SIC 2017: ADOLESCENZA INQUIETA
La 32ª Settimana Internazionale della Critica ha visto quest'anno a Venezia un numero interessante di opere dedicate all'adolescenza: Pin cushion di Deborah Haywood, Team Hurricane di Annika Berg e Sarah joue un loup-garou di Katharina Wyss mostrano pregi e compromessi nell'affrontare il racconto di un'età conflittuale.
LA VITA SEGRETA DEGLI OGGETTI
Proponiamo per la prima volta al pubblico italiano tre pezzi tratti da Rouge, rivista online edita tra il 2003 e il 2009, seminale nell'ambito della "nuova cinefilia". A cominciare da uno studio ironico e dettagliato sull'arte del riciclo scenografico a Hollywood.
TOO BIG, TOO FAILED
Un percorso anomalo nel cinema hollywoodiano degli anni Sessanta e Settanta, dalle prime crepe nello Studio System al “ritorno all'ordine” dei movie brats. Quando l'America dei sogni si tramutava nell'America degli incubi.
FALLIMENTO INSURREZIONALE
Ceux qui font les révolutions à moitié n'ont fait que se creuser un tombeau di Mathieu Denis e Simon Lavoie prende il via dalla rivolta studentesca in Québec del 2012 per indagare la trappola tra terrorismo e narcisismo filmico.
CANNES 70 IL CINEMA E IL SUO DOPPIO
Ozon cita De Palma alla sua maniera in L'amant double, presentato in concorso, mentre in 24 Frames Kiarostami consegna il suo addio con un inno al cinema, luce del mondo.
CANNES 70 THE NEON NIGHTMARE
I fratelli Safdie, per la prima volta in concorso ufficiale a Cannes, danno uno scossone alla competizione con l'adrenalinico Good Time. Fuori concorso, Depardon racconta i meandri burocratici della follia con 12 jours.
CANNES 70 IL GIARDINO DELLE VERGINI ASSASSINE
Non convince The Beguiled di Sofia Coppola, remake del classico di Don Siegel, di cui non sa ricreare il fascino morboso. Sorprende nella sezione Un certain regard Tesnota (Closeness) del giovanissimo Kantemir Balagov, guidato dall'indomita bellezza della sua protagonista.
CANNES 70 ODE ALLA LUCE
Nella competizione principale non convince del tutto Hikari, poetico mélo di Naomi Kawase. Alla Semaine torna Yann Gonzalez con il corto Les Îles, colmo di riferimenti pop, pittorici e alla fotografia camp.
CANNES 70 IL FANTASMA DELLA BORGHESIA
In Happy End di Haneke un bellissimo angelo sterminatore veglia sulla dissoluzione della famiglia borghese. La stessa raccontata da un Lanthimos ormai di maniera. E alla Quinzaine arriva Leonardo Di Costanzo.
CANNES 70 CONTRO LA NOUVELLE VAGUE
Hazanavicius, in concorso con Le Redoutable, si fa burla di Godard. Per fortuna c'è Dumont: la sua infanzia di Giovanna D'Arco è la folgorazione del festival. E Lanzmann torna in Corea per un viaggio in prima persona.