CANNES 66: AI MARGINI DEL LAGO
Film gay? Film d'amour fou? Film-fumetto? O addirittura film noir? Definizioni che si sommano e si elidono a vicenda per una delle opere più convincenti viste quest'anno a Cannes. “L'inconnu du lac” è un film universale che riguarda tutti noi.
LE LACRIME DEL DINOSAURO
Vimukthi Jayasundara o dell'indeterminatezza. Indeterminatezza tra “civiltà” e mondo primordiale, istinto e ragione, mito e verità, documentario e fiction, simbolismo e prosaicità. Ma con una fede assoluta, nell'uomo e nel cinema.
LA FILLE DE NULLE PART
Pardo d'Oro all'ultimo Festival del Film di Locarno, Brisseau firma un film testamento girato nel suo appartamento con una produzione super leggera. Angeli, fantasmi, teorie da portare a punto in una riunione di famiglia dal piglio surreale.
FILL THE VOID
Piccola sorpresa nel Concorso veneziano, il film israeliano è un dramma delicato ma disturbante sulla comunità ortodossa. Chiusa nella sua altera purezza, seppur guardata con umanità e calore, la famiglia ebraica reclama un'apertura.
CANNES 65: SPETTRI DEL MEKONG
Dopo la recente vittoria, Apichatpong Weerasethakul presenta fuori concorso Mekong Hotel: documentario, film di fantasmi, work in progress? Poco importa per un cineasta che sa tingere d'incanto il semplice naturalismo.
CANNES 65: NON È UN FILM PER GIOVANI
Vincitore della Palma d'Oro, Amour di Haneke è un film lontano dall'estetica sovraccarica amata dai giovani cinefili. Proprio nel potente fuoricampo risiede la forza narrativa dell'angoscia che ci attanaglia.
UNA SEPARAZIONE
Arriva nelle sale italiane il film vincitore dell'orso d'oro all'ultimo Festival di Berlino. Un'opera kafkiana, tra le migliori del 2011, una narrazione forte in equilibrio tra allegoria e realismo di denuncia.
L’ULTIMO TERRESTRE
Il libero adattamento del graphic novel di Giacomo Monti Nessuno mi farà del male segna l'esordio (riuscito) dietro la macchina da presa di Gianni Pacinotti, detto Gipi, autore di fumetti e illustratore.
CRONACHE DI ORDINARIA DESOLAZIONE
Il fumettista Gipi, all'esordio dietro la macchina da presa, firma il ritratto (poco fantascientifico) di un'Italia apatica e disillusa, incapace di indignarsi e cieca di fronte alla meraviglia.
LEGGERO COME UNA PIUMA
L’oiseau di Yves Caumon. Un film incentrato sui vuoti e sulle assenze, sull'impalpabilità del desiderio e sulla persistenza delle percezioni. Ma anche sulle prigioni che ci costruiamo intorno per paura delle emozioni.