L’OPACITÀ DELL’IMMAGINE E LA FERITA DEL CORPO
Eau Argentée, Syrie auto-portrait: un'opera spartiacque segnata della tensione tra la ricerca del quadro e quella di sopravvivere filmando, tra l'aspirazione al linguaggio e l'adesione alla brutalità del reale.
I LIMITI DELLA SCENA E IL FUORICAMPO DEL CINEMA
Ragionando sulla relazione tra rappresentazione teatrale e messa in scena cinematografica, il giovane regista argentino Matias Piñeiro conduce un sofisticato gioco di seduzione e inganno.
SOTTO IL VESTITO NIENTE. DIETRO L’IMMAGINE L’ANIMA
Vincitore ideale della 67° edizione del Festival di Cannes, il 25enne Xavier Dolan si conferma talento irresistibile e irriverente. Il suo è un cinema dell'intimità espansa, potente e selvaggio.
LE MERAVIGLIE
Film personale ma non autobiografico, "Le meraviglie" ha il tono sognante e melanconico del ricordo: di quegli anni '90 e di quella società del benessere in cui già si manifestavano le prime avvisaglie della Crisi.
THE GRAND BUDAPEST HOTEL
Omaggio a Lubitsch e a un tempo mai vissuto da parte di un regista che ha sempre esibito il suo versante dandy, attratto dalla perfezione del decoro liberty e dalla centralità della prospettiva rinascimentale.
FESTIVAL: PROGETTARE L’ARTE O CREARE UN NUOVO PUBBLICO?
Non più punto d'incontro tra i diversi mercati, ma sempre di più luogo in cui prendono vita i progetti cinematografici, se non addirittura vivaio per giovani talenti. Rischi e pericoli di una trasformazione.
NELLA FOLLIA RESISTE L’AMORE
Intervista a Wang Bing, che con il documentario Feng ai ('Til Madness Do Us Part) è tornato ai suoi massimi livelli: un'opera immensa e travolgente sulla persistenza dell'umano nella miseria e nell'abbrutimento.
LA BLOGOSFERA IN UN BLING RING
Il nuovo film di Sofia Coppola, presentato al Festival di Cannes, offre l'occasione per analizzare il rapporto ambivalente tra un certo cinema "indie" americano e il fenomeno dei socialnetwork. Cortocircuiti della nuova società dello spettacolo.
LA MATERIA OSCURA: VITA E MORTE DELL’IMMAGINE
L'ultima opera di Martina Parenti e Massimo D'Anolfi, ovvero: come girare in una delle terre più caratterizzate d'Italia, la Sardegna, e uscirne con un film avveniristico, una profonda riflessione sul potere dello sguardo. Unico film italiano alla Berlinale.
LO SGUARDO PRECARIO DI UN CINEASTA RESISTENTE
Film italiano scelto per i concorsi di Rotterdam e Bafici, Su Re di Giovanni Columbu è un'opera nata da una profonda riflessione sul valore dell'immagine e la forza evocativa del cinema.