PATERSON
Salutato come inno alla bellezza delle piccole cose, l’ultimo film di Jim Jarmusch è abitato al contrario da fantasmi incapaci di vivere: un’ambiguità preziosa che non sembra però scampare le etichette normalizzanti del pubblico.
FAI BEI SOGNI
Libero adattamento del romanzo autobiografico di Massimo Gramellini, l'ultimo film di Bellocchio riflette sul rapporto irrisolto con la verità, processandolo entro la prospettiva non di un singolo, ma di un intero Paese.
RIPRENDERSI LA LUCE
Presentato fuori concorso al Festival di Venezia, Monte è il nuovo capitolo dell'utopia cinematografica di Amir Naderi: un film che cerca nella radicalità del gesto le ragioni della lotta e della sopravvivenza.
CINEMA A MISURA D’UOMO
Una conversazione con gli autori per indagare il processo di lavoro alla base di Spira Mirabilis: un film che interroga lo sguardo dello spettatore e lo invita a smarcarsi dall’idea del cinema come mero oggetto di consumo.
CANNES 69: UN PAESE IN QUATTRO MURA
Nel nuovo film di Cristi Puiu, in concorso a Cannes, lo spazio domestico e la famiglia riflettono una Romania non riconciliata con la propria Storia, in cui la farsa collettiva prevale sui sentimenti individuali.
ROTTERDAM 45: VARCANDO LA SOGLIA DEL CINEMA
I Racconti dell'orso, esordio di Samuele Sestieri e Olmo Amato, selezionato a Rotterdam dopo la prima al TFF, è un sorprendente viaggio di iniziazione al cinema, una felice anomalia nel panorama italiano.
SUL RING, MA COME UNA SQUADRA
Parliamo con Tommaso Bertani, produttore di Arianna e Il Solengo, dedito a un'idea di cinema che faccia a meno di sollecitazioni effimere legate all'attualità e non viva di surrogati dell'immaginario americano.
TFF33: LO SGUARDO SELVATICO
Un'opera che spicca nel concorso del 33° Torino Film Festival: God Bless the Child di Robert Machoian e Rodrigo Ojeda-Beck, un film asciutto e selvaggio che segue l'andamento anarchico dell'infanzia.
THE WOLFPACK
La storia dei sette fratelli Angulo, confinati dalla nascita entro le mura domestiche, ha fatto il giro del mondo grazie a un documentario che è anche un elogio alla cinefilia come strumento di conoscenza del mondo.
SANGUE DEL MIO SANGUE
Con un'opera all'insegna della libertà e del gioco, Marco Bellocchio inneggia alle ragioni di chi insegue il desiderio e la vita: nella discontinuità che non siamo disposti ad ammettere risiede il senso di un cinema a venire.