30 70 DOC FEST: LA LOTTA CONTRO LA FORMA
In Birthday Hilal Baydarov racconta la solitudine di una donna tramite un’armatura visiva molto pensata; in Bègue Olivier Duval riprende la vita di un ragazzo con un disturbo del linguaggio rincorrendo un'idea di cinema come puro specchio del reale; in Laguna Negra Felipe Esparza nel filmare le vicende di una comunità andina rende la natura un personaggio vero e proprio del film
ISREAL 2020: LA TERRA DESOLATA
No Kings di Emilia Mello ritrae una comunità remota tra indagine etnografica e racconto; Ananda di Stefano Deffenu è l'intimo diario di un esploratore in un Paese sconfinato; Invisible Paradise di Daria Yurkevic mostra le conseguenze delle contaminazioni radioattive in Bielorussia.
OLTRE LA SPECIE
Una conversazione con Elsa Kremser e Levin Peter, registi di Space Dogs. Uno dei documentari più radicali degli ultimi anni che, partendo dal pedinamento di un branco di cani randagi a Mosca, riesce nel difficile compito di scardinare dalle fondamenta il potere dello sguardo antropocentrico.
TORINO 38: CINEMA AL CONFINE
La sezione Tracce di teatro esprime, attraverso Un soupçon d’amour di Paul Vecchiali e Quasi Natale di Francesco Lagi, le molte forme di promiscuità ancora possibili tra cinema e teatro; in TFFDoc spicca, premiato, The Last Hillybilly di Bouzgarrou e Jenkoe, dedicato alla vita marginale nell'area rurale degli Appalachi, tra un passato mitico e un futuro senza prospettive.
TORINO 38: RESISTERE NON SERVE A NIENTE
Con Il buco in testa Antonio Capuano colloca il dolore della sua protagonista all’interno di quel pessimismo attivo che è rimasto l’unico modo per resistere, mentre in Suole di vento, storie di Goffredo Fofi, Felice Pesoli ricostruisce la vita di uno dei più grandi intellettuali italiani attraverso il decorso del Novecento.
POPOLI 61: IL TEMPO LUNGO DEL CINEMA
Le Fils de l’épicière, le Maire, le Village et le Monde di Claire Simon documenta l'avventura culturale che dal villaggio di Lussas ha generato la piattaforma Tënk; Eskere di Alessandro Abba Legnazzi testimonia la vita interiore di quattro adolescenti native digitali; Bring Down the Walls di Phil Collins documenta la nascita della house music in risposta alle storture del sistema giudiziario statunitense.
POPOLI 61: IL VORTICE DELLA LOTTA
In Concorso Internazionale, This Rain Will Never Stop di Alina Gorlova racconta le contraddizioni del conflitto siriano; Pyrale di Roxanne Gaucherand mescola realtà e finzione per raccontare la natura sfuggente del desiderio; in Divinazioni Leandro Picarella ci invita a empatizzare con la vita di un cartomante.
POPOLI 61: 24 RICORDI AL SECONDO
Con Dans la maison Karima Saïdi ripercorre i ricordi di una vita immortalando la madre malata in malinconici fermo immagine; Medium di Edgardo Cozarinsky è un raffinato riflesso del personale approdo alla musica della pianista Margarita Fernández; il corto Apiyemiyekî? di Ana Vaz rievoca un'energia ancestrale, soffocata con gli anni dai soprusi del colonialismo.
POPOLI 61: POEMA DELLA CENERE
Nel Concorso Internazionale, Dissipatio di Filippo Ticozzi trasforma l'esperienza del lockdown in una riflessione su socialità mancata e ascetismo; nel Concorso italiano, L'armee rouge è uno studio antropologico sulle forme meticce del presente italiano; Bulletproof di Todd Chandler rilancia l'indagine su paura, violenza e sicurezza nei licei statunitensi.
POPOLI 61: L’IMPULSO DEL CAOS
Nel Concorso internazionale il desktop documentary di Chloé Galibert-Laîné incrocia il film-saggio all'indagine poliziesca, mentre il lavoro di Dieudo Hamadi affronta la rimozione, da parte della società congolese, del recente conflitto tra Rwanda e Uganda; la sezione Let the Music Play ospita l'appassionante ricognizione di Lisa Rovner sulle musiciste pioniere dell'elettronica.