LECH KOWALSKI

Nato a Londra e si è trasferito giovanissimo a New York dove ha frequentato la School of Visual Arts prima di dedicarsi al cinema. I suoi film sono stati presentati ai maggiori festival internazionali, tra cui Cannes, Locarno, Berlino e Venezia. Retrospettive a lui dedicate hanno avuto luogo alla Cinématèque Française di Parigi, al Docs Forum di Città del Messico e all'Infinity Festival di Alba.

F.J. OSSANG

Cineasta, musicista e romanziere, Ossang è uno dei registi più visionari del panorama contemporaneo, capace di rielaborare in un universo originalissimo e personale echi delle avanguardie russe e dell’espressionismo tedesco, nello spirito delle scorribande cinematografiche dei surrealisti. I suoi film sono stati presentati nei festival di Cannes, Venezia e Locarno.

BERTRAND MANDICO

Autore visionario, Mandico ha firmato Les Garçons sauvages (2018), uno dei film più straordinari degli ultimi anni. Da sempre alla ricerca di mondi cinematografici inesplorati, il regista rievoca ombre del passato con uno stile selvaggiamente viscerale, in cui i fantasmi di Vigo, Fassbinder, Cocteau, Anger e Borowczyk convivono con le atmosfere dei romanzi di Verne, Stevenson e Kipling.

CANNES 71:
LE NOSTRE PALME

A Festival concluso e con un palmares ufficiale meno discutibile di altre edizioni (Palma d'Oro a Shoplifters di Hirokazu Kore'da), ecco le preferenze dei collaboratori di Filmidee.

CANNES 71:
CINEFILIA MALEDETTA

Tra gli ultimi film in concorso, Un Couteau dans le coeur di Yann Gonzalez è un omaggio al cinema di genere italiano degli anni '80, mentre Ayka di Sergey Dvortsevoy guarda ai Dardenne e a Brillante Mendoza nel raccontare il calvario di una giovane rifugiata kirghisa a Mosca.

CANNES 71:
CANE DI PAGLIA

Con Dogman Matteo Garrone gioca coi generi e illumina le sfumature più irriducibili dei rapporti di forza. Colpisce il suggestivo In My Room di Ulrich Köhler in Un Certain Regard, mentre nella Quinzaine si distingue Mohamed Ben Attia con il suo Dear Son.

CANNES 71:
COLPA SENZA SCAMPO

Teret, esordio alla finzione del serbo Ognjen Glavonić presentato nella Quinzaine des Realizateurs, è tra i film più belli in programma quest'anno a Cannes. In competizione, l'atteso Under the Silver Lake di David Robert Mitchell e Rafiki di Wanuri Kahiu, primo film di sempre ad arrivare dal Kenya.

CANNES 71:
LIBERA NOS A MALO

La settima giornata di festival è monopolizzata dal ritorno, fuori concorso, di Lars Von Trier con The House That Jack Built. Ma in competizione trova plauso unanime Shoplifters di Hirokazu Kore-eda, mentre il cinese Bi Gan convince con Long Day’s Journey Into Night, in Un Certain Regard.

CANNES 71:
FELICE E PERDUTO

In concorso, conquista il terzo film di Alice Rohrwacher, fiaba sulla scomparsa della mezzadria e sulla scissione tra uomo e natura, tra collettività e individuo. Alla Quinzaine des Realizateurs arriva invece Gaspar Noé con Climax, trip alllucinogeno a suon di musica.

CANNES 71:
HARD SENSATION

In competizione è il momento di due autori che negli anni hanno saputo muoversi con abilità sul crinale che congiunge cinema del reale e finzione, Jia Zhangke e Jafar Panahi, mentre alla Semaine de la Critique viene presentato, fuori concorso, il nuovo, folgorante corto di Bertrand Mandico.