UN WEEKEND POST-APOCALITTICO

Lorenzo Grossi

Finalmente disponibile anche in Italia il lungometraggio d'esordio di Peter Weir. Le macchine che distrussero Parigi è l'apocalittica distopia su un'Occidente soffocato da capitalismo e tecnocrazia.

IL REALISMO MAGICO DEGLI OGGETTI

Chrysanthi Nigianni

L'installazione Film di Tacita Dean alla Tate Modern di Londra è un omaggio al formato analogico: un addio alla capacità della pellicola di restituire l'essenza nascosta delle cose, l'impronta trasfigurata del reale.

UN FLUSSO RAPIDO E DIROMPENTE: IL MEGLIO DELL’AVANGUARDIA NEL 2011

Andréa Picard

Il 2011 verrà ricordato come l'anno di Ben Rivers, ma non sono passate inosservate le opere di tre maestri come Nathaniel Dorsky, Ken Jacobs e James Benning. Una panoramica a 360° sul cinema sperimentale della passata stagione.

LUNGA VITA AL CINEMA SPERIMENTALE!

Viviane Vagh

Intervista a Marcel Mazé, fondatore del Collectif Jeune Cinéma, paladino della libertà d'espressione appena scomparso. Dall'incontro con Jonas Mekas al futuro delle cooperative cinematografiche negli anni 2000.

HANS HURCH: DORMO CON UNA PISTOLA SOTTO IL CUSCINO

Kieron Corless

Il direttore della Viennale in un'intervista a 360 gradi: il festival e i suoi predecessori, il tappeto rosso, i rapporti con il pubblico, la violenza nei film, la differenza tra registi “liberal” e registi “radicali”.

DIETER KOSSLICK: VOGLIO FAR TORNARE GIOVANE IL CINEMA TEDESCO

Anna Maria Pasetti

Fresco di riconferma, il direttore della Berlinale traccia un consuntivo dei suoi primi dieci anni alla guida del festival: il glamour, il ruolo degli sponsor, la necessità di un dialogo continuo con la cittadinanza.

DRIVE: SUL VIALE DELLA MEMORIA

Paul Ramaeker

Drive di Nicolas Winding Refn come prodotto tipico dell'era del feticismo della memoria, attraverso un'accurata esplorazione delle sue fonti: ma basta l'appassionata fascinazione per il noir a fare grande un film?

POLISSE

Francesca Betteni-Barnes e Philippe Dijon de Monteton

Superficiale e sgradevole, il film di Le Besco è un feuilletton in linea con la TV di Sarkozy, dove per ogni problema c'è un apposito corpo di polizia, e una telecamera pronta per filmare e tranquillizzare.

SCIOLTI DAL «GIURAMENTO»

Renzo Renzi

1956: la destalinizzazione del cinema sovietico nelle pagine della storica rivista "Cinema Nuovo". In nome della libertà di critica, Renzi apre un denso e agguerrito dibattito, di cui riproponiamo alcuni dei momenti più significativi.