Ho visto il mio primo videosaggio nell'estate del 2009. Non si trattava tuttavia del mio primo incontro con la forma saggistica al cinema. Film-saggio (1) come La Jetée (1962, Chris Marker), Die Macht der Gefühle (1983, Alexander Kluge) o Histoire(s) du Cinéma (1998, Jean-Luc Godard) avevano già catturato il mio interesse da diversi anni. Se da un lato l'estetica cinematografica di queste opere è fortemente non convenzionale, esse esibiscono nondimeno elementi stilistici che avrei visto riemergere nel lavoro dei video-saggisti contemporanei: i diversi impieghi della voce off, la deliberata (a)sincronia tra suono e immagine, la sapiente commistione di inserti filmici, tipi di pellicola, formati, etc. Il film saggio rappresenta l'antenato del videosaggio attuale, il quale a sua volta è emerso come una forma contemporanea di critica e ricerca sul film. (2)