SI FA MA NON SI VEDE
La rappresentazione del sesso sui differenti schermi della meta-modernità, tra cinema, serialità e internet. Una ricognizione a 360° gradi sulla pornificazione dell'immaginario contemporaneo.
JULIETA
In concorso a Cannes, Julieta rilancia molti temi e schemi già ricorrenti nel cinema di Pedro Almodóvar, ma nello sviluppare il melodramma al centro del racconto non si riscatta da un ingombrante e fastidioso manierismo.
CANNES 69: RAW
Presentato alla Semaine de la Critique dell'ultimo Festival di Cannes, il film della francese Julia Ducournau esplora, in chiave gore, gli aspetti più terrificanti e atavici del desiderio in età adolescenziale.
BERLINALE 66: LA RESPONSABILITÀ DEL FUTURO
Ne L'avenir, film vincitore dell'Orso d'argento alla Berlinale per la miglior regia, Mia Hansen Løve ritorna a una storia personale che si apre a una riflessione sulla libertà dell'individuo nella postmodernità.
TFF33: COLONIALISMO SENTIMENTALE
John From di Jõao Nicolau, già montatore di Miguel Gomes, trasforma un'ordinaria storia sentimentale in una miracolosa radura di desiderio senza punizione né sfruttamento. Tra i film migliori del Concorso.
IL FETICCIO DELLA PUREZZA
The Diary of a Teenage Girl di Marielle Heller: ispirato alla graphic novel autobiografica di Phoebe Gloeckner, il film offre uno spunto per una riflessione sulla rappresentazione della jeune fille al cinema.
I COLORI DELLA MODERNITÀ
I Am Curious (Yellow) e I Am Curious (Blue) di Vilgot Sjöman costituiscono un’opera unica che, spogliata dello scandalo, apre un discorso politico ancora attuale. Finalmente in dvd anche da noi.
SOMETHING MUST BREAK
Il film dello svedese Ester Martin Bergsmark parte come la più eteronormativa delle storie d'amore adolescenziali per aprirsi a una riflessione sull'identità molto più sfaccettata e complessa.
WHITE BIRD IN A BLIZZARD
Il nuovo film di Gregg Araki è una commedia adolescenziale sulla scoperta del sesso da parte di una adolescente orfana di madre. Ma anche un thriller al contrario, in cui i sogni e gli incubi contano più della realtà.
NYMPHOMANIAC (VOLUME 1)
Lars Von Trier imbastisce un film cerebrale e autocelebrativo, in cui il confine tra autorialità e culto della propria personalità si fa sempre più labile. Ancora una volta, protagoniste sono le sue paure.