THE BABADOOK

Emanuele Sacchi

L'esordiente Jennifer Kent ricorre a un'estetica naïf, privilegiando il passo uno alla computer graphics, e realizza un film anomalo e innovativo all'interno di un genere troppo spesso incline a rispettare le convenzioni date.

WELCOME TO NEW YORK

Emanuele Sacchi

Fearra rielabora a modo suo la vicenda Strauss-Khan, tra peccato e redenzione, edonismo e condanna degli eccessi. in un film che è la controparte simil-documentaristica e scarnificata di Blackout.

JUST LIKE A MOVIE

Emanuele Sacchi

True Detective, serie rivelazione dell'anno, lavora su storytelling e regia con uguale grado di anarcoide innovazione. Che la miglior TV raccolga oggi l'eredità mancata (al cinema) della New Hollywood?

SNOWPIERCER

Emanuele Sacchi

Un blockbuster intimamente meta-cinematografico, che fa dell'eterogeneità e dei propri difetti un punto di forza. Un'arca di Noè di stili, in cui si compie una sintesi unica della poetica della distopia.

SOLO DIO PERDONA

Emanuele Sacchi

Gaspar Noé e David Lynch incontrano Prachiya Pinkaew per una rivendicazione inaspettatamente sincera del cinema di genere. E un consapevole atto di sottomissione da parte dell'Occidente e del suo cinema.

NEIGHBOURING SOUNDS

Emanuele Sacchi

Fazendas y favelas. Contrasto sociale e inquietudine cinefila nella strategia della tensione di Kleber Mendonça Filho. Cinema novissimo e doverosamente cosciente del proprio passato.

CYBERPUNK INDUSTRIALE

Emanuele Sacchi

Per il suo esordio nel lungometraggio, Richard Stanley mescola arditamente Mario Bava e “Terminator” : “Hardware” è un film imperfetto ma ricco di spunti creativi, tanto originale quanto ingiustamente dimenticato.

THE GRANDMASTER

Emanuele Sacchi

Dieci anni per approntare il "biopic" sul il maestro Ip Man. Ma l'intento iniziale si è ormai disperso in mille rivoli affascinanti: messi da parte sceneggiatura e montaggio, Wong si abbandona al piacere dell'incompletezza.

PIETA

Emanuele Sacchi

Conquista il Leone d'Oro a Venezia, dopo la crisi esistenziale raccontata in Arirang: Kim Ki-duk ritorna nei suoi territori, giocando volutamente pesante con la propria poetica e con i sentimenti del pubblico.

L’EXERCICE DE L’ÉTAT

Emanuele Sacchi

Il film di Scholler traccia il ritratto, pubblico e privato, di un ministro (forse conservatore) scisso fra la propria coscienza e la necessità del compromesso. Un visionario film politico sull'Era di Sarkozy.