THE BABADOOK
L'esordiente Jennifer Kent ricorre a un'estetica naïf, privilegiando il passo uno alla computer graphics, e realizza un film anomalo e innovativo all'interno di un genere troppo spesso incline a rispettare le convenzioni date.
WELCOME TO NEW YORK
Fearra rielabora a modo suo la vicenda Strauss-Khan, tra peccato e redenzione, edonismo e condanna degli eccessi. in un film che è la controparte simil-documentaristica e scarnificata di Blackout.
JUST LIKE A MOVIE
True Detective, serie rivelazione dell'anno, lavora su storytelling e regia con uguale grado di anarcoide innovazione. Che la miglior TV raccolga oggi l'eredità mancata (al cinema) della New Hollywood?
SNOWPIERCER
Un blockbuster intimamente meta-cinematografico, che fa dell'eterogeneità e dei propri difetti un punto di forza. Un'arca di Noè di stili, in cui si compie una sintesi unica della poetica della distopia.
SOLO DIO PERDONA
Gaspar Noé e David Lynch incontrano Prachiya Pinkaew per una rivendicazione inaspettatamente sincera del cinema di genere. E un consapevole atto di sottomissione da parte dell'Occidente e del suo cinema.
NEIGHBOURING SOUNDS
Fazendas y favelas. Contrasto sociale e inquietudine cinefila nella strategia della tensione di Kleber Mendonça Filho. Cinema novissimo e doverosamente cosciente del proprio passato.
CYBERPUNK INDUSTRIALE
Per il suo esordio nel lungometraggio, Richard Stanley mescola arditamente Mario Bava e “Terminator” : “Hardware” è un film imperfetto ma ricco di spunti creativi, tanto originale quanto ingiustamente dimenticato.
THE GRANDMASTER
Dieci anni per approntare il "biopic" sul il maestro Ip Man. Ma l'intento iniziale si è ormai disperso in mille rivoli affascinanti: messi da parte sceneggiatura e montaggio, Wong si abbandona al piacere dell'incompletezza.
PIETA
Conquista il Leone d'Oro a Venezia, dopo la crisi esistenziale raccontata in Arirang: Kim Ki-duk ritorna nei suoi territori, giocando volutamente pesante con la propria poetica e con i sentimenti del pubblico.
L’EXERCICE DE L’ÉTAT
Il film di Scholler traccia il ritratto, pubblico e privato, di un ministro (forse conservatore) scisso fra la propria coscienza e la necessità del compromesso. Un visionario film politico sull'Era di Sarkozy.