indipendente americano, lanciati dal Festival di Locarno. Autori che, con le loro opere dai budget ridotti, stanno dando una scossa a un sistema moribondo.

SUL FORMATO, O DEL CORPO UMANO NEL CINEMA

Mary Ann Doane

Se il XX secolo è stato l'era dello schermo cinematografico, oggi il proliferare di “piccoli schermi” ha cambiato il rapporto con le immagini. Qual è il ruolo della “dimensione” nei media contemporanei?

LA RICERCA DELLA FELICITÀ. CONVERSAZIONE CON PETER VON BAGH

Boris Nelepo, CLF

A poche settimane dalla scomparsa, un'intervista per ricordare Peter von Bagh (1943-2014). Critico, storico, regista, direttore di festival: il più autentico “benjaminiano” del cinema moderno.

BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA

Gabriele Gimmelli, Marco Grosoli

Prima ancora che un film sull'ex capo del governo e il suo ventennio, Belluscone è un film su Maresco stesso, colto tra la “spettacolarizzazione della propria frana” e la volontà di risorgere dalle macerie.

PASOLINI

Marco Grosoli

Il film di Abel Ferrara è gloriosamente incompiuto: riprende là dove Pasolini ha lasciato ma, anziché portare a termine un percorso, esaspera e trasferisce su un diverso piano quella stessa incompiutezza.

IL GIOVANE FAVOLOSO

Gabriele Gimmelli

Il Leopardi di Martone è quanto di più lontano vi sia da uno spirito meramente contemplativo, dal “saccentuzzo”, dall'”eremita”. È invece furiosamente attratto dal mondo reale, dalla sua vastità, dal suo disordine.

ANIME NERE

Giuseppe Paternò di Raddusa

Munzi plasma e rimodella l'immaginario criminale del Mezzogiorno seguendo percorsi narrativi tradizionali ma affidandosi a una secca verosimiglianza e a un gruppo di attori in stato di grazia.