CANNES 64/2: IL REGISTA E L’ARCHITETTO
Il ritorno al cinema di Kim Ki-Duk e il nuovo film di Vimukthi Jayasundhara. Dall'Asia due film opposti e speculari nell'analizzare l'impatto del reale sul processo creativo dell'artista e il suo rapporto con lo spazio urbano.
CANNES 64/3: LE RIVELAZIONI
Cinque sorprese sparse nei concorsi collaterali, nuovi filmmaker che arrivano dal Sundance o dalla produzione francese, ancora capace di correre qualche rischio. E a volte l'audacia è premiata.
CANNES 64/4: LA RESISTENZA DELLA LUCERTOLA E LA CROCE AL NEON
Corpo Celeste di Alice Rohrwacher è l'opera prima che ha rappresentato il cinema italiano alla Quinzaine. Incontro con l'autrice che, per mezzo della sua giovane protagonista, ha lanciato uno sguardo sincero e inquieto sull'Italia d'oggi.
KOREA FILM FEST 9
Giunto alla nona edizione, al KFF di Firenze non sono mancati ospiti di prestigio come Bong Joon-ho, cui è stata dedicata una retrospettiva. Ma la rassegna meriterebbe più attenzione da parte di pubblico e stampa.
BERGAMO FILM MEETING 29
Conosciuto e stimato per le sue notevoli retrospettive, il festival del cinema d'essai di Bergamo fa fronte ai tagli con un'accurata selezione. Frutto di chi è ancora mosso da una forte passione cinefila.
AMOS VOGEL: LA CRITICA COME ARTE SOVVERSIVA
Ha compiuto 90 anni l'autore del fondamentale Il cinema come arte sovversiva. L'attività di programmatore a New York, il pensiero radicale ma aperto alla dialettica e gli ideali che ha lasciato in eredità.
L’AVANGUARDIA NON PUO’ ESSERE SCONFITTA: INTERVISTA A AMOS VOGEL
Vogel racconta l'avventura di Cinema 16 e fa il punto su una carriera segnata da successi e rivalità: il futuro del cinema sperimentale passa attraverso la consapevolezza dei limiti delle avanguardie.
13 CONFUSIONI
Vogel fa piazza pulita degli equivoci e degli sterili dogmatismi che hanno corrotto l'avanguardia americana e trasformato il movimento del New American Cinema in una fucina di opere sottratte a qualunque giudizio.
L’ALIBI SPERIMENTALE. IN NOTA A “13 CONFUSIONI”
Jonas Mekas, in qualità di fondatore del NAC e della Film-makers' Cooperative, è stato il punto di riferimento per diverse generazioni di cineasti indipendenti. Diventandone il mentore ma anche il despota incontrastato.