In un anno nefasto sotto ogni punto di vista, il cinema ha subito un’impasse senza precedenti, quasi da tempo di guerra. Per via della pandemia, il 2020 ha visto la ripetuta chiusura delle sale, il blocco delle produzioni cinematografiche e la cancellazione di alcuni festival di “fascia A”. Gli esiti e i contraccolpi di tale situazione sono ancora da conoscere nel profondo e valutare, quello che è certo è che molti tra i film in uscita a partire dalla primavera scorsa hanno preferito rimandare la distribuzione a data da definirsi. Il 2021 eredita dunque una serie di opere che, verosimilmente, vedranno la luce tra maggio e settembre con il rilancio dei principali festival internazionali (Berlino, Cannes, Locarno, Venezia). La selezione che qui proponiamo rappresenta la punta dell’iceberg di una produzione rimasta a lungo a scalpitare ai cancelli di partenza e include i nuovi film di alcuni tra gli autori più acclamati dell’ultimo decennio. Per altri, come Miguel Gomes e il suo Selvajaria (tratto da Brasile ignoto di Euclides da Cunha), dovremo probabilmente attendere quantomeno il 2022 anche se, per non star fermo, la scorsa estate il regista portoghese ha co-diretto con Maureen Fazendeiro l’instant movie Diarios de Otsoga…
ANNETTE di Leos Carax
A otto anni da Holy Motors, Carax sarebbe dovuto tornare in occasione di Cannes 2020, ma l’annullamento del Festival a causa della pandemia ha posticipato a quest’anno l’uscita di Annette, il suo primo lungometraggio in lingua inglese, con Adam Driver e Marion Cotillard. Il film si presenta come un’opera rock ambientata a Los Angeles, accompagnata da brani originali della band degli anni ’70 Sparks, e racconta una storia d’amore tra uno stand up comedian rimasto solo con una figlia e una star dell’opera. In un’intervista il frontman degli Sparks Russel Mael, ha dichiarato che il 95 percento dei dialoghi è tutto cantato, seguendo lo stile delle canzoni del gruppo californiano. Il film è ufficialmente in lavorazione dal 2017 e in origine Rooney Mara e Rihanna avrebbero dovuto prendervi parte. Le riprese sarebbero dovute iniziare la primavera del 2017, ma il ritiro improvviso delle due attrici ha rallentato la produzione, fino a quando Michelle Williams è intervenuta per sostituire Rooney Mara, per poi però abbandonare subito dopo, a causa del suo impegno nella serie Fosse/Verdon. Infine, Marion Cotillard si è unita al cast nel maggio 2019.
EUREKA di Lisandro Alonso
A 7 anni da Jauja, il regista argentino gira interamente per la prima volta fuori dal suo Paese d’origine un film ambientato negli ultimi decenni dell’800. Stavolta si tratta di un western sui generis, protagonista è ancora una volta Viggo Mortensen, nel ruolo di un padre deciso a ritrovare la figlia (Viilbjørk Malling) rapita da un fuorilegge (Rafi Pitts). Nel cast anche Chiara Mastroianni e Maria De Medeiros. Girato in tre lingue tra gli Stati Uniti, il Messico e il Portogallo (dove la preproduzione si è interrotta a pochi giorni dall’inizio delle riprese nella primavera 2020), il film è una coproduzione tra Francia, Brasile, Argentina, Olanda, Messico e Germania. “Anche se è ambientato nel 1870” ha dichiarato il regista “il film descrive la tragedia della modernità e il senso di disconnessione dalla natura e dal passato ancestrale di un mondo alienato dalla ricerca della ricchezza”.
MEMORIA di Apichatpong Weerasethakul
Girato interamente in Colombia è il primo film in lingua inglese per il regista tailandese vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2010 con Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti. Con un budget doppio rispetto al precedente Cemetery of Splendour (2015) è anche il film più costoso della sua carriera. Il film è un viaggio nel passato coloniale e “in una memoria collettiva che può assumere la forma della paura”. Tilda Swinton interpreta una coltivatrice di orchidee in visita alla sorella malata a Bogotà, dove fa amicizia con un’archeologa francese (Jeanne Balibar) e con un giovane musicista locale (Elkin Diaz). “Sono stato come un fantasma alla deriva” ha detto il regista “assorbendo movimenti, luce e suoni. Sono consapevole delle memorie politiche, ma il film non vuole essere una dichiarazione politica”. Il film, scritto dal regista stesso e già pronto nell’estate 2020, è una co-produzione tra Inghilterra, Francia, Messico, Tailandia, Germania e Colombia.
