LOCARNO A MILANO: FOUL EVIL DEEDS
La più interessante mossa di Richard Hunter nel suo ultimo film consiste nel lasciare irrelato l’intreccio delle molteplici storie che porta in scena, consentendo allo sguardo di chiunque di entrare liberamente nell’inerzia nichilista dell’osservazione e di muoversi a piacimento al suo interno.
CANNES 77: FORME CHIUSE E SCLEROSI D’AUTORE
Una riflessione trasversale sugli ultimi film di Quentin Dupeiux, Sergei Loztnisa e Yorgos Lanthimos, per evocare il pericolo dell'autorialismo a forma chiusa e delle invisibili scatole cognitive prodotte dal mercato dell'arte cinematografica.
DIVISMO PUBERALE
Una riflessione sul ruolo dei nuovi divi nelle mitologie cinematografiche contemporanee, dalle strategie espressive di Timothée Chalamet fino a Dune e agli universi sempre più serializzati di Hollywood.
IL CIELO BRUCIA
Non ci sono più spettri nel cinema di Christian Petzold. È la realtà a imporsi allo sguardo e chiedere ragione. Ma qual è la via per rappresentarla? Per rispondere al problema del realismo il regista tedesco apre una nuova fase del proprio cinema.
IL CIELO BRUCIA
Non ci sono più spettri nel cinema di Christian Petzold. È la realtà a imporsi allo sguardo e chiedere ragione. Ma qual è la via per rappresentarla? Per rispondere al problema del realismo il regista tedesco apre una nuova fase del proprio cinema.
CANTICO FUNEBRE
Un grido si alza tra le mura del castello nemico: la luce del reale è stata incarcerata dentro Cinecittà. Mentre ogni immagine sembra accendersi per abbagliare, con Wanted Fabrizio Ferraro invita a chiudere gli occhi per vedere meglio le storture del contemporaneo. Il cinema per cui vale la pena lottare in Italia.
OPPENHEIMER
Vent'anni dopo Memento Christopher Nolan raggiunge il punto apicale del proprio cinema, sempre più teso a un avanguardismo di massa impegnato a rendere visibili ed esperibili le nuove condizioni della conoscenza.
CANNES 76: MAY DECEMBER, THE BOOK OF SOLUTIONS, FALLEN LEAVES
Tre film presentati al 76esimo Festival de Cannes riportano il comico nel linguaggio del cinema d'autore per raccontare tre gradi di relazione tra individuo e mondo: lo scollamento cognitivo, la follia fantastica dell'infanzia e l'ambiguità della disillusione.
CANNES 76: MONSTER, ABOUT DRY GRASSES
Uniti da uno spunto narrativo comune, Kore'eda Hirokazu e Nuri Bilge Ceylan mettono in scena il contemporaneo regime di postverità e affermano il cinema come unica possibilità per abitare le sempre più opache immagini del mondo.
CANNES 76:TIGER STRIPES, LE RÈGNE ANIMAL
Tra metamorfosi adolescenziali e stigmi sociali Tiger Stripes e Le règne animal, rispettivamente presentati alla Semaine de la Critique e Un Certain Regard, scoprono il fianco a un fraintendimento antropocentrico dello sguardo animale.