Che Internet abbia contribuito a trasformare la critica cinematografica e televisiva (1) è piuttosto evidente, sebbene le modalità con cui tale mutamento si sia compiuto non sono certo di facile definizione. Il cambiamento più ovvio è di livello prettamente qualitativo: la tecnologia digitale ha reso il principio “tutti siamo critici” più vero che mai. Impresa ancora più ardua è la valutazione dell’effetto di Internet sulla qualità della critica cinematografica e televisiva, in particolar modo poiché gli sviluppi sono decisamente diversi e contraddittori. Lo standard qualitativo della critica online si aggira tra il brillante e banale, ed è facile sostenere che la critica cinematografica ne abbia giovato così come il contrario. Tutto dipende dal campo d’azione della nostra analisi e dai criteri valutativi cui ci affidiamo. Possiamo affermare con certezza che il digitale possiede un enorme potenziale in grado di rinvigorire la critica cinematografica e televisiva. L’obiettivo di questo articolo è tentare di esplorare in cosa consista e come possa essere raggiunto. Chiaramente, è impossibile affrontare un argomento così vasto mantenendosi a un livello generale. La critica cinematografica è un concetto di ampia portata, che spazia dai blog di semplici appassionati alle recensioni sui quotidiani e agli studi accademici impregnati di teoria e storia del cinema. Mi concentrerò proprio su questi ultimi, da un lato per rendere la discussione in qualche modo di facile trattazione, dall’altro perché occupano il settore maggiormente orientato alla critica tradizionale, quella che potrebbe trarre i benefici più concreti e affascinanti dal successo di tale potenziale (2).