POPOLI 61: IMMAGINI SOSPESE
Nel Concorso Internazionale The Fantastic segue le esperienze straniate di chi in Corea del Nord guarda i film occidentali illegalmente; Jawad Rhalib racconta con semplicità e sintesi l'emancipazione di una donna in un piccolo villaggio in Marocco con Fadma; nel Concorso Italiano con Il libro di Giona Zlatolin Donchev ritrae la vita di un uomo che vive fuori dalla società come un profeta senza grazia.
POPOLI 61: L’ANIMA DEL REALE
In Concorso Internazionale Piedra sola di Tarraf è un viaggio visionario tra i pastori andini; in Concorso Italiano L'île des perdus di Laura Lamanda sull’ufficio degli oggetti smarriti di Parigi; in Diamonds are Forever il film di Mika Kaurismäki con Jim Jarmusch e Samuel Fuller.
POPOLI 61: VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA
In Doc Explorer Ben Rivers persegue l'originale meraviglia dello sguardo scoprendo un cinema indipendente dal mondo; nel Concorso Italiano Duccio Chiarini parte dalla sua famiglia per sondare il rimosso fascista di una nazione; Edoardo Zucchetti segue Patti Smith nei molti atti d’amore che la legano a Firenze.
VENEZIA 77: UN RIGOROSO NATURALISMO
In Oaza (Oasis) il regista serbo Ivan Ikic riprende con un realismo naturalizzato nel cinema est europeo il contesto drammatico della vita di tre ragazzi all’interno di un istituto per persone con disabilità mentale vicino Belgrado, creando motivi di interesse narrativo ma non aggiungendo molto all'immaginario del genere, mentre in Conference il regista russo Ivan Tverdovskiy, rievocando la tragedia avvenuta nel 2002 al teatro Dubrovka, propone un testamento lucido e caustico di quel filone che, più che rievocare scenograficamente gli eventi storici, riflette sul loro dramma perpetuato nel tempo.
IL ROVESCIO DELLE FAVOLE
Una conversazione e una disamina a proposito di Favolacce, secondo lungometraggio dei Fratelli D'Innocenzo, vincitore dell'Orso D'Argento per la miglior sceneggiatura all'ultima Berlinale, nel tentativo di creare un discorso sincero al di là delle sovrastrutture e dei facili entusiasmi intrinseci a molti dibattiti cinematografici.
GOOD TIMES / BAD TIMES: RICHARD JEWELL
Good Times / Bad Times è un faccia a faccia intorno allo stesso film. Giudizi contrastanti sull'ultimo film di Clint Eastwood: raffinata riflessione sull'efficacia post mediatica dell'immagine o rabbiosa e superficiale visione del mondo di un grande regista ormai sul viale del tramonto?
I MIGLIORI FILM DEL 2019
Un percorso attraverso i film più interessanti del 2019, suggeriti dalla redazione di Filmidee e da alcuni dei collaboratori e amici che ci hanno accompagnato fino a ora.
I MAGNIFICI 10: EDGAR REITZ
Prosegue la nostra rubrica sui film che hanno segnato l'amore per il cinema e il percorso professionale dei grandi registi contemporanei. È la volta dell'autore della saga di Heimat, che ha ripercorso con noi molti dei capisaldi del cinema del Novecento.
GOOD TIMES / BAD TIMES: LE VERITÀ
Good Times / Bad Times è un faccia a faccia intorno allo stesso film, che Filmidee inaugura partendo dai giudizi contrastanti su Le verità di Hirokazu Kore-eda, prima opera europea dell'autore giapponese: proiezione meta dal chiaro impianto etico, o costruzione a tavolino fondata sull'artificio della parola?
LOCARNO 72: L’ESPERIENZA DELL’UMANO
In Non è sogno, la volontà di Cioni di costruire un’immagine attraverso le parole e i volti di un gruppo di detenuti rinvia al filmare il visibile per captare ciò che non lo è; in Cineasti del presente, Here for life si presenta come un inno alla vita contro l'oppressione della società occidentale; nel Concorso Internazionale Cat in the Wall racconta un microcosmo testimone di un'Inghilterra post Brexit attraversata da xenofobia e diffidenza.