IL BUCO di Michelangelo Frammartino
A dieci anni di distanza dal successo internazionale di Le quattro volte e dopo il progetto dolorosamente abbandonato in fase di preproduzione Tarda primavera (una sorta di Pinocchio “al contrario” abortito per problemi con la produzione) e la cineinstallazione Alberi (2013), nel 2021 vedremo finalmente il nuovo film del talentuoso regista italiano. Ambientato nel 1961, racconta la scoperta da parte di un gruppo di speleologi della seconda grotta più profonda al mondo, l’Abisso del Bifurto nel Pollino, in Calabria. “Dopo Le quattro volte” ha detto il regista durante la conferenza stampa di fine riprese “ho voluto raccontare la storia di un gruppo di speleologi che, in pieno boom economico, hanno deciso di scendere nel Sud ed immergersi nel buio di una grotta. Per usare un termine cinematografico, potremmo dire che le grotte costituiscono un fuori campo assoluto, anche perché la notte eterna che regna al loro interno sembrerebbe quanto di più ostile alla macchina da presa. Eppure, chi ama il cinema sa bene che il fuori campo, l’invisibile, rappresentano la sua sostanza più profonda. Personaggio del film è, dunque, la grotta e il movimento dei corpi che vi si immergono. Per quattro mesi io e la mia troupe abbiamo filmato al suo interno, sfidando il buio, l’isolamento e il vuoto per raccontare l’impresa dei dodici speleologi che nel 1961 l’hanno esplorata per la prima volta”.
SOGGY BOTTOM di Paul Thomas Anderson
Ambientato nella San Fernando Valley degli anni ’70 il nuovo film di Anderson avrà come protagonisti un giovane attore, interpretato da Cooper Hoffman (figlio di Philip Seymour Hoffman), un produttore e regista (Bradley Cooper – in un ruolo originariamente pensato per Di Caprio, che ha poi optato per Killers of the Flower Moon di Scorsese) e un politico in corsa per essere eletto (Benny Safdie). Sul resto della trama si mantiene un rigoroso riserbo. Le riprese sono terminate lo scorso novembre, come annunciato erroneamente dal costumista Mark Bridges in un post su Instagram, cancellato subito dopo. È la quarta volta che Paul Thomas Anderson gira nella San Fernando Valley, dopo Boogie Nights, Magnolia e Ubriaco d’amore.
BENEDETTA di Paul Verhoeven
Scritto con David Birke, già sceneggiatore di Elle, il nuovo film di Verhoeven mette in scena le vicende di Benedetta Carlini (interpretata da Virginie Efira), una monaca che, grazie alle sue affermazioni in cui sosteneva di avere visioni profetiche, acquistò grande popolarità all’interno degli ambienti ecclesiastici dell’Italia rinascimentale (parti del film sono state girate in Toscana e Umbria), per poi però venire accusata dal Vaticano di falsità, guarda caso in seguito alla scoperta che la donna era coinvolta in una relazione omosessuale. Il film è tratto dal saggio del 1986 Immodest Acts, di Judith C. Brown e sembra proseguire il discorso di Verhoeven sul rapporto tra sessualità e potere, che il regista di Amsterdam porta avanti sin dagli inizi della sua carriera. Nel cast anche Lambert Wilson, Charlotte Rampling e Clotilde Courau. Annunciato in uscita nelle sale a maggio 2021, con il probabile slittamento del Festival di Cannes, potrebbe venire ulteriormente posticipato.
AFTER BLUE / PARADIS SALE di Bertrand Mandico
Dopo l’affermazione internazionale di Les Garçons sauvages, Mandico si riunisce con l’attrice e compagna fidata Elina Löwensohn per il suo secondo lungometraggio, il fantasy Paradis Sale, un titolo che suona come una promessa di sovversioni e ossimori visivi. Scritto dal regista stesso, il film è ambientato nel futuro prossimo su After Blue, un pianeta vergine di un’altra galassia dove solo le donne possono sopravvivere. L’adolescente Roxy libera una criminale sepolta nella sabbia, che subito dopo uccide varie persone. Ritenuta responsabile dei crimini, Roxy viene cacciata dalla comunità e costretta a cercare la colpevole per ucciderla. A completare il cast Vimala Pons, Agata Buzek, Pauline Lorillard, Camille Rutherford, Anaïs Thomas e l’esordiente Paula Luna Breitenfelder. Le riprese del film sono iniziate alla fine del 2019, ma la pandemia ha rallentato i lavori, posticipando l’uscita del film a quest’anno, in data ancora da destinarsi.
BERGMAN ISLAND di Mia Hansen-Løve
Sarà Tim Roth il protagonista del primo film in lingua inglese di Mia Hansen-Løve, Bergman Island, un mélo dalle tinte sovrannaturali che vede tra i suoi protagonisti anche Vicky Krieps (Il filo nascosto) e Mia Wasikowska. Il titolo del film non è casuale, vista l’ambientazione a Fårö, l’isola svedese di Ingmar Bergman. La storia racconta di una coppia di registi americani che vi si recano per scrivere i rispettivi film, ma una volta arrivati restano incantati dai paesaggi e si perdono in un mondo tra realtà e finzione. Secondo le dichiarazioni della stessa Mia Hansen-Løve, il film ha una forte connotazione autobiografica: “Fino a Bergman Island non ho mai rappresentato un regista; Un Amore di Gioventù è quello che sembra più autobiografico, ma alla fine non sono mai diventata un architetto come la protagonista. Qui invece si potrebbe dire che si tratta di una trasposizione, ma è più di questo, credo”.
PAR UN DEMI-CLAIR MATIN di Bruno Dumont
Nel nuovo film scritto e diretto da Dumont, Léa Seydoux interpreta una nota giornalista televisiva la cui celebrità diventa troppo ingombrante, mentre una preoccupante spirale di eventi la costringe a reinventarsi professionalmente e umanamente. Le riprese si sono svolte tra ottobre e dicembre 2019 in Francia, Italia e Germania, ma la produzione ha mantenuto il massimo riserbo su altri particolari della trama. Voci non ancora confermate sostengono che nel giugno 2020, il titolo del film sia stato cambiato da Par un Demi-Clair Matin in France. Nel cast anche Blanche Gardin e Benjamin Biolay. Produzione ARTE.
THE STARS AT NOON di Claire Denis
Ambientato nel 1984 durante la rivoluzione nicaraguense, il film segue le vicende amorose di un uomo d’affari inglese e di una giornalista americana, coinvolti in un pericoloso labirinto di bugie e cospirazioni e costretti a mettersi in fuga. Il progetto è basato sul romanzo del 1986 dello scrittore statunitense Denis Johnson e vede come protagonista ancora Robert Pattinson, stavolta affiancato da Margaret Qualley (C’era una Volta a Hollywood). La sceneggiatura è stata scritta dalla stessa Denis insieme a Lea Mysius (regista di Ava e già sceneggiatrice per Arnaud Desplechin) e Andrew Litvack.
THE WAY OF THE WIND di Terrence Malick
Secondo un recente aggiornamento il nuovo progetto di Terrence Malick, finora conosciuto con il titolo The Last Planet, una storia a sfondo biblico di cui si conoscono ben pochi dettagli sulla trama, ha da poco cambiato il titolo in The Way of the Wind. Il film vede protagonista Geza Rohrig (Il Figlio di Saul) nei panni di Gesù, Matthias Schoenaerts nel ruolo di San Pietro, Aidan Turner come San Andrea e Mark Rylance in quello di Satana. In una dichiarazione rilasciata lo scorso anno Rylance ha dichiarato sul suo personaggio: “Terrence ha scritto quattro versioni di Satana. Pensavo ne avrei interpretata una sola e invece dovrò calarmi in tutte e quattro le dimensioni. A un certo punto era anche una donna, ma quando mi hanno chiesto di farmi crescere la barba ho capito che non sarebbe finita nella stesura finale.”
DE HUMANI CORPORIS FABRICA di Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel
Il lockdown dello scorso marzo ha interrotto anni di intenso lavoro per i registi e antropologhi Véréna Paravel e Lucien Castaing-Taylor. Dopo Leviathan (2012) e Caniba (2017), la coppia di autori si concentra su cinque ospedali nei quartieri a Nord di Parigi, avvalendosi di innovative tecnologie mediche di diagnostica per immagini al fine di realizzare un triplo ritratto del corpo umano, della professione medica e della capitale francese. Al momento si sa poco altro del film se non che alcune parti sono state girate all’interno del corpo umano e non mancheranno di confermare la propensione visionaria e scioccante, spinta ai limiti del mostrabile, che caratterizza le opere precedenti del duo.
WICKED GAMES di Ulrich Seidl
Seidl torna al lungometraggio di finzione dopo la trilogia Paradise con una storia in parte ambientata in Italia. Sulla trama c’è ancora molto riserbo, ma i protagonisti dovrebbero essere due fratelli, uno un cantante pop che conduce i turisti in autobus nella bassa stagione a Rimini, l’altro un aspirante istruttore di judo che ha perso il lavoro e la fidanzata in Romania. A lungo separati, i due si ritroveranno per fare i conti con il proprio, passato. Nel cast Hans-Michael Rehberg, recentemente scomparso, Georg Friedrich e Michael Thomas. L’opera, prodotta anche grazie al contributo del Fondo per l’Audiovisivo dell’Emilia-Romagna, è in produzione ormai da tempo e dovrebbe uscire nelle sale quest’anno.
(a cura di Alessandro Stellino e Mario Blaconà